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Cala il sipario sulla prima edizione delle Olympic Virtual Series, ovvero la versione esportiva dei Giochi Olimpici che tutti conosciamo.

Un’edizione sicuramente sperimentale, visto il numero ridotto di specialità (5), e anche un po’ in sordina, almeno se la si paragona allo show, soprattutto mediatico, al quale è abituata la platea degli eSports. Senza voler scomodare mega eventi come i Worlds di LoL, anche un campionato nazionale come quello della eSerie A TIM ci sembra molto più avanti nel processo di avvicinamento tra sport tradizionali e eSports. Nell’opinione di chi scrive, l’esperimento merita una seconda chance a condizione che non manchino titoli a contenuto sportivo molto gettonati, quali calcio, basket e tennis.

Detto questo, passiamo al resoconto della kermesse che è durata oltre un mese, dal 18 maggio al 23 giugno. Questo arco di tempo ha coperto le varie qualificazioni a livello mondiale e le fasi finali, quelle “delle medaglie”, 7 in tutto.

CICLISMO E CANOTTAGGIO – In entrambi i casi si è trattato di simulazioni sportive con utilizzo di strumenti che comportano sforzo fisico (“rullo” per la bici, panca per il canottaggio) e software per la visualizzazione della performance. Esports sui generis, quindi, che infatti hanno visto un’ampia partecipazioni di atleti o ex-atleti.

Due gli eventi per pedalatori: il 24 Hour Group Ride e l’Ultimate Chase Race. Il primo è stato un global tour di quasi 7 ore, per dar vita a una pedalata tra appassionati e sportivi di fama; il secondo una gara vera e propria ma non competitiva, alla quale ha preso parte anche il super campione svizzero (due ori olimpici, 6 primi posti ai campionati del mondo) Fabian Cancellara, nel ruolo di inseguitore.

Il canottaggio, invece, è stato un puro evento dimostrativo con una vogata virtuale da Rio de Janeiro (Brasile) a Tokyo (Giappone).

BASEBALL – Con il baseball si torna nel regno dei videogame classici, grazie a eBaseball Powerful Pro Baseball 2020 di Konami. Le due competizioni sono state dominate dai giocatori del Far East. Il torneo Home Run Derby (vince chi realizza più fuoricampo) ha visto l’oro di “pome”, l’argento di “chapio” e il bronzo di “taijyou”. Il Baseball Tournament ha posizionato tre giocatori giapponesi sul podio: oro per “SHORA”, argento per “TAKU” e bronzo per “mesiHARA”.

SAILING – 4 le competizioni di Virtual Regatta, con il team MCES Italia a rappresentare il Belpaese. Nell’Offshore, giro del mondo su trimarano, gli azzurri però non ci sono. Vince lo svedese “TOPPEN”, seguito dal francese “Frakiegoes Timovan” e dal tedesco “Marindodous T_31”.

Le speranza italiche sono invece concentrate nelle altre tre competizioni. Purtroppo il vento soffia contrario e non arriva nessuna medaglia. Nella classe Laser Filippo Lanfranchi non riesce a raggiungere la regata finale e chiude 18°. Vince il turco Kaan Mazlumca, secondo lo scozzese Mike O’Donovan, terzo Tim Carpentier del team MCES Francia.

Lanfranchi cerca il riscatto nella classe 49rs, dove riesce a raggiungere la finale. Gli serve un primo posto che però gli sfugge di un soffio. E’ secondo nella regata, ma quinto nella classifica finale vinta dal danese Lukas Mohr. Secondo posto per il britannico Arthur Farley e terzo per il francese Tangi Le Goff.

L’ultima chance si chiama Nacra17, la regata dei catamarani sportivi. Questa volta sono due gli azzurri in finale, Filippo Lanfranchi e Davide D’Amato. Il primo non entra mai nelle posizioni utili per giocarsi il titolo. Ci riesce invece il secondo, ma a due boe dal traguardo qualcosa va storto e D’Amato finisce 9°. L’oro è per Farley, che così si mette al collo la seconda medaglia, l’argento per l’olandese Bart Lambirex, il bronzo per lo spagnolo Joan Cardona.

SIM RACING – A questo punto per l’Italia restano solo i motori, affidati a un videogame abbastanza apprezzato tra gli esporters di settore: Gran Turismo, sviluppato da Polyphony Digital. Tra i 16 che sono riusciti a superare le selezioni continentali c’è infatti l’italiano Valerio Gallo, primo nel raggruppamento EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa).

La fase finale si gioca sulla distanza delle tre gare, ognuna preceduta da una qualifica a cronometro.

La prima si corre sul circuito digitale di Tokyo Expressway con le Toyota GT86. Gallo parte dalla 5a posizione. Per metà gara l’italiano si mantiene tra la 7a e l’8a posizione, poi approfitta della bagarre di testa per infilarsi al terzo posto. Nella volata finale viene tamponato in curva dallo spagnolo Serrano che cerca un sorpasso irregolare. Gallo perde una posizione che però gli viene restituita dalla giuria. Vince il francese Beauvois.

Nella seconda gara, quella che si corre virtualmente in Sardegna su Toyota GR Yaris, Valerio Gallo parte ancora dal 5° posto della griglia. L’italiano decide di non fare il pit stop insieme ai primi 4 e passa al comando. La mossa però non si rivela utile: alla fine chiude 6°, che diventa 5° grazie al ritiro del forte spagnolo Fraga causa problemi di connessione.

Vince di nuovo Beauvois che a questo punto è leader della classifica, davanti al giapponese Mayazono e al tedesco Hizal. Nella qualifica della terza e ultima gara, però, l’azzurro centra la pole position e incamera subito il punto extra.

Questa è la classifica generale prima dell’ultima corsa:

Valerio Gallo mantiene la leadership, mentre dietro a lui escono di pista Beauvois e Miyazono. La volata finale per il primo posto è con il tedesco Hizal: si conclude al fotofinish che assegna la vittoria per 67 millesimi al pilota azzurro. E insieme a quella, anche la medaglia d’oro olimpica, la prima per l’Italia degli eSports.

Ecco la classifica finale:

E da qui è possibile rivedere il video del pilota italiano dopo la premiazione.

Foto di testa: Valerio Gallo (Olympic Virtual Series)