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Diventare un professionista nell’ambito dei giochi competitivi è una strada in salita e non sono tanti quelli che raggiungono la vetta.

Spesso la motivazione più forte passa attraverso un modello al quale ispirarsi.

Nel poker l’esempio più famoso è quello di Chris Moneymaker. La sua “Cinderella story” ha permesso a tante persone di pensare “ce la posso fare anche io“. E’ stata la fortuna di questo gioco. Poi, però, a renderla duratura nel tempo sono stati giocatori capaci di vincere con continuità e di essere dei professionisti a 360°. Daniel Negreanu è uno di questi.

Nel mondo degli eSports, Moneymaker si chiama Kyle “Bugha” Giersdorf. Negreanu è invece Johan Sundstein, meglio noto come N0tail.

Il 28enne danese è senza dubbio l’esporter più famoso e più vincente. Non solo nel mondo di Dota2, il suo gioco, ma in assoluto. Dal 2019 è al primo posto nella classifica dei giocatori che hanno vinto più soldi, che nel suo caso ammontano oggi a $7.183.837.80. Nel suo palmares ci sono 29 “ori” (cioè tornei vinti), 24 “argenti” e 30 “bronzi” (semifinali). Su tutti spiccano i due titoli consecutivi ottenuti al The International, l’evento più importante di Dota2.

Ma Sundstein è anche un personaggio carismatico. Appassionato, sensibile, perfino emotivo; ma anche leader determinato quando si tratta di competere per la vittoria. N0tail è un po’ the good guy e un po’ Big Daddy per i propri compagni di squadra.

BigDaddy è anche il suo secondo nickname. Sundstein lo adotta però solo un anno: tra il 2014 e il 2015, prima di fondare OG. N0tail è invece il nick con il quale debutta nel mondo degli eSports e che poi lo accompagnerà per il resto della sua carriera.

Johan “N0tail” Sundstein in azione al The International 2018. (Photo by Jeff Vinnick/Getty Images)

Inizia a competere a 15 anni su Heroes of Newerth, un MOBA alternativo a League of Legends e DotA/Dota2. Ci gioca insieme a Tal “Fly” Aizik, esporter israeliano con il quale ha un’ottima intesa agonistica.

I due costituiscono in effetti un sodalizio esportivo di successo, al punto che nel 2012 il team Fnatic li vuole entrambi nel proprio roster di Dota2. L’esperienza con Fnatic dura però solo due anni, il tempo di partecipare al The International nel 2013 e nel 2014 senza grossi risultati.

L’insuccesso segna la fine del team Dota2 di Fnatic, ma il duo composto da N0tail e Fly trova subito un nuovo approdo nel Team Secret, un’organizzazione fondata da top players. Tra questi ci sono Kuro “Kuroky” Takhasomi e Clement “Puppey” Ivanov (ne abbiamo parlato qui). Purtroppo, nonostante i buoni risultati iniziali, anche questa avventura dura poco.

All’inizio del 2015 le strade di Sundstein e Aizik si dividono salvo poi ritrovarsi, verso la fine dell’anno, nel progetto (monkey) Business. Da quell’esperimento di squadra gestita da players (sul modello del Team Secret) nascerà OG, una delle organizzazioni esportive più forti di sempre nel settore di Dota2.

Nel primo team di OG ci sono giocatori di altissimo livello. Oltre al duo Fly-N0tail, giocano per OG anche Anathan “ana” Pham e Gustav “s4” Magnusson. E i risultati infatti arrivano. Tanti, ad eccezione del più importante, quello targato The International. Nelle edizioni 2015, 2016 e 2017 il team si ferma prima delle semifinali.

I tifosi contestano la squadra e il meccanismo inizia ad incepparsi. Ana lascia, viene sostituito da Roman “Resolut1on” Fominok, il quale a sua volta abbandona dopo poco. Se ne vanno anche s4 e Fly che scelgono di passare agli Evil Geniuses. Il giocatore israeliano, la cui amicizia con Sundstein era stata fino ad allora molto solida, lascia OG senza dare troppe spiegazioni.

