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Solo a pensarci, mette davvero ai brividi. Solo a immaginarlo, si capisce la potenza del campionato italiano negli anni d’oro: i Novanta, sì, ma anche gli Ottanta, dove la Serie A dominava l’Europa e tutti sognavano di giocare negli stadi dei campioni del Mondo.

In particolare, con la legge per l’ingresso dei giocatori stranieri, il nostro campionato divenne sempre più competitivo, pur lasciando alla Nazionale un bacino di giocatori profondamente talentuoso.

Chi ricorda i migliori?

Abbiamo provato a farne una top 11, anche se è stato molto difficile.

top 11 stranieri anni 80
La nostra top 11 degli stranieri anni 80′

Portiere: Taffarel

Ci prendiamo una piccola licenza poetica, perché di portieri stranieri negli anni 80 non ce n’erano proprio e la scuola italiana degli estremi difensori era ancora al top: quindi abbiamo messo un portiere che ha sfiorato gli anni 80 scavallando nei 90 con grande affidabilità.

Dal Parma dal 1990 al 1993, anni d’oro ai quali anche lui ha contribuito. Claudio Taffarel è stato uno dei migliori portieri della storia del Brasile, e in Italia non ha solo vestito il gialloblù prima (e dopo) Gianluigi Buffon: nel 1993-1994, ha difeso anche i pali della Reggiana.

Difensore: Briegel

Duro, come solo i tedeschi sanno essere. Forte, perché poi il talento non gli mancava. Briegel è stato un vero atleta: era cresciuto con il decathlon, era passato poi al Kaiserslautern già nel 1975. L’amore con l’Italia arrivò in età matura: dal 1984 al 1986 giocò nel Verona, dal 1986 al 1988 fece parte della retroguardia della Sampdoria.

Difensore: Krol

Uno dei difensori più forti della storia del campionato italiano. Rudolf Krol è stato il libero dell’Ajax dei miracoli, dell’Olanda che ha rivoluzionato il calcio: proprio con i Lancieri ha giocato dal 1968 al 1980, attraversando generazioni ed epoche. Nel 1980, la decisione di aggregarsi al Napoli, dove passa 4 stagioni meravigliose, sfiorando uno scudetto e vestendo anche la fascia di capitano degli azzurri.

Difensore: Rijkaard

È un difensore centrale, è un incontrista, ha fatto la storia del Milan di Sacchi e di Capello. La indovinate con una: la R di Rijkaard, uno dei tre olandesi, difficile definirlo il meno determinante. Gioca coi rossoneri dal 1988 al 1993, attraversando l’epoca più vincente. Il momento più alto? Il gol decisivo messo a segno nella finale di Vienna: fu lui a conquistare, più degli altri, la Coppa dei Campioni 1990.

Centrocampista: Matthaus

“Il miglior avversario che abbia avuto in tutta la mia carriera”. Così Diego Maradona lo definì, senza mezzi termini: era il 1988, era una grande Inter. E il riferimento era a Lothar Matthaus: un regista moderno, dinamico e meraviglioso con la palla tra i piedi. Giocò all’Inter dal 1988 al 1992, mettendo insieme 115 presenze e 40 reti. Nel mezzo, fece la storia del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca.

Centrocampista: Falcao

I primi anni Ottanta ebbero due nomi e un cognome, a Roma: Paulo Roberto Falcao. Il brasiliano è stato uno dei migliori centrocampisti della storia del calcio: elegante, raffinato, bravo palla al piede ma soprattutto negli smarcamenti. Sapeva fare tutto, e lo faceva alla grande nella Roma di Graziani e Pruzzo, quella dello scudetto. In giallorosso dal 1980 fino al 1985: una meraviglia.

Centrocampista: Gullit

A proposito di giocatori determinanti: chi è stato ai livelli di Ruud Gullit? Pochi, proprio pochi. Potenza fisica, carisma, trascinatore, doti da leader. E gol, pure tanti gol. Gullit ha fatto la storia del Milan, dove giocò dal 1987 al 1993. Poi un anno alla Samp, quindi il ritorno in rossonero e ancora Samp, fino alla stagione 1995. In Italia ha dettato le regole del ruolo.

Attaccante: Zico

Dodici anni di Flamengo, poi la danza dell’Udinese. Zico è stato l’icona del calcio brasiliano a cavallo tra anni Settanta e Ottanta. Nel 1983, il passaggio in Friuli, di bianconero vestito: nella prima stagione si ritrovò con Edinho, Causio, Massimo Mauro. Terminò la stagione con 19 reti, alle spalle di Michel Platini. Nella seconda stagione, con Vinicio, un brutto infortunio che gli precluse di fare la storia.

Attaccante: Maradona

Con ogni probabilità, l’attaccante più forte di tutti i tempi. Diego Armando Maradona, ancora oggi, non si può non ricordare con le immagini dell’entusiasmo che portò a Napoli: dal 1984 al 1991 in azzurro, due scudetti e la storia del calcio fatta nello stesso lasso di tempo. Nessuno è stato tanto forte, tanto fragile, tanto determinante quanto Diego. Che era il faro di un calcio italiano illuminato da tantissime stelle.

Attaccante: Platini

Dal dieci del Napoli a quello della Juventus, una tradizione che partiva da Sivori ed è passata per tanti campioni. Uno dei più forti: Michel Platini. Alla Juventus per cinque stagioni, dal 1982 al 1987, le ultime della sua carriera. Platini ha fatto la storia dei bianconeri, conquistando la prima Coppa dei Campioni e distribuendo calcio in una squadra colma di campioni.

Attaccante: Van Basten

Chissà cosa sarebbe stato, Van Basten, senza infortuni. Chissà quanti Palloni d’Oro, quante vittorie e quanti sospiri avrebbe cavato dalle emozioni dei milanisti. Dal 1987 al 1995, nonostante i tanti interventi e gli altrettanti problemi, Van Basten è stato il faro del Milan, l’uomo delle Coppe. E soprattutto dei gol: 90 in 147 partite, tutti di meravigliosa fattura.