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Se The International è l’evento più ricco nella storia degli eSports, Kuro Takhasomi è il giocatore che più di chiunque altro ha legato il proprio nome al mega-torneo di DOTA 2.

Non tanto (o non solo) per i risultati conseguiti, quanto piuttosto per l’intensità con la quale il famoso esporter li ha cercati. Nella vicenda personale di “Kuroky“, The International è una sorta di Graal identitario.

The International (credits Valve)

Kuro Salehi Takhasomi nasce in Iran nel 1992, ma cresce a Berlino dove la famiglia si trasferisce qualche anno dopo la sua nascita.

Nonostante il trasferimento in Germania corrisponda a un miglioramento nella vita della famiglia Takhasomi, l’infanzia non è facile per il futuro Kuroky di DOTA 2. Una malattia agli arti inferiori gli impedisce di fare sport e, di conseguenza, anche di socializzare in maniera normale con i coetanei. E’ questo la ragione per la quale Kuro Takhasomi scopre i videogame.

Inizia con DotA che, vale la pena ricordarlo, non è lo stesso gioco di DOTA 2. Defence Of The Ancients è infatti una “variante” di Warcraft III, titolo prodotto da Blizzard. Nel 2009 il publisher Valve ha acquistato i diritti su DotA e li ha trasformati nella brand Dota, dal quale nel 2013 è nato DOTA 2, l’esport che oggi conosciamo.

Tornando al protagonista della nostra storia, il giovane player dimostra subito di saperci fare. E soprattutto dimostra di aver una fortissima predisposizione per l’aspetto agonistico. A soli 16 anni viene reclutato dal team Mousesports. Sempre nel 2008, è già “Carrier of the Year” per il noto sito/web magazine GosuGamers.

Kuro “KuroKy” Takhasomi (Photo by Marek Majewsky/picture alliance via Getty Images)

E’ proprio all’interno dei Mousesports che avviene l’incontro decisivo per il futuro campione di DOTA 2, sia a livello professionale che personale. Grazie al team tedesco conosce infatti l’estone Clement “Puppey” Ivanov, un altro talento del videogame prodotto da Valve. I due si intendono alla perfezione: hanno visioni simili sul gioco e sono accomunati da un grande desiderio di emergere.

L’amicizia tra Kuroky e Puppey nasce in maniera spontanea. Ciononostante, questa amicizia nel tempo si trasformerà in un’altalena emotiva oscillante tra il bisogno di condivisione e quello di affermazione personale. Per il momento i due sono così affiatati che decidono di lasciare Mousesports per fondare un nuovo team.

Clement “Puppey” Ivanov (credits Liquipedia.net)

Kingsurf.Int debutta sulla scena competitiva alla fine del 2008. Il team ottiene alcuni buoni risultati, il più importante dei quali è la vittoria nei Dota League Masters del 2009. Questo però non basta, e i primi scricchiolii arrivano presto. La gestione di un team va oltre la performance nelle gare. Per tenere in piedi un’organizzazione ci sono sponsor da trovare e dinamiche interne da risolvere. Rapidamente lo spirito all’interno di KS.Int si affievolisce e così anche le motivazioni di Kuro Takhasomi il quale, alla fine dell’annata, lascia l’organizzazione per entrare nel Meet Your Makers (MYM).

Anche questa sarà un’esperienza breve. Nonostante l’ottimo esordio durante il quale gli MYM dominano la scena di DOTA, Kuroky perde progressivamente fiducia in se stesso. Si rende conto di non essere in grado di guidare il team da solo. Gli serve l’amico Puppey, il quale però nel frattempo è stato ingaggiato dal team Natus Vincere (Na’Vi).

E così Kuro Takhasomi ripiega sul vecchio team fondato insieme a Clement Ivanov. Siamo nel 2011, l’anno del primo The International. Il team guidato da Kuroki non vince neanche una partita. Al contrario i Na’Vi, con a bordo Clement “Puppey” Ivanov, vincono il torneo.

E’ forse questo il momento più buio nella carriera di Kuro Takhasomi che si prende un periodo di pausa dall’esport per riflettere sul proprio futuro.

I Natus Vincere 2011 (credits liquidedia)

Continua nella seconda parte.