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I tifosi interisti di una certa età hanno sviluppato una certa abitudine nel vedere grandi campioni indossare i colori nerazzurri. Dal 1982 al 2018 in ogni finale di Coppa del Mondo sono sempre stati presenti giocatori dell’Inter, primato condiviso solo con il Bayern Monaco.

Eppure, dopo la fine dell’era Moratti, i colpi di mercato nerazzurri sono diventati di tono sempre minore, fino a quando nell’estate 2018, in concomitanza con il ritorno in Champions League, balenò l’idea di vedere indossare la casacca della Beneamata dal miglior giocatore dei Mondiali russi, Luka Modric.

Un’idea che in breve tempo diventò una sorta di ossessione delle testate di mercato e un ritornello martellante nelle orecchie dei tifosi, destinato a chiudersi in un nulla di fatto.

Premessa: il Mondiale della Croazia e la colonia croata all’Inter

I Mondiali di Russia del 2018 videro tra i protagonisti una strepitosa Croazia, squadra ricca di ottimi giocatori nel pieno della maturità calcistica e capace di arrivare seconda, risultato storico per una nazione così giovane e piccola.

Il simbolo di quella straordinaria impresa era Luka Modric, elegantissimo centrocampista del Real Madrid che riempì le prime pagine dei giornali grazie alle sue giocate illuminanti e alla sua incredibile storia personale, cresciuto da rifugiato sotto i bombardamenti della guerra nella ex-Jugoslavia, dopo aver assistito alla fucilazione del nonno da parte dei serbi.

In occasione della finale Francia-Croazia, i colori nerazzurri erano rappresentati da Ivan Perisic e Marcelo Brozovic, e nonostante la sconfitta, l’entusiasmo tra i giocatori balcanici era alle stelle. I due festeggiarono poco dopo l’arrivo alla Pinetina del compagno di nazionale Sime Vrsaljko dall’Atletico Madrid.

La colonia croata all’Inter passava così le vacanze da vice-campioni del Mondo in spensieratezza, ridendo e scherzando anche sui social. Nel mentre nel mondo dell’informazione sportiva si continuavano a tessere le lodi di Luka Modric e si sollevava la questione che, all’alba dei 33 anni, aveva un solo anno di contratto con il Real Madrid e il rinnovo, dopo l’addio ai blancos di Cristiano Ronaldo, non era così scontato.

Improvvisamente sui social fu un’esplosione di contatti e battute tra Perisic, Brozovic e Modric, in vacanza in Sardegna, che solleticarono la fantasia dei tifosi ma non solo: l’agente di Modric fu avvistato a Milano e subito iniziarono a girare le voci di un positivo colloquio con i dirigenti dell’Inter.

Il muro del Real Madrid orfano di Cristiano Ronaldo

Ormai l’accordo tra l’Inter e Modric sembrava cosa fatta, ma il giocatore aveva ancora un anno di contratto con il Real Madrid. Ma il presidente Florentino Perez, che aveva già perso un uomo simbolo come Cristiano Ronaldo, non sarebbe stato disposto a lasciare libero un altro dei maggiori fautori dei successi del Real degli ultimi anni così facilmente. Anche a costo di vederlo andare via a parametro zero la stagione successiva, Florentino Perez non avrebbe mai lasciato Modric libero di firmare per un’altra squadra.

L’Inter, d’altro canto, non poteva permettersi spese folli: per accontentare Luciano Spalletti, che necessitava di un trequartista adatto al suo gioco, era stata investita una cifra importante, 38 milioni comprensivi dei cartellini di Davide Santon e del primavera Nicolò Zaniolo, per Radja Nainggolan, suo vecchio pupillo alla Roma.

In attacco erano stati spesi 25 milioni per il promettente Lautaro Martinez e altri 10 per i prestiti onerosi di Keita Baldé e Matteo Politano (che avrebbero poi portato, nel caso del secondo, ad un riscatto per altri 20 milioni).

Ancora sotto il controllo del Fair Play Finanziario della UEFA, l’Inter decise che uno sforzo economico per l’ingaggio di Modric poteva sì essere fatto, ma il costo del cartellino doveva essere estremamente contenuto. Il giocatore a quanto pare arrivò a chiedere di persona a Florentino Perez lo svincolo gratuito, forte di una sorta di promessa fatta dal presidente ai senatori della squadra. Perez però fu categorico: Modric non sarebbe andato da nessuna parte.

Ad una settimana dalla chiusura del mercato appariva evidente che il Real Madrid non avrebbe mai lasciato partire il suo giocatore, soprattutto considerato che non aveva effettuato nessuna mossa per garantirsi un eventuale sostituto.

I tifosi interisti invece videro confermato nella rosa il portoghese Joao Mario, “bidone” acquistato dopo l’Europeo di due anni prima e cercato inutilmente di piazzare all’estero dopo un anno e mezzo disastroso a Milano e un prestito di sei mesi al West Ham.

Il tramonto di un sogno che sembrava realtà

Il 18 agosto, alla chiusura del mercato, Luka Modric era ancora un giocatore del Real Madrid mentre l’Inter scendeva in campo a Sassuolo, rimediando una scioccante sconfitta per 1-0 e iniziando l’ennesima stagione travagliata, che si sarebbe conclusa con un altro 4° posto conquistato in extremis e l’esonero di Luciano Spalletti.

Luka Modric, dal canto suo, rientrato nei ranghi della Casa Blanca, riuscì anche a strappare un ricco rinnovo di contratto, lasciando ai tifosi interisti l’amara sensazione di essere stati usati proprio a questo scopo.

In realtà l’interesse del croato nel vestire la maglia dell’Inter e nel lanciarsi in una nuova avventura, sfidando l’ex compagno Cristiano Ronaldo, sembrava decisamente sincero.

Passato però quel momento il trasferimento non era più così allettante, complice anche una stagione carica di problematiche dell’Inter che vide Vrsaljko ai margini della rosa per problemi fisici e rispedito all’Atletico Madrid e Perisic sempre più inviso ai tifosi tanto da essere poi prestato al Bayern Monaco.

Il sogno di un’Inter “croata” era definitivamente tramontato, anche se due anni più tardi con Antonio Conte sia Perisic che Brozovic si rivelarono uomini chiave per la conquista del 19° scudetto.