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Imperterrita sul campo, la Juventus del 2011/2012 ha segnato il suo ritorno al culmine del calcio italiano dopo i recenti dominii di Inter e Milan, dimostrandosi una forza pronta a costruire un ciclo vincente per gli anni a venire.

Sorprese e addii

Nel corso di questa stagione memorabile, non solo la Juventus trovò nuova vita, ma anche altre squadre come un’Udinese che raggiunse vette inaspettate, un Parma che incantò con il suo gioco, il Novara che fece il suo ingresso in Serie A e un Catania che, sotto le redini di Montella, incise profondamente nei ricordi degli appassionati.

Fu anche un’annata caratterizzata da commoventi congedi: Del Piero concluse un’era lunga vent’anni alla Juventus, mentre al Milan si assistette all’addio di figure storiche come Gattuso, Zambrotta e Inzaghi, senza dimenticare l’ultima stagione di Ibrahimovic con la maglia rossonera prima del suo ritorno.

Contrariamente a ciò che si pensava alla vigilia, il Milan si vide superato dalla Juventus guidata da un ispirato Conte, che portò la squadra a redimersi dalle delusioni delle stagioni precedenti. Il risveglio juventino fu così netto da mantenere una leadership in classifica già dalle prime giornate, con una conferma nel duello contro la Fiorentina e nel decisivo derby d’Italia vinto a Milano.

La marcia bianconera

Durante il girone di andata, la Vecchia Signora consolidò la sua superiorità venendo nominata campione d’inverno dopo una vittoria contro l’Atalanta, rimanendo imbattuta fino a quel punto. Questo grazie in parte alla maestria di Pirlo, che si rivelò un giocatore chiave dopo il suo passaggio dal Milan, e a una sorprendente coesione di squadra che sopperì all’assenza di una punta di diamante nel suo parco attaccanti.

Il duello per lo scudetto si consumò principalmente tra Torino e Milano, con un match di primaria importanza disputato al Giuseppe Meazza il 25 febbraio che terminò in parità, segnato da controversie arbitrali che non mancarono di scatenare ampie discussioni, come il famoso gol di Muntari, non visto da arbitro e guardalinee.

Nonostante il Milan avesse inizialmente tenuto la testa della classifica, la Juventus superò i rossoneri approfittando degli scivoloni di questi ultimi contro Catania e Fiorentina e compiendo una rimonta strepitosa battendo Napoli e Palermo. Verso la fine di aprile, la Juve allargò il proprio vantaggio portandosi a tre punti sul Milan, grazie a una striscia impressionante di otto vittorie consecutive.

La corsa al titolo si concluse a favore della Juventus, che conquistò lo scudetto con un turno di anticipo battendo il Cagliari e beneficiando della sconfitta del Milan nel derby, chiudendo in bellezza alla giornata finale con un altro trionfo sull’Atalanta in un giorno già reso storico dall’ultima partita di Del Piero in maglia bianconera.

Ibra re dei bomber e l’Udinese di Guidolin in copertina

Ibrahimovic primeggiò nella graduatoria dei marcatori dopo una stagione esaltante con il Milan: riscattato dal Barcellona, lo svedese siglò la Supercoppa italiana e continuò a segnare, compresa una tripletta contro il Palermo, raggiungendo 28 gol in campionato e affermandosi come un’autentica forza d’urto.

A sorprendere fu anche l’Udinese di Guidolin, che si dimostrò competitiva fino alla fine, celebrando il momento in cui toccò il vertice della classifica e concluse con un meritato terzo posto in campionato. Di Natale, con i suoi 23 gol, fu l’eroe indiscusso di questa squadra, che raggiunse l’obiettivo Champions con una serie di risultati positivi in casa che impressionarono tutti.