Tal “Fly” Aizik (sx), Johan “N0tail” Sundstein (centro), Anathan “ana” Pham (dx), insieme nel team OG (credits win.gg)

Non è chiaro esattamente cosa sia successo in quel frangente fra i due. E’ chiara però la reazione di Johan Sundstein. Il player danese tira fuori il carattere da leader e mette in piedi un roster molto competitivo. Oltre al recuperato Pham, in quella formazione giocano i due finlandesi Miikka “Topson” Taavitsainen e Jesse “JerAx” Vainikka, e il francese Sébastien “Ceb” Debs. Dopo N0tail sono i 4 giocatori che hanno vinto di più su Dota2.

Al The International 8 (2018) gli OG raggiungono le semifinali. Qui ad attenderli ci sono proprio gli Evil Geniuses dove gioca Tal “Fly” Aizik. E’ una partita vale tutto: ambizioni e rivincite. In ballo per la prima volta c’è l’accesso alle finali del torneo. Ma è anche la prima volta in cui N0tail si trova di fronte il vecchio amico.

Alla fine vincono gli OG per 2 partite a 1 e la stretta di mano glaciale tra i due, accompagnata da uno “sguardo killer” di N0tail a Fly, ha fatto il giro del mondo. E’ anche diventata un meme virale, questo:

Lo sguardo che uccide di Johan “N0tail” Sundstein a “Fly” Aizik.

Superato l’ostacolo Evil Geniuses, gli OG raggiungono la finale dove battono in una doppia tiratissima sfida (2-1 nel WB e 3-2 nella finalissima) il team PSG.LGD. Il The International 2018 è nelle mani del team OG e $11.234.158 entrano nelle casse dell’organizzazione.

Il bis arriva l’anno successivo. Anche se la stagione 2019 non parte benissimo per OG (causa anche una nuova defenzione di “anaPham), il team riesce a qualificarsi per TI9. Non sono i favoriti, eppure N0tail & friends dominano il girone con 6 vittorie (una rifilata agli EG di Fly) e due pareggi. Nella semifinale del Winner Bracket si ripete per la terza volta la sfida con l’ormai ex amico, vinta di nuovo dagli OG per 2-1.

Ormai la vendetta è più che consumata. Adesso l’obiettivo è fare il bis nel torneo, e gli OG ci riescono. Dopo aver superato per 2-1 PSG.LGD nella finale del WB e il Team Liquid per 3-1 nella finalissima, Johan Sundstein può sollevare per la seconda volta “lo scudo”. Il team incassa altri 15.620.181 dollari.

Johan “N0tail” Sundstein solleva per la seconda volta lo “scudo” The International 2019 (credits dotesports.com)

Dopo quella vittoria, l’organizzazione entra in una nuova fase di cambiamenti. Del vecchio roster restano solo N0tail e Miikka “Topson” Taavitsainen, ai quali si affiancano Syed “SumaiL” Hassan (ex EG), Yeik “MidOne” Nai Zheng (proveniente dal Team Secret) e Martin “Saksa” Sazdov (dai Digital Chaos).

L’amalgama tra i giocatori è discreta ma è chiaro che OG non è più la macchina vincente delle ultime due annate. Di mezzo ci si mette anche la pandemia che riduce l’attività live e sposta il TI10 al 2021. Nonostante la lunga pausa, gli OG raggiungono i quarti di finale: si fermano lì, battuti dal Team Spirit, vincitore finale del torneo.

E’ questo, per ora, l’ultimo risultato raggiunto da N0tail.

Dal luglio del 2021 il professionista danese si è ritirato dalla scena competitiva. C’è un tempo per tutto, in particolare quando si tratta di giochi come i MOBA, dove la reattività del player è fondamentale.

Continua comunque a collaborare con OG da dietro le quinte dell’organizzazione, fornendo la propria esperienza al nuovo team manager, Mikhail “Misha” Agatov. Un’esperienza insostituibile: quella di chi ha fatto la storia di Dota2 e del suo torneo più famoso.

Su Johan Notail Sundstein c’è moltissimo materiale in rete. Ci sono anche parecchi documentari. Noi ve ne consigliamo uno, quello che trovate qui sotto:

Immagine di testa: screenshot Dota2