Un terzo del Giro d’Italia 2025 è già andato: le prime tre tappe in Albania per muovere un po’ la generale, soprattutto la cronometro di Tirana, e le quattro frazioni nello Stivale con l’ultimo arrivo a Tagliacozzo sul filo del rasoio.
Primoz Roglic è in Maglia Rosa, Juan Ayuso è lì a 4 secondi: i due favoriti sono separati da un nonnulla, per il momento a favore dello sloveno.
Vediamo comunque cosa ci ha detto questa prima settimana di Giro d’Italia 2025.
Giro d’Italia 2025, Mads Pedersen show
In attesa che si scoprano davvero le carte per quanto riguarda la classifica generale, dove i primi 10 sono racchiusi in 39 secondi, c’è da registrare un dominatore della Corsa Rosa a livello di tappe vinte: Mads Pedersen.
Il corridore della Lidl-Trek dopo una notevole campagna primaverile nelle Classiche del Nord ha conquistato 3 delle prime 5 tappe. Alla sua maniera naturalmente, scrollandosi quasi fisicamente di dosso i rivali allo sprint o con azioni ben studiate dalla squadra.
In Maglia Rosa per sei giorni, ha dovuto cederla a Primoz Roglic non essendo in grado di reggere le salite come quella di Tagliacozzo. Di sicuro ha ipotecato la Maglia Ciclamino del Giro d’Italia 2025.
La Lidl-Trek comunque a livello di forza della rosa (con la r minuscola) sembra nettamente la migliore, anche se nessuno tranne forse Ciccone è davvero in grado di lottare per il podio.
Roglic e Ayuso si studiano
Quattro secondi a favore di Primoz Roglic su Juan Ayuso è il risultato, minimo al dettaglio, della prima settimana di Giro d’Italia 2025.
Dove li ha presi quei quattro secondi? La crono di Tirana è stato il primo tentativo di scuotere il gruppo: seppur breve, ha mostrato che “Rogla” vuole provare a fare lui il capo della corsa.
Ayuso ha accanto un Del Toro in forma strepitosa, forse eccessiva, e la sensazione di non avere a che fare con un rivale imbattibile. Le tappe “nuove”, lo sterrato toscano, e la crono Lucca-Pisa potranno dirci qualcosa di più senza dubbio.
La sensazione comunque è di un Giro d’Italia 2025 che a differenza del 2024 si deciderà sul filo dei secondi, magari proprio nell’ultima settimana sul Colle delle Finestre.
Roglic, vecchia volpe del gruppo, ha perso Hindley, è vero, caduto nella tappa verso Napoli, ma con Pellizzari ha davvero un aiutante in grande forma.
Gli aspiranti al podio
Buone notizie almeno dal punto di vista dell’energia dimostrata da parte, in casa italiana, di Antonio Tiberi e Giulio Ciccone. Il ciociaro è quarto al momento nella generale, con due gregari di lusso come Caruso e Bilbao che lo stanno letteralmente trascinando fuori dai problemi. Non a caso ha perso tempo solo nella cronometro individuale di Tirana.
Ciccone fin qua ha lavorato per Pedersen, soprattutto, ma ora avrà più libertà. Le montagne sono ancora abbastanza distanti, per sua fortuna i chilometri a cronometro al Giro d’Italia 2025 sono pochi. Accanto a lui un Vacek pronto alla battaglia come alla Vuelta 2024.
Il vero redivivo è Egan Bernal, leader di una Ineos che invece puntava forte su Arensman, un po’ sparito dalla lotta. Grande presenza di spirito a Tagliacozzo per il colombiano, da valutare sulle tre settimane ma fin qua eccellente.
Simon Yates e Carapaz sono lì nella top 10 cercando con esperienza di non lasciarsi travolgere dagli eventi, con i rispettivi team (Visma ed EF) non all’altezza.