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Sono tanti, i temi e gli spunti di riflessione che ci ha lasciato il Grande Premio dell’Arabia Saudita. E’ stato Max Verstappen a vincere la gara, dopo una spettacolare battaglia con Leclerc che presuppone un Mondiale estremamente avvincente. Red Bull e Ferrari, infatti, si sono dimostrate vetture di altissimo livello, con la scuderia austriaca che dopo i ritiri del Bahrain ha dimostrato di essere estremamente competitiva.

Male, invece, Mercedes, con Russell e Hamilton piuttosto indietro; dietro la lavagna anche la McLaren, con Norris e Ricciardo veramente in grande difficoltà. Per adesso, in ogni caso, il nuovo regolamento della Formula Uno sembra agevolare lo spettacolo, e in questa prima parte di stagione si stanno mettendo in evidenza le squadre che meglio hanno lavorato quest’inverno.

Riviviamo il weekend con le nostre pagelle.

Voto 10: Max Verstappen

Non può che essere l’olandese a prendersi la copertina di giornata. Dopo la prima gara in cui aveva collezionato uno “zero” pesante, dopo il quarto posto in griglia risale velocemente e sfrutta ogni episodio a proprio favore, da vero campione. La gestione della ripartenza post Virtual Safety Car è veramente perfetta, riuscendo a mettersi alle calcagna di Leclerc e batterlo nel finale, al termine di una battaglia epica.

E pazienza se ogni due per tre si lamenti via radio.

Voto 9,5: Charles Leclerc e Ferrari

Strepitoso. Il monegasco conferma quanto di buono mostrato nella gara d’esordio , e dopo una gara quasi perfetta perde al fotofinish con l’acerrimo rivale olandese. Da capire come mai abbia perso tempo nella ripartenza dalla VSC, ma ciò che è certo è che guida una Ferrari di altissimo livello che sembra finalmente essere competitiva come non accadeva dai tempi di Michael Schumacher. Ne vedremo delle belle.

Voto 7: Sergio Perez e Carlos Sainz

Gli alfieri di Red Bull e Ferrari hanno dato saggio di essere all’altezza del ruolo a loro richiesto. Il primo coglie una pole position straordinaria al sabato, per poi essere vittima della sfortuna la domenica (quando una Safety Car lo condanna a perdere delle posizioni); lo spagnolo del cavallino, invece, non è ancora veloce come il suo caposquadra e rimane incastrato nella lotta proprio con Perez, pur spuntandola e guadagnandosi il gradino più basso del podio.

Voto 6.5: Kevin Magnussen

Alla voce “sorprese” di queste due prime gare reclama un posto il “vecchio” Kevin Magnussen. Parte decimo, arriva nono, ma più in generale sembra aver fatto quello step, con Haas, che fa sì che non sia più un pilota di ultima fascia. Il motore Ferrari, del resto, aiuta e non poco.

Voto 6: George Russell

Fa il massimo che possa fare. Mercedes, per adesso, è irriconoscibile, e l’inglese si guadagna la pagnotta partendo dalla sesta casella e concludendo quinto, esattamente dietro alle due corazzate Red Bull e Ferrari che per ora non sembrano avvicinabili. Ma la stagione è lunga, e non mancheranno troppi Gran Premi per vederlo sul podio.

Voto 5,5: Alfa Romeo

Gara in agrodolce per la Alfa Romeo motorizzata Ferrari. Se l’esordiente Zhou fa una gara più che onesta, terminando undicesimo, dall’altro Bottas sembrava poter finire nei dieci, prima di venire tradito dalla sua vettura. Zero punti, quindi, ma la strada paradossalmente sembra essere quella giusta.

Voto 5: Lewis Hamilton

Il voto è una via di mezzo tra la qualifica disastrosa e una gara gagliarda: se Mercedes è in difficoltà come non mai e ha problemi di potenza e di aerodinamica, è anche vero che il pluricampione del mondo è anche sfortunato, quando allunga all’inverosimile il primo stint, risale posizioni su posizioni ma una successiva chiusura della pit lane non lo agevola nel cambio gomme. Con un po’ più di fortuna, avrebbe terminato quinto. Verranno tempi migliori.

Voto 4,5: McLaren

Altro weekend grigio per la McLaren, che trova con Norris un settimo posto che nasconde solo parzialmente i tanti problemi della scuderia inglese. Esattamente come Mercedes, anche qui lo sviluppo della MCL36 è ancora molto indietro, lo testimoniano sia i magri risultati del sabato che il ritiro del povero Ricciardo la domenica.

Voto 3: Jedda e FIA

Pensavamo di aver visto tutto, ma un attacco terroristico nei pressi di un circuito nei giorni di gara ci mancava. E le autorità arabe, che di fatto “costringono” i piloti a correre, non ci fanno davvero una bella figura, con la FIA che fa spallucce e fa interrogare molti circa l’aspetto politico che governa la Formula Uno. Davvero serve correre in ambienti notoriamente poco sicuri?