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Il mondo degli eSports non è fatto solo di videogiochi dinamici quali i MOBA e gli strategici in tempo reale, gli sparatutto e i picchiaduro o i simulatori sportivi. Ci sono anche titoli più “tranquilli”, come ad esempio i Trading Card Game.

Tranquilli si fa per dire, perché i mazzi di carte collezionabili sono un ottimo mezzo per giocare in maniera competitiva. Basta aver assistito a qualche torneo di Magic: The Gathering o di Yu-Gi-Oh! per sapere che è possibile “darsele di santa ragione” anche a colpi di carte-magia.

Stiamo parlando di carte fisiche, alcune delle quali hanno oggi un valore economico piuttosto alto per i collezionisti. Edizioni limitate, carte rare e di vecchia data vengono acquistate per migliaia di euro, soprattutto se sono tra le più ricercate di Magic: The Gathering.

Ma dall’inizio degli anni Duemila, visto il successo ottenuto dai TCG fisici, alcuni di questi giochi sono diventati digitali, cioè videogame per computer o per mobile.

Immagine credits Wizards Of The Coast

Il primo gioco di carte collezionabili totalmente digitale può essere considerato la versione online di MTG, resa disponibile da Wizards of the Coast nel 2002. Si tratta di una piattaforma di gioco in grado di simulare le carte e le azioni di una normale partita fisica. I player si sfidano quindi via Internet, dove possono anche dare vita allo scambio/compravendita di carte utilizzando forme di pagamento del tutto virtuali (punti, oggetti digitali etc).

La svolta vera e propria in direzione degli eSports è però iniziata nel 2014, con l’arrivo di Hearthstone. Il titolo sviluppato da Blizzard sul background fantasy di World Of Warcraft è stato subito un successo, grazie soprattutto al sistema di gioco a turni alterni. A differenza di Magic, in Hearthstone l’avversario non può intervenire al di fuori del proprio turno. Anche il numero di azioni per round è limitato: dalla quantità di “mana” e da un timer che determina il tempo a disposizione. Tutti questi accorgimenti servono a velocizzare il gioco e sono forse la ragione per la quale Hearthstone è ancora oggi uno dei TCG virtuali più giocati a livello competitivo. Hearthstone è disponibile per PC (Windows e macOS) e per mobile (iOS e Android).

Per inciso, anche alcuni giocatori di poker che si dilettano con il videogame di Blizzard. Tra questi ci sono Bertrand “Elky” Grospellier e l’italiano Pierpaolo Fabretti.

Immagine credits Blizzard Entertainment

Naturalmente la risposta di Wizards of the Coast (che dal 1999 fa parte di Hasbro) non si è fatta attendere. Nel 2018 il publisher americano ha lanciato Magic: The Gathering Arena, la versione esportiva e meno collectible del famoso gioco di carte fisiche.

La numerosa community di appassionati ha risposto in massa. Si è sviluppata una scena competitiva importante, con tornei di caratura mondiale. Nel 2021 è arrivata anche la versione per mobile (sia Android che iOS) che si aggiunta alla modalità di gioco su PC (Windows e Mac). Il publisher ci ha guadagnato, nonostante MTGO sia free-to-play, grazie alla microtransazioni in-game.

Nonostante tutto questo, nel maggio di quest’anno WOTC ha dato un brusco taglio al sistema esportivo di Arena. Le ragioni non sono ancora state chiarite, resta il fatto che i principali tornei sono stati cancellati. Su questo argomento, il rimando è al nostro precedente articolo dedicato ad Arena.

La sfida tra Hearthstone e MTGA resta comunque aperte. Tra i due litiganti, però, c’è qualche intruso. Che magari per ora non “gode”, ma che nel tempo potrebbe farsi insidioso.

Una schermata di Magic The Gathering: Arena (credits Wizards of the Coast)

A cominciare da Shadowerse. Prodotto nel 2016 da Cygames, già sviluppatore di uno dei primi TCG per mobile (Rage of Bahamut, 2012), Shadowerse è un videogame di ambientazione fantasy in stile manga. La combinazione dei due elementi è molto apprezzata soprattutto nel Far East, dove il gioco è piuttosto seguito. Anche la scena esportiva si sta progressivamente evolvendo, grazie soprattutto al sostegno del publisher (qui trovate la pagina dedicata alle competizioni).

Il videogame è disponibile su Steam in modalità free-to-play per single player e multiplayer. Si gioca su PC (Windows e Mac) e su mobile (Android e iOS).

Cè poi un grande classico del TCG reale trasformato in digitale: Pokemon Online. Anche se non si può parlare di un vero e proprio eSport, si tratta di un ottimo videogame che può contare su un gran numero di “aficionados”. Qualora The Pokemon Company decidesse di aprire alla formula competitiva, questo storico trading card game potrebbe dare fastidio ai due leader di mercato. Tra l’altro Pokemon Online è disponibile per tutti i sistemi più diffusi sia di PC che di mobile.

Un’immagine di Shadowerse: Champion’s Battle (credits Nintendo.it)

L’ultimo della lista, ma non per questo meno importante, è Legends of Runeterra. Ultimo solo perché è il più giovane. Riot Games lo ha fatto uscire nel 2020 per Windows, Android e iOS. Il titolo è gratuito e sfrutta due elementi di successo: da un lato l’ambientazione di League of Legends, dall’altro il sistema di gioco di Hearthstone con qualche modifica.

La scena competitiva per ora rimane embrionale e, con il publisher impegnato su Valorant, questo scenario potrebbe allungarsi anche a tutto il 2022. Ciononostante, date le potenzialità del gioco e quelle di Riot Games, Hearthstone e Arena faranno bene a guardarsi le spalle anche da Legends of Runeterra.

Immagine di testa by Getty Images