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La carriera di un calciatore è spesso fatta di “sliding doors” che possono definire presente e futuro, costruendo strade lastricate d’oro per il successo così come scivoloni verso il basso.

La storia di Sebastien Haller non fa eccezione, e la fama internazionale che lo sta accompagnando in questa stagione arriva dopo diversi alti e bassi che hanno portato all’esordio in Champions solo alle soglie dei 27 anni. Proviamo a conoscere meglio le sue caratteristiche, i suoi numeri e soprattutto, quale potrebbe essere il futuro di uno degli attaccanti più osservati d’Europa.

La prima scalata verso il successo

Nato in Francia ma di origini ivoriane, Haller segue tutta la più classica trafila calcistica marcando il gettone in tutte le fasi della nazionale transalpina e costruendo le basi del suo bagaglio tecnico con la maglia dell’Auxerre in Ligue2.

La sua prima esplosione calcistica, avviene però dopo il passaggio all’Utrecht dove comincia a giocare con regolarità in prima squadra in Eredivisie e segnare con altrettanta costanza.

In tre stagioni olandesi timbra il cartellino in 98 presenze, portandosi a casa un bottino di 51 gol e 16 assist. Nello stesso periodo diventa anche un punto fermo della nazionale Francese Under21, con 20 presenze e 13 gol.

Alcune società dei grandi tornei europei cominciano a metterlo in lista nei loro taccuini, tanto che il passaggio al Francoforte sembra solo il primo passo per una carriera pronta a sfondare. Specie poi se dopo una prima stagione di adattamento in Bundesliga, nella seconda si prende in mano l’attacco dei tedeschi bollando 15 volte in campionato con tanto di 11 assist all’attivo. Segno che il giocatore non solo è un rapace cacciatore di gol da area di rigore, ma è in grado anche di lavorare per i compagni.

Insomma, un acquisto perfetto per il West Ham che cerca di consacrarlo portandolo in Premier League per la non modica cifra di quasi 50 milioni di euro (in quel momento il più pagato nella storia del club londinese).

Dalle stelle alle stalle… e poi ancora alle stelle

Doveva quindi essere l’acquisto del secolo, il campionissimo da far sbocciare nel gioco frenetico della Premier League. E invece.

Forse un campionato troppo diverso, forse le forti pressioni che pesavano sulle sue spalle. La morale fu che la sua prima stagione inglese si rivelò un mezzo flop (32 presenze ma solo 7 reti) e la seconda andò anche peggio, con sole 16 presenze, 3 reti e il giocatore sul mercato già a gennaio.

Il mercato invernale però, gli regala una vera e propria svolta, di carriera e di vita. Non solo la scelta di giocare in nazionale per il proprio paese originario, Costa d’Avorio, ma anche quella di tornare in Olanda, questa volta nelle fila della squadra più titolata di tutte, l’Ajax.

I lancieri infatti puntano tutto su di lui sborsando 25 milioni di euro (anche in questo caso, l’acquisto più oneroso della loro storia). La domanda è solo se quello che arriverà in Olanda sia l’attaccante che stava per spaccare il mondo a suon di gol, o quello decisamente meno incisivo visto in Premier.

Bastarono otto partite per rispondere. 5 assist e 5 gol, che diventarono poi 11 al termine della stagione. Haller era tornato. Peccato solo che un incredibile errore della società olandese, lo lasciò fuori dalla lista dell’Europa League di quell’anno, rimandando il suo esordio europeo in maglia Ajax alla stagione successiva.

La prima Champions e la consacrazione

E siamo così a questa ultima stagione, quella della (forse) definitiva consacrazione. Perchè a 27 anni, nel pieno della sua maturazione calcistica, i conti e i numeri dell’attaccante ivoriano sono finalmente tornati a sorridere.

Se ne sono accorti tutti soprattutto nel grande palcoscenico della Champions League. Alla sua prima partita, contro lo Sporting, arriva a segnare addirittura un poker di gol, ovvero qualcosa che non era riuscito nemmeno a nomi come Halaand (che al suo esordio ne aveva segnati “solo” 3) o di un Van Basten (che il suo poker in Coppa Campioni lo realizzò solo dopo diverse partite).

In totale alla sua prima fase a gironi, Haller si è tolto lo sfizio di segnare almeno un gol in tutte e sei le partite giocate (e vinte) con l’Ajax, per un totale di 10 gol e 2 assist. Se a questi aggiungiamo i 13 gol (e 5 assist) realizzati nelle sue prime 18 partite di Eredivisie, ecco che la stagione attuale di Haller assume già i contorni di “storica”.

