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L’affetto per gli oggetti che hanno fatto parte della nostra vita non ha nulla di negativo e non c’è da vergognarsi nel volerli conservare.

Anche perché può succedere che nel tempo alcuni siano diventati veri e propri oggetti da collezione.

Immaginate questo scenario. Un giorno vi prende la voglia di mettere ordine in soffitta o in cantina. Tra una scartoffia e l’altra compare all’improvviso qualcosa di colorato, in cartone.

E’ una scatola. Anzi è un gioco in scatola, proveniente direttamente dalla vostra adolescenza. E’ difficile resistere all’effetto nostalgia e per questo, terminati gli scavi, lo maneggiate con cura (vista l’età del gioco) e lo riportate alla luce. Poi cercate su Internet e scoprite che, oltre al valore sentimentale, quel gioco ne possiede uno di tipo monetario e anche piuttosto interessante.

Ecco allora un elenco di giochi “datati” che oggi possono valere parecchi euro. Dateci un occhio: magari ne avete qualcuno nascosto in casa!

Una rarissima scatola de Il Musichiere in buone condizioni (origine foto Facebook)

IL MUSICHIERE

Partiamo da lontano, con il gioco in scatola direttamente ispirato al noto programma televisivo di Antonello Falqui e condotto da Mario Riva. Nella trasmissione i concorrenti dovevano riconoscere il titolo di un brano musicale e poi correre verso la campanella che dava il diritto di rispondere.

Nel gioco in scatola il meccanismo è lo stesso: non serve fare lo scatto di corsa, ma bisogna comunque essere rapidi a suonare la piccola campanella e fornire il titolo del brano. La meraviglia di questo gioco è costituita dal mini-pianoforte funzionante: i tasti percuotono delle viti filettate di differente lunghezza, che vibrando emettono le note musicali.

La prima edizione del gioco è uscita nel 1958 per opera di Editrice Giochi. Nel 1959 ne è uscita una seconda (sempre per E.G.), aggiornata con i brani del festival di Sanremo di quell’anno.

Se completa, una scatola de Il Musichiere oggi vale tra i 150 e i 200 euro, a seconda delle condizioni.

Un’edizione anni ’60 di Totopoli (credits Libreria Antiquaria Zali Elia)

TOTOPOLI

Non stiamo parlando di una delle tante versioni del Monopoly, ma di un gioco a sé stante completamente diverso. Chi gioca a Totopoli si immerge nel mondo dell’ippica.

Il gioco non è per nulla banale, anche se molto condizionato dal tiro di dadi. Non basta infatti gestire la corsa dei cavalli, ma c’è anche la fase di acquisto e poi di allenamento dei velocisti equini. La vittoria arriva in base ai soldi accumulati sia con le vittorie che con le scommesse.

Totopoli è uscito per la prima volta nel 1948 negli Stati Uniti. Negli anni ’50 è arrivato in Italia per merito di Editrice Giochi che lo ha riproposto un decennio dopo, sostituendo le varie parti in cartoncino (compresi i cavalli) con la plastica. L’ultima edizione è datata 1993, ma quelle di maggior valore sono ovviamente le più vecchie.

Un Totopoli degli anni Sessanta può valere anche 100 euro, a patto che sia in buono stato di conservazione. Per quanto riguarda le edizioni precedenti non sappiamo se ce ne siano ancora in circolazione, ma un originale americano postbellico potrebbe valere davvero tanti soldi!

BRIVIDO

Facciamo un balzo in avanti nel tempo per atterrare direttamente negli anni Ottanta, quelli in cui è uscito Brivido. Il gioco in scatola pubblicato da Milton Bradley (MB) per l’Italia nel 1985 ha però dei predecessori.

Il primo in ordine di tempo si chiama Which Witch?. L’idea originale è di M. Burck, la pubblicazione è opera sempre di MB che lo fa uscire nel 1970. La meccanica è più o meno quella che verrà utilizzata per Brivido. I giocatori tirano un dado per muoversi all’interno della casa stregata, spostando il proprio segnalino lungo un percorso di caselle a forma di impronte. Quando un segnalino si ferma su una casella “pericolo”, una biglia viene inserita nel camino dell’abitazione. La biglia esce “randomicamente” in una delle stanze della casa: se mette KO un segnalino, il giocatore che lo controlla deve ricominciare la partita dalla casella iniziale.

