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Una brutta storia di accordi non chiari e, forse, di “circonvenzione” di persona sta attraversando il mondo degli eSports. Nello specifico, quello del circuito competitivo di Dota 2.

I protagonisti sono due. Da un lato c’è il un noto esporter Syed “SumaiL” Sumail Hassan, attuale midlaner del Team Aster ed ex dell’organizzazione nordamericana Evil Geniuses. Dall’altro c’è proprio quest’ultima che è stata accusata di raggiro dallo stesso SumaiL.

Questi sono gli attori principali. Ma l’azione, che ora sta per spostarsi in sede giudiziale, ha coinvolto anche altri campioni di Dota 2. Parliamo di Artour “Arteezy” Babaev, Peter “ppd” Dager, Clinton “Fear” Lumis e Saahil “UNiVeRsE” Arora, tutti ex giocatori di Evil Geniuses.

Per capire le dinamiche della questione, davvero brutta, è necessario tornare indietro di alcuni mesi.

Immagine credits Evil Geniuses (via Scuf Gaming)

Nel marzo di quest’anno il giornalista Richard Lewis ha rivelato un possibile tentativo da parte di EG di privare SumaiL delle sue azioni societarie. Alla fonte ci sarebbe un contratto costruito su “termini inconcepibili e ambigui“, ideali per confondere una persona “giovane e ingenua“. Così viene descritto l’esporter dagli avvocati che si apprestano a sostenere le sue ragioni di fronte al giudice. (fonte esports.net)

La scintilla che ha fatto scoppiare il caso risale al febbraio del 2020 quando EG ha proposto di acquistare le 400.000 quote possedute da Syed Hassan. Il contratto prevede 300mila dollari pagati subito e altri 700.000 in tre rate da pagare a fine carriera del giocatore.

Quest’ultimo punto obbliga a un chiarimento proprio sulla carriera di SumaiL. Il midlaner è stato una colonna portante del team Evil Geniuses di Dota 2 per quasi 6 anni. Con l’organizzazione nordamericana ha esordito nel 2015, contribuendo alla vittoria nel The International di quell’anno insieme ai già citati ppd, Fear, UNiVeRsE e al canadese Kurtis “Aui_2000” Ling. Un anno dopo il team è arrivato terzo sempre al TI e lo stesso risultato è stato raggiunto dagli EG nel 2018. Fino all’agosto del 2019, SumaiL ha contribuito a portare nelle casse della società ben 14.6 milioni di dollari con 63 risultati utili. Poi qualcosa si è inceppato.

Il team EG vincitore al The International 2015 (credits EG via Liquipedia)

Subito dopo The International 2019 (chiuso con un buon 5°-6° posto), EG ha presentato a SumaiL una correzione del contratto che ha ridotto i suoi guadagni mensili da 20.000 dollari a 2.000. Al tempo stesso gli è stato proibito di giocare con altri team, come ad esempio i Quincy Crew di suo fratello (ad eccezione di un torneo, l’ESL di Amburgo).

La situazione si è in parte sbloccata nel 2021, quando finalmente SumaiL ha potuto riprendere le competizioni all’interno del team OG. Per capirci, è quello storico di N0tail, Ceb, Topson e Saksa con i quali il player pakistano è arrivato al 7°-8° posto nel The International 2021. Nel frattempo, però, EG ha tenuto per sé i dividenti derivanti dalla parte congelata delle azioni del giocatore, secondo quanto stabilito dal contratto. (Nota: al momento non è nemmeno chiaro se SumaiL abbia mai ricevuto i primi 300.000 dollari). L’esporter ha quindi deciso di reagire rivolgendosi a un pool di avvocati.

La tesi del team legale ingaggiato da SumaiL è che EG abbia deliberatamente oscurato la vera natura del contratto, approfittando della sua limitata esperienza in tali questioni. In questo modo, SumaiL è stato privato di un legittimo compenso per il suo contributo ai risultati (anche economici) ottenuti da EG. Per gli avvocati le azioni della società equivalgono a “tentativi multipli di costringere il querelante a rinunciare ai meritati benefici del suo lavoro e del suo talento“. C’è perfino l’ipotesi che SumaiL sia stato costretto a firmare l’accordo di risoluzione (Mutual Release Agreement) con EG.

La società ha ovviamente negato con forza tutti gli addebiti, ponendo le basi per uno scontro in tribunale. Il caso ha subito diversi ritardi, ma ora è previsto un processo con giuria il 26 giugno 2024.

Fonte Richard Lewis on Substack (via esports.net)

E’ difficile dire quale sarà l’esito della contesa legale. Da un lato ci sono le ragioni di chi ha un contratto firmato in mano (EG). Dall’altro le tesi – neanche tanto ipotetiche – di un contratto poco chiaro e con il quale, forse, contrasta l’accordo di risoluzione firmato da SumaiL nel 2021. Se poi la giuria dovesse vedere in questa battaglia legale il classico Davide (il giocatore) vs Golia (la società), allora l’ago della bilancia potrebbe pendere a favore di Syed “SumaiL” Sumail Hassan.

Nel frattempo lui non ha smesso di giocare. Dopo OG, tra il 2022 e il 2023 ha giocato per Nigma Galaxy, il team di veterani creato da Kuro “Kuroky” Takhasomi e per il Team Secret. Dal maggio di quest’anno è in forza al cinese Team Aster con il quale ha centrato un 7°-8° posto ai Masters di Riyhad.

Immagine di testa: Syed “SumaiL” Sumail Hassan (credits Getty Images)