Vai al contenuto

Chissà cosa starà pensando in queste ore il presidente della Federazione Italia Pallacanestro Gianni Petrucci.

Non solo ha visto la Nazionale perdere in Islanda in una gara valida per le qualificazioni ai Mondiali ma ha anche dovuto prendere atto della sconfitta dell’Olimpia in Eurolega con in campo elementi, a partire da Nicolò Melli, che sarebbero di certo serviti a Meo Sacchetti sull’isola: un punto, quello del mancato utilizzo dei giocatori da Eurolega, quando le date degli incontri si sovrappongono, su cui Petrucci ha sempre mostrato grande insofferenza.

La striscia di cinque vittorie esterne consecutive in Europa della squadra di Ettore Messina si è fermata ad Atene: 67-58 il punteggio a favore dell’Olympiacos.

La partita è stata fin da subito condizionata dalle difese, che forzano palle perse (all’intervallo sono 10 per l’Olympiacos e nove per Milano) e tiri a modesta percentuale di realizzazione. La logica conseguenza è un punteggio basso: i biancorossi ospiti, però, nel primo quarto si sono fatti preferire, trascinati da Melli e capaci anche di piazzare un paio di contropiedi, approfittando della retroguardia avversaria sguarnita per andare a canestro. Alla fine del primo quarto il 15-7 per Milano la dice lunga.

I meneghini, a inizio secondo quarto, addirittura allungano, portandosi sul +12. Iniziano però i problemi, su tutti un bonus bruciato in pochissimo tempo e che, nel solo secondo quarto, consente agli ellenici di presentarsi in lunetta per ben quindici volte. Il divario tra le squadre si allunga e si accorcia fino al 27-25 (c’è anche qualche palla persa di troppo da parte degli ospiti), a favore della compagine allenata da Ettore Messina, con il quale si va all’intervallo lungo.

Nel terzo quarto l’Olimpia sembra avere le carte in regola per prendere il sopravvento: dopo avere subìto il canestro da sotto di Vezenkov che vale la parità i recenti vincitori della Coppa Italia reagiscono con veemenza e scavano un nuovo margine, che si attesta sul +8 con due tiri liberi di Melli. Nel momento di difficoltà, però, riemerge l’orgoglio del quintetto del Pireo, capace di accorciare a-2 prima dei punti di Datome per il 43-39 che sancisce la fine del periodo.

L’Olympiacos parte forte nel periodo decisivo: i biancorossi di casa pareggiano subito con un canestro di Vezenkov, al quale si aggiungono due tiri liberi di McKissic. McKissic si scatena e, con un gioco da 3 punti, arriva il sorpasso mentre Milano, che si carica di falli, si affida a una tripla di Datome per tornare avanti.

A quel punto, però, si prende la scena Sloukas, che mette a referto otto punti di fila: si rivelano decisivi per l’economia del match, anche perché il tentativo di reazione dell’Olimpia si scontra con i viaggi in lunetta dei padroni di casa. Alla fine il tabellone indica il punteggio di 67-58 a favore dell’Olympiacos.

Quando perdi 17 palle perse e l’avversario usufruisce di 34 tiri liberi contro 11, questa combinazione può generare solo disastri. E’ stata una partita dura per entrambe le squadre, non bella da vedere” l’amara considerazione di Ettore Messina al termine dell’incontro.