Tutto vero: al Mondiale ci va Curaçao, ma l’Italia non è sicura di farlo. Questo è il format, e questo (praticamente) passa il convento. Tocca abituarsi. E fare il possibile per andare negli Stati Uniti, oppure in Messico, in alternativa in Canada: la prima Coppa del Mondo con 48 Nazionali. Posti assegnati, finora? 42. Mancano dunque sei slot, e in uno di questi gli azzurri sognano di incastrarsi, a patto che il percorso playoff sia meno impervio di altri anni e altre situazioni. Vedremo.
Fino a questo punto delle qualificazioni, hanno già strappato un pass ben 12 squadre dell’Uefa, dunque europee, 9 dalla CAF (Africa), 8 dall’AFC (Asia), 6 dalla CONMEBOL (Sudamerica), 6 dalla CONCACAF (America centrale, caraibica e settentrionale) e 1 dalla OFC (Oceania).
Le sorprese
Considerata la varietà, non potevano non esserci alcune sorprese. Qualcuna pure di livello. Ed è il caso dell’Uzbekistan, allenato da un Fabio Cannavaro alla ricerca di nuove sfide, e convinto (soprattutto) dalla possibilità di stupire tutti. E da un ricco contratto. Comunque, al Mondiale ci sarà. Come ci sarà anche Capo Verde: è alla prima qualificazione in assoluto e sono pronti a festeggiare.
La grande sorpresa però è sicuramente Curaçao: meno di 200mila abitanti, una superficie di 444 chilometri quadrati e… nessuno come loro. Nel senso: nessun Paese così piccolo è riuscito a prendersi un posticino all’interno della Coppa del Mondo. Tra i protagonisti c’è anche un ex Juve: Livano Comenencia. Ha giocato in Next Gen.
Chi rischia di restare fuori
Non ci sono favole però senza imprevisti. E gli imprevisti si concretizzeranno a metà marzo, agli spareggi. Saranno in Messico e lo giocheranno 6 squadre di 5 confederazioni continentali. Si tratta di Giamaica, Suriname, Bolivia e Nuova Caledonia, che si incroceranno in semifinale e le vincenti giocheranno con Iraq e Congo, qualificate direttamente alla finale in base al ranking. Nessuna di queste rischia di creare troppo rumore nel caso in cui non dovesse farcela.
Altra storia è invece lo spareggio europeo: l’Italia è il nome forte, ma non avere la Turchia sarebbe davvero uno spreco di talento. Così come sarebbe una grande storia avere l’Ucraina, oppure la Danimarca di Hojlund. Naturalmente, a rischiare più di tutti, anche la figuraccia, siamo noi.
Le favorite a oggi
Non si può non ripartire dai campioni. D’Europa come del Mondo. La sensazione, anche stavolta, è che si tratterà di una squadra europea oppure di una sudamericana, che pure mancava all’appello da 20 anni. Prima dell’Argentina del ’22, c’era stato infatti il Brasile del 2002. Ecco, Carletto Ancelotti proverà a realizzare il sogno di nuove generazioni verdeoro, ma la partenza è in salita. La Spagna resta invece al primo posto del gradino, con Argentina e Francia: tutte lì.
L’Inghilterra potrebbe essere la grande sorpresa, allo stesso modo il Portogallo. Un gradino sotto invece Germania e (appunto) Brasile. Chi si candida a diventare davvero la sorpresa di questo Mondiale è molto probabilmente l’Olanda: cinici, quadrati, e con grande talento davanti. Potrebbero essere tornati. Stavolta definitivamente.
Le squadre qualificate al Mondiale
AFC: Australia, IR Iran, Giappone, Giordania, Repubblica di Corea, Qatar, Arabia Saudita, Uzbekistan
CAF: Algeria, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Ghana, Marocco, Senegal, Sud Africa, Tunisia
CONCACAF: Curaçao, Haiti, Panama
CONMEBOL: Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Uruguay
OFC: Nuova Zelanda
UEFA: Austria, Belgio, Croazia, Inghilterra, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Scozia, Spagna, Svizzera

