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Il conteggio dei tornei delle World Series Of Poker 2025 è arrivato a 56 già archiviati su 60 “accesi”. Da venerdì scorso fino al weekend concluso poche ore fa a Las Vegas, sono stati assegnati 7 braccialetti. Diamo uno sguardo ai più preziosi ed interessanti.

Lacrime di gioia per Brian Rast (credits WSOP via PokerNews)

Evento #50: $10.000 Razz Championship

Sei braccialetti, tre dei quali targati Poker Player’s Championship – uno dei tornei più famosi e ambiti delle WSOP – sono nel curriculum WSOP di Brian Rast. O meglio, erano. Il top pro americano, infatti, ha scritto la cifra sette vincendo il torneo più importante del Seven Card Stud in versione lowball, meglio noto come Razz (per info sul gioco, cliccate qui).

Rast si è imposto su un field di 134 entries nell’arco di tre giornate. In heads-up ha sfidato il connazionale Andrew Yeh, titolare di un braccialetto WSOP, che lo ha messo in forte difficoltà, tanto da lasciarlo con appena un buio e mezzo. A quel punto il game over è sembrato l’unico risultato possibile, anche perché nella mano potenzialmente decisiva Rast si è trovato drawing thin. Il river lo ha tuttavia graziato e, da lì in poi, il tre volte vincitore del PPC ha infilato una serie clamorosa di double-up che lo ha riportato in testa, per poi chiudere la giornata con il braccialetto al polso.

La vittoria ha premiato uno dei più forti variantisti di sempre, insieme a Benny Glaser (di quest’ultimo parleremo a breve). Nel 2011, 2016 e 2023 Brian Rast ha vinto il PPC, eguagliando il primato di Michael Mizrachi. Sempre nel 2023, è entrato a far parte della Poker Hall of Fame.

Degno di nota è il 4° posto di Joao Vieira, perché segue a breve distanza di tempo la vittoria nellevento #38: $100.000 High Roller.

Evento #51: $25,000 High Roller Pot-Limit Omaha

Grazie a 489 entries, il torneo da $25k di PLO ha registrato il nuovo primato stagionale in termini di primo premio: $2.292.155. A mettersi in tasca la considerevole somma è stato Dennis Weiss, ora possessore di due braccialetti, dopo aver superato al final table la concorrenza di tanti campioni. Il nome che svetta è sicuramente Phil Ivey, il quale continua ad inseguire il suo primo titolo WSOP del 2025. La settimana scorsa è arrivato 9° nel già citato torneo vinto da Vieira. Adesso si è fermato al 6° posto per $394.531, eliminato da Michael Duek. Ecco l’azione.

Ivey limpa da hijack, seguito da Talal Skakerchi (D) ed Evan Krentzman (SB). Michael Dudek però non ci sta e da BB rilancia il pot, per un totale di 1.300.000 chips. L’azione torna ad Ivey: è lui l’unico a chiamare. Il flop porta Q♥4♥9♣. Duek mette ai resti l’11 volte vincitore di un titolo WSOP, il quale chiama con K♥K♣4♠4♦, set di 4. Il suo avversario è invece in flush draw con A♥A♣10♥2♠ e può anche chiudere il set di assi. Il turn 10♣ mantiene il vantaggio di Ivey, ma al river scende il J♥ che completa il colore di Duek.

Alla fine Duek chiuderà secondo, alle spalle di Dennis Weiss. Ecco le ultime 8 posizioni:

Evento #56: $2.500 Mixed Triple Draw Lowball

Parlando della vittoria di Brian Rast abbiamo tirato in ballo Benny Glaser. Un motivo c’è: il fortissimo player britannico ha conquistato il suo ottavo braccialetto, il terzo in questa edizione delle WSOP.

Lo ha fatto ancora una volta in una variante, il triple draw lowball, confermandosi al top nei giochi non-TH. Glaser ha sconfitto un final table quasi tutto a stelle e strisce, con l’eccezione sua e del canadese Mark Klecan, e comprensivo di un altro gigante del poker, David “Bakes” Baker (3 braccialetti).

Tre titoli in un’edizione sono un record che pochi sono riusciti a realizzare nella storia delle WSOP. Solo 6: Scott Seiver (2024), Jeff Lisandro (2009), Phil Ivey (2002), Ted Forrest (1993), Phil Hellmuth (1993) e Puggy Pearson (1973). Con Glaser fanno 7.

Benny Glaser mostra l’ottavo braccialetto WSOP (credits WSOP via PokerNews)

GLI ITM ITALIANI

Negli ultimi tre giorni sono arrivati alcuni in the money di valore per l’Italia del poker, anche se a conquistarli sono stati giocatori di origini italiane ma con nazionalità estera o che sono italiani ma vivono all’estero. Poco importa, noi li registriamo anche sotto il tricolore del Belpaese.

Cominciamo da Michael Rossitto (naz. USA) che ha incassato poco più di 200mila dollari con il terzo posto nell’evento #52: $1.500 Freezeout No-Limit Holdem. E’ il suo ottavo itm quest’anno alle WSOP: a inizio kermesse, aveva centrato un ottimo 2° posto nel $1.500 No Limit Hold’em – Shootout (Bracelet Event #20).

Sempre nello stesso torneo spicca il 10° posto di Mauro Francolini, per circa $30k. Francolini è italiano, ma i suoi 6 itm sono tutti made in USA o in Spagna. Non sappiamo quindi se risieda in Italia o all’estero. E infine c’è anche il 44° posto ($10.603) di Jacopo Olivieri Achille, italiano su PokerNews e americano su thehendonmob.com.

In chiusura spicca l’11ma piazza conquistata da Youness Barakat nell’evento #57: $50.000 Pot-Limit Omaha High Roller, che vale $147.738. Il torneo si è concluso con la vittoria dello statunitense Dylan Linde, al suo terzo braccialetto WSOP.

Barakat è italiano con probabili origini albanese, ma su thehendonmob è indicata anche una residenza londinese. I suoi numerosi itm ottenuti nel Regno Unito sembrerebbero confermare questa situazione.

Immagine di testa: Brian Rast (credits WSOP via PokerNews)


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