Le statistiche di Haller

Ma quanto è davvero forte Sebastien Haller?

Al netto di una stagione chiaramente da grande protagonista in Champions e in campionato, proviamo a confrontare alcuni suoi numeri con quelli degli altri bomber europei per cercare di farne una valutazione un po’ più oggettiva.

In Champions come sappiamo, nessuno ha segnato più di lui (10 reti contro le 9 di Lewandowski), mentre nei maggiori campionati europei sono diverse le prime punte che hanno fatto meglio.

Rispetto all’attaccante del Bayern, l’ivoriano ha tirato leggermente meno in porta (3,6 a partita contro 4,9) ma ha effettuato più passaggi (23,4 contro 21,7) dimostrando come detto di essere parte integrante della manovra offensiva e non solo estremo finalizzatore.

La forbice si accorcia ulteriormente se lo paragoniamo ad Halaand, contro cui ovviamente è in difetto per quanto riguarda la media gol (l’attaccante del Borussia viaggia a 1,2 gol a partita), ma risulta decisamente avanti per passaggi chiave (ma 5 assist ciascuno comunque).

Anche nei confronti di Immobile paga il conto dei gol, nonostante tirino però in porta praticamente allo stesso modo. Con Benzema invece, condivide quasi la stessa media gol e lo stesso numero di conclusioni, anche se il francese è ancora più utile in fase di appoggio visto i suoi 7 assist e 37,4 passaggi a partita.

Stiamo però parlando dell’elite di attaccanti europei, contro cui il buon Haller sta dimostrando di poter giocare quasi alla pari. Al netto ovviamente di campionati con caratteristiche e difficoltà decisamente diversi.

STATSHALLERLEWANDOWSKIHAALANDIMMOBILEBENZEMA
Presenze1821132021
Gol1324161817
Gol/partita0,71,11,20,90,8
Assist51527
Passaggi/partita23,421,720,427,137,4
Pass. chiave1,41,40,90,71,9
Tiri/partita3,64,94,13,63,6
Tiri in porta/partita1,62,51,91,91,6
Dribbling0,61,50,70,61
La comparazione statistica di Haller con gli altri top attaccanti europei

Valutazione, punti di forza e lati deboli

L’altra domanda che potrebbe venire in mente è forse: ma Haller potrebbe essere un acquisto utile per qualche squadra di Serie A? E qua c’è bisogno di fare un ulteriore valutazione in merito. Prima di tutto sul prezzo.

Dopo l’esplosione in Champions di quest’anno, il giocatore ha visto risalire notevolmente il valore del suo cartellino, finendo nei taccuini di molte delle big europee. L’Ajax ha sempre dimostrato come possa liberarsi di qualunque giocatore al giusto prezzo, e in questo caso potrebbero servire non meno di 40-50 milioni per portarsi a casa l’ivoriano, come sa bene il Liverpool che aveva tentato qualche approccio proprio nell’ultimo mercato invernale.

Una cifra che non tante società di Serie A possono affrontare, specialmente ora che la Juventus ha puntato tutto su Vlahovic. Potrebbe forse essere una buona opzione per l’Inter per il “dopo Dzeko” (e forse anche il dopo Lautaro), così come per il Milan del “dopo Ibrahomovic” (e dopo Giroud). Ma il dubbio per tutti è proprio quello che riguarda più il suo passato che il suo presente.

Dal punto di vista tecnico infatti, Haller sembra ormai aver raggiunto il suo apice ed è certamente un giocatore di grande qualità che può cambiare gli equilibri di una stagione.

I numeri non lasciano dubbi: a prescindere dai paragoni con i top player, ha sempre fatto molto bene quando e dove messo in condizioni di rendere al meglio. Tranne in un’occasione, in Premier.

Il segnale d’allarme è quindi quello di approccio mentale. Come reagirà se messo nuovamente con il carico sulle spalle di fare la differenza in campionati decisamente più complicati (e mediaticamente stressanti) quale per esempio la Serie A?

L’Ajax e l’Olanda in generale, hanno dimostrato come in quel tipo di ambiente Haller si trovi perfettamente a suo agio. Ma non è così scontato che sia la sua “tazza di tè” un campionato come il nostro, con tifosi, media e società così fortemente influenzati dal risultato a tutti i costi e in tempi brevissimi.

In ogni caso il suo contratto scadrà solo nel 2025, per cui qualsiasi trattativa dovrà necessariamente passare per un ingaggio da top player e una valutazione notevole. In cambio, quello che in condizioni ottimali è uno dei più forti attaccanti del momento (e nel periodo migliore della sua crescita calcistica).