Vai al contenuto

Dopo un lungo corteggiamento, la Formula Uno arriva in Florida: domenica, infatti si corre a Miami, in un circuito cittadino assolutamente inedito per le quattro ruote.

C’è grande, grandissima curiosità quindi per un tracciato che pur non sfruttando (come vedremo) delle strade pubbliche, risulta nuovo per tutti i piloti e le scuderie.

Andiamo pertanto a conoscere la storia e le caratteristiche del circuito denominato “Miami International Autodrome“.

La storia del circuito di Miami

È da parecchi anni che la Formula 1 stava verificando se ci fossero le condizioni per correre a Miami. Nel 2017, l’azienda britannica “Apex Circuit Design” aveva incaricato svariati progettisti di individuare, in quell’area, dei tracciati consoni; e sembrava, addirittura, che il circuito potesse essere disegnato tra le strade di Downtown Miami.

Fu l’introduzione di Stephen Ross, miliardario proprietario dell’Hard Rock Stadium a cambiare le carte in tavola: nel 2019, infatti, arrivò l’ufficialità per cui il percorso sarebbe stato costituito nei terreni privati dell’Hard Rock, senza quindi prevaricare su strade cittadine.

Hard Rock Stadium che, nell’immaginario collettivo americano, è del resto un’icona dello sport a stelle e strisce, dal momento che ospita le gare della franchigia NFL dei Miami Dolphins (oltre, comunque, ad aver ospitato ben 6 Super Bowl, 2 World Series di Baseball e un numero imprecisato di concerti e grandi eventi).

Ora, quindi, la Formula Uno per un weekend prende in prestito la struttura dal Football Americano per destinarla alla velocità dei bolidi su quattro ruote.

Questa gara, peraltro, si sarebbe dovuta disputare già nel 2021, ma la situazione storica ha suggerito di rinviare di un anno .

Quello di Miami sarà l’undicesimo circuito sul suolo americano che ospita la Formula Uno.

Le caratteristiche del tracciato di Miami

Con l’Hard Rock Stadium nel suo epicentro, il tracciato di 5,41 km sarà percorso in senso antiorario per 57 tornate e risulta caratterizzato da 19 curve (7 a destra e 11 a sinistra), tre rettilinei, tre zone DRS e una velocità massima stimata di 320 km/h.

Ci sono anche dei dislivelli di altezza: ad esempio, è particolarmente accentuato il saliscendi alla chicane della curva 14-15 che inizia in salita e scende in uscita.

La pit lane e i box sono stati costruiti lungo il lato nord dello stadio.

Pur non avendo dei riscontri concreti, i bene informati dicono che questo percorso possa vagamente ricordare il circuito dell’Albert Park di Melbourne, mentre altri dicono che possa somigliare maggiormente a Jeddah, dell’Arabia Saudita.

Di sicuro, in un tracciato nuovo per tutti, indiscutibilmente vi potrà essere qualche sorpresa inaspettata, dal momento che (eccezion fatta dai simulatori) nessun pilota ha potuto correre “realmente” qui.

L’albo d’oro del tracciato di Miami

Ovviamente, essendo questo un esordio per il circus in Florida, non vi sono precedenti in questo tracciato.

L’unico dato che ci può tornare utile è relativo alle corse negli Stati Uniti in senso stretto, dove nell’ultima edizione (il 24 ottobre del 2021) si corse ad Austin, e fu Max Verstappen a vincere davanti a Hamilton e Perez.

Hamilton che è anche il maggior vincitore in terra statunitense, avendo portato a casa 6 vittorie iridiate, davanti ad Ayrton Senna e Micheal Schumacher, entrambi a quota cinque.