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Il Giro d’Italia 2025 è in chiusura, con la decisiva tappa del Colle delle Finestre che stabilirà la Maglia Rosa definitiva: Isaac del Toro è ancora in cima alla classifica generale dove però da tempo non ci sono più né Primoz Roglic né Juan Ayuso.

I due favoriti della vigilia infatti si sono ritirati dopo due settimane di corsa per via di cadute e forse anche crisi psicologiche, soprattutto lo spagnolo.

Cosa non ha funzionato nelle gambe e nella testa dei due corridori che puntavano chiaramente alla vittoria del Giro d’Italia 2025? Cerchiamo di capirlo.

Roglic Ayuso ai margini del Giro d’Italia 2025

Martedì 27 maggio, si ritira Primoz Roglic: giovedì 29 maggio, saluta Juan Ayuso. Decisive per entrambi le cadute della tappa del 18 maggio, quella spettacolare dello sterrato e delle “Strade Bianche” con arrivo a Siena e vittoria di Van Aert.

Non a caso la tappa in cui Isaac del Toro per la prima volta aveva indossato la Maglia Rosa del Giro d’Italia 2025, mostrando come la UAE in realtà avesse dei problemi di sovraffollamento, in quanto a leadership interna con Ayuso.

Nessuno dei due si è più ripreso, cadendo anzi altre volte come Roglic nel riscaldamento della cronometro Lucca-Pisa.

Lo sloveno quantomeno può giustificarsi pensando al Tour de France che lo vedrà teoricamente alla partenza. In quali condizioni? Con Pogacar e Vingegaard grandi favoriti non vediamo in Primoz grandi opzioni di competitività.

Un ritiro comunque a scopo precauzionale per un corridore che puntava a diventare il vincitore più vecchio del Giro d’Italia con i suoi quasi 36 anni.

Per lo spagnolo un futuro incerto

Cadute, una puntura di una vespa, un occhio gonfio come ultima immagine del Giro d’Italia: Juan Ayuso a differenza di Roglic è uscito di scena fisicamente a pezzi in mondovisione.

Ma più che nel fisico il suo crollo è stato nell’anima, e questo è l’aspetto più preoccupante. Ad appena 23 anni il suo futuro è in realtà tutto da scrivere, ancora.

Sappiamo che nella UAE Ayuso ha degli strani galloni addosso. Teoricamente sarebbe uno dei leader, ma non ha mai legato con Pogacar, con il clamoroso ritiro al Tour de France 2024 come episodio più clamoroso.

Lo spagnolo è un talento precocissimo (anche qua, bella differenza con Roglic) e puntava al Giro d’Italia di quest’anno anche per rilanciarsi a livello di immagine e non solo di risultati.

Nel 2025 infatti ha già vinto la Tirreno Adriatico, che però conta un po’ meno, con tutto il rispetto, della Corsa Rosa.

Contratto fino al 2028 e una situazione in squadra non facile per Ayuso, con Del Toro che in caso di vittoria diventerebbe il “vice-Pogacar”, lasciando il valenciano molto indietro nelle gerarchie.

Insomma, un corridore tutto da ricostruire, a cominciare da chissà quale gara: forse la Vuelta, da gregario di Pogacar? I dubbi sono molti.