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Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano, cantava Antonello Venditti.

Una strofa che si abbina alla perfezione con il futuro di Cristiano Ronaldo. Dalle tinte bianconere della Juventus, a quelle blancos del Real Madrid. Il ragazzo dell’Isola di Madeira è pronto ad un tuffo nel passato, perché in fondo si torna sempre dove si è stati bene.

CR7 per il momento non dice niente. Pensa solo all’Europeo con il suo Portogallo per difendere quel titolo vinto 5 anni fa all’ombra della Torre Eiffel. A Torino sembrano rassegnati a perdere l’asso portoghese, tre estati dopo il suo clamoroso arrivo in città: Allegri non pare intenzionato ad attendere ancora la decisione del lusitano, ma soprattutto la ricostruzione della squadra non annovera nella testa del livornese, l’ingombrante presenza del numero 7.

Se la bocca di Cristiano Ronaldo resta cucita, dalle parti di Madrid c’è Re Carlo (Ancelotti) che a sua volta è tornato alla base e alza il sopracciglio in attesa di sviluppi. Ma a quanto pare è un matrimonio bis che si farà per volere dello stesso allenatore di Reggiolo che su CR7 promette di riprendersi la scena europea e soprattutto, quella Liga finita nelle mani dell’altra sponda madrilena capeggiata dal Cholo e la sua banda di assatanati.

Insomma l’estate 2021 si annuncia rovente in chiave mercato, con Cristiano Ronaldo con la valigia in mano e diverse opzioni su cui riflettere. Vediamo quali sono.

Real Madrid in testa (60%)

La Carriera di Cristiano Ronaldo non sarebbe stata la stessa, senza i nove anni con la maglia del Real Madrid. Dopo aver vinto la Champions League con il Manchester United, il portoghese ha alzato altre quattro volte il titolo europeo con le “Merengues”. Ha vinto tutto quello che c’era da vincere e lo ha rivinto ancora, prima di salutare il Bernabeu destinazione Juventus Stadium.

Ma quella storia interrotta anche un po’ a sorpresa merita un finale diverso. Come nelle favole, con il lieto fine che non può mancare per rassicurare il giovane lettore. CR7 e il Real Madrid, un matrimonio bis che sembra sempre più vicino. Uno così nel club potrebbe anche tornarci nudo, senza che nessuno osi fiatare: l’uomo dei record, dei gol infiniti e pesanti come macigni, dei trionfi nazionali e non. L’uomo che ha riscritto la storia del Real alla pari del mito Alfredo Di Stefano. Ecco che cosa rappresenta per la società Cristiano Ronaldo.

A tutto questo aggiungiamoci un altro ritorno, quello di Carlo Ancelotti. L’ex Everton ha salutato la sponda blu di Liverpool per tornare li dove ha aiutato il Real Madrid a prendersi la decima coppa dei campioni, nella notte dolcissima di Lisbona contro i cugini dell’Atletico. Carletto però alla guida del Real non ha mai vinto la Liga che in quegli anni finiva sempre dalle parti del Barcellona. Se dovesse vincere in Spagna, completerebbe una manita paurosa: scudetto al Milan, Premier League al Chelsea, Ligue 1 al PSG, Bundesliga al Bayern Monaco. Manca solo il titolo spagnolo per entrare ancor di più nella leggenda.

E l’uomo che può aiutare Ancelotti e il Real Madrid, è proprio CR7. Il portoghese non avrà lo scatto e lo spunto dei giorni migliori, con l’anagrafe che incombe a ricordare che anche gli alieni hanno dei limiti, ma può essere ancora l’ago della bilancia. La sua casa, la sua maglia numero 7, il suo stadio e la sua gente follemente innamorata come il primo giorno.

Insomma se Madrid chiama, Cristiano può solo rispondere presente.

Flebili speranze per la Juventus (15%)

Non è ancora del tutto fuori dalla Juventus Cristiano Ronaldo.

Agnelli in qualche modo spera di convincere l’asso portoghese a rimanere per almeno un’altra stagione all’ombra della Mole. Ma questi matrimoni si fanno sempre in due e la mente del lusitano sembra essere altrove. La società prova a rilanciare e nelle prossime ore è attesa un’altra offerta del club bianconero: forse l’ultima, il famoso jolly da calare quando la situazione rischia di farsi intricata. Vedremo cosa dirà CR7.