Plancia di gioco di “Which Witch?”

Nel 1972 Which Witch? viene importato in Italia da Editrice Giochi e ribattezzato Castello Incantato. Cosa cambia? La casa si trasforma in un castello, qualche regola cambia e la grafica diventa più “fumettosa” (secondo lo stile di quel periodo).

L’ultima svolta è quella del 1985 quando in Italia esce Brivido, la versione italiana del Ghost Castle che MB ha aggiornato nel 1975. Il publisher punta su atmosfere più “horror” (il teschio al posto della biglia, la bara, le maschere della paura) e il gioco spopola.

Scatola di Ghost Castle del 1985, in Italia Brivido (credits MB)

L’annata 1985 del gioco è infatti ancora oggi la più ricercata dai collezionisti. Una buona scatola di Brivido prima edizione oscilla tra i 150 e i 180 euro!

ATMOSFEAR

Un altro pezzo da collazione piuttosto costoso è Atmosfear. Nato in Australia nel 1991, il gioco è stato distribuito a livello internazionale dall’editore Parker.

Un po’ come Brivido, anche Atmosfear è di fatto una serie di giochi “horror”, con l’aggiunta dell’elemento interattivo. I giocatori devono infatti seguire gli ordini impartiti da un tizio incappucciato piuttosto inquietante che, nell’edizione del 1991, compare solo dopo aver inserito la videocassetta del gioco nel videoregistratore. Con il tempo e il passare delle edizioni la VHS è stata sostituita da un DVD.

La novità del gioco interattivo ha avuto un impatto clamoroso sul mercato. Dal 1991 al 1993 Atmosfear ha venduto due milioni di copie e la serie è continuata fino al 2006. Nonostante i 30 anni di età, è ancora un gioco godibile, ma se si vuole giocare con le prime versioni bisogna spendere un po’.

Una scatola di Atmosfear prima edizione e in buone condizioni, può costare fino a 150 euro. La si trova ancora, ma se decidete di comprarla assicuratevi che il vostro videoregistratore sia ancora funzionante!

Atmosfear con il DVD (credits skuola.net)

L’ISOLA DI FUOCO

Se possedete ancora una copia di questo gioco, tenetela sotto chiave. Pubblicato da MB nel 1986, l’Isola di Fuoco è stato un grande successo, soprattutto grazie ai bellissimi materiali. In particolare l’enorme plancia in plastica colorata, i ponticelli, le carte molto ben disegnate e l’idolo a forma di testa di demone che spara palle di fuoco!

Una confezione completa e ben conservata potrebbe arrivare a 300 euro!

Plancia di gioco e materiali vari da urlo: è l’Isola del Tesoro! (credits Tom’s Hardware)

HEROQUEST/STARQUEST/BATTLE MASTER

Con questi tre titoli, gli ultimi della nostra rassegna, entriamo nell’area dei giochi di miniature su plancia. I più famosi sono quelli realizzati alla fine degli anni Ottanta da MB in collaborazione con Games Workshop.

In un certo senso, sono i giochi che hanno contribuito al successo dei famosi wargame 3D prodotti dall’azienda di Nottingham: Warhammer Fantasy Battle e Warhammer 40.000.

Di loro parleremo in un articolo a parte. Qui ci limitiamo a dire che sono molto rari e molto ricercati dai collezionisti. Una combinazione, questa, che ha fatto impennare i loro prezzi.

Gli “originali” si aggirano tra i 250 e i 300 euro. Persino le singole miniature hanno un mercato: possono arrivare a 15 euro l’una.

Non ve ne siete sbarazzati vero?

Alcune miniature di Heroquest (credits Hasbro/Games Workshop)

Immagine di testa: L’Isola di Fuoco (Asmodee)