Ma se la società preme per il suo rinnovo, non pare essere sulla stessa lunghezza d’onda Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese è già al lavoro per creare e rifondare la truppa bianconera: nei suoi schemi non sembra esserci spazio per il portoghese. Non che Allegri sia impazzito di colpo, ma per semplice selezione di chi resta e di chi va e progettare così un qualcosa che possa durare nel medio-lungo periodo. A 36 anni Cristiano Ronaldo, per quanto pazzesco, non da quelle garanzie temporali per gettare le nuove fondamenta

Non solo, ma con Allegri non c’è mai stato un rapporto idilliaco. Vero che assieme sono stati una sola stagione, culminata da una parte con lo scudetto e dall’altra con la pesante eliminazione per mano dell’Ajax in Champions, ma non è mai sbocciato quell’amore calcistico che in molti si aspettavano. A tratti è parso più un “volemose bene” per salvare le apparenze.

La luce di Cristiano Ronaldo è ingombrate a tratti, nello spogliatoio e anche sull’area tecnica. Ma nella vita, mai dire mai.

Manchester United alla finestra (10%)

Il Real Madrid ha portato Cristiano Ronaldo alla maturazione completa, ma il Manchester United è stato il primo club a scommettere sulle potenzialità del portoghese.

Nel 2003, quella vecchia volpe di Sir Alex Ferguson rimase folgorato da quel ragazzino lusitano di 18 anni che faceva magie sulla fascia destra dello Sporting Lisbona, tanto da fare allin ad occhi chiusi. 18 anni dopo, la storia la conosciamo per filo e per segno, con l’ennesimo colpo dei diavoli rossi.

Quei diavoli rossi che ora ci sperano nell’avventura bis di Cristiano Ronaldo ad Old Trafford. Molto più una chimera che un’ipotesi reale, ma nel calcio mercato siamo stati abituati a ribaltoni e rimonte incredibili.

L’asso nella manica dello United è sempre Sir Alex Ferguson: in pensione per quello che concerne la panchina, ma santone sempre rispettato all’interno del Club. La sua parola conta e pesa, soprattutto se dovesse essere lui a fare da tramite fra i diavoli di Manchester e il figlioccio portoghese.

Dal canto suo Ronaldo non ha mai smesso di ringraziare l’ex allenatore scozzese e lo considera come una sorta di padrino. Ma fra il dire e il fare c’è tanto da lavorare dietro le quinte.

PSG sullo sfondo (10%)

Un competitivo come Cristiano Ronaldo potrebbe anche coltivare un’idea a dir poco incredibile.

Vincere in Francia con la maglia del PSG e così diventerebbero 4 i top campionati dove il numero 7 lusitano ha lasciato il segno. Dal punto di vista economico, la società francese avrebbe tutte le carte in regola per assicurarsi le prestazioni del portoghese e con lui sarebbe un ulteriore salto di qualità per il PSG, soprattutto in ottica Champions League: il grande sogno e il grande incubo per i transalpini.

Ci sono però delle situazioni in questa storia che potrebbero allontanare Cristiano dall’ipotesi Parigi. Nello spogliatoio ci sono già tantissime prime donne.

Inserire anche il lusitano vorrebbe dire esporsi a degli spostamenti di equilibrio nello stesso spogliatoio parigino che già in passato si è rivelato una polveriera. Neymar, Mbappè, Di Maria e molti altri ancora. L’ombra di Cristiano potrebbe offuscare il resto della squadra? In caso di punizioni dal limite e calci di rigore, serviranno dei conclavi per eleggere il tiratore?

Tutte situazioni all’apparenza piccole, ma che potrebbero creare dei danni grandissimi. Al di la delle qualità di CR7.

Sporting Lisbona per tornare dove tutto è cominciato (5%)

Un cerchio che si chiude 18 anni dopo. Lo Sporting Lisbona, fresco campione del Portogallo sogna il grande ritorno di Cristiano Ronaldo, partito ancora minorenne alla volta di Manchester, ma con i segnali del predestinato.

Lo stesso CR7 non ha mai nascosto la voglia di chiudere la carriera, nel club che lo ha scovato, cresciuto e messo sotto le luci della ribalta. Ma forse è ancora troppo presto per dire basta e tornare a casa.

Anche questo è un matrimonio che si farà: forse fra due o tre anni, ma lo rivedremo ancora una volta con la mitica maglia biancoverde. Ma prima, c’è da fare un tappa bis anche Madrid.