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C’è ancora una speranza, in casa Juve. Si chiama Coni. Per esteso: Collegio di Garanzia del Coni. Si tratta di una specie di Cassazione della giustizia sportiva: dopo il primo grado arriva la Corte d’Appello (alla quale si fa ricorso); per validare o invalidare la sentenza, basandosi quasi esclusivamente su vizi di forma, l’ultimo grado è proprio del Coni. Che adesso ha tra le mani, cioè tra le carte, il destino della Juventus in questo campionato di Serie A.

La storia, ecco, la conosciamo: dopo l’archiviazione nel primo filone sul caso plusvalenze, il processo è stato riaperto e la Juve ha subito una penalizzazione di 15 punti in classifica per avere – secondo la giustizia sportiva – creato un sistema di plusvalenze tale da avere un effetto diretto e incontrovertibile sul bilancio, già affannato pre Covid e successivamente in netta difficoltà di sostentamento.

La difesa del club bianconero naturalmente nega l’esistenza del suddetto sistema, indicando l’impossibilità di stabilire a tavolino il valore di un giocatore come netta dichiarazione d’innocenza.

La classifica attuale

Al secondo grado di giustizia sportiva, la Juve si ritrova dunque con una penalizzazione dura, importante. Impattante. Dal secondo posto in classifica, la squadra di Allegri è scivolata intanto nel lato destro della classifica, salvo risalire pian piano, puntando alla qualificazione (quantomeno) alla prossima Conference League. Oh, nessuno naturalmente ha mollato.

L’idea di andare in Champions League – obiettivo minimo stagionale, come raccontato anche dall’allenatore – è ancora viva e sta motivando la squadra, alle prese con una ritrovata continuità, differentemente dalle altre big italiane. Napoli a parte.

Non solo: la Juve ha anche il percorso in Europa League per raggiungere la grande Europa, a patto naturalmente che arrivi fino in fondo, alzando la coppa. Scenario complicato, non di certo impossibile. Così come non è impossibile ritrovarsi anche con la penalizzazione annullata in toto, dunque con tutti i punti effettivi a disposizione. È dunque una possibilità concreta? Al momento, tanto si gioca sulla validità delle motivazioni della sentenza sul -15.

Dal Coni al filone stipendi

Di sicuro, la Juventus è pronta a tornare in battaglia. Già con un comunicato apparso sui vari media bianconeri, il club ha naturalmente annunciato il ricorso che ora sta portando avanti.

A prescindere, dopo il “filone plusvalenze”, per il quale è arrivata la penalizzazione, successivamente la Juventus dovrà preoccuparsi del “filone stipendi” – ossia le manovre attraverso le quali i giocatori rinunciavano formalmente a quattro mensilità di stipendio durante la pandemia da Covid – e della manna dell’Uefa. A Nyon, infatti, stanno assistendo con attenzione a ciò che accade dal punto di vista sportivo e penale. Può tornare a essere discusso il patto per il Fair Play Finanziario.

Questo, sì, per un quadro più completo. E per capirci: anche se dal Collegio di Garanzia del Coni dovesse arrivare un punto a favore della Juventus, non è detto che la squadra bianconera non possa ricevere un’ulteriore sanzione (per il filone stipendi) o comunque partecipare alla prossima Champions (per le questioni da risolvere con l’Uefa).

Le parole di Allegri

Allegri, intanto, è stato molto chiaro con stampa, tifosi e naturalmente con i propri giocatori: la Juventus guarda due classifiche, ma in particolare guarda quella senza penalizzazione. Lo fa per una storia di motivazioni, ma anche per evitare contraccolpi psicologici importanti, come già capitato in passato. L’obbligo della vittoria è insito, fa parte della maglia che s’indossa. Ma vedere la Juve oltre le prime 5 posizioni può diventare un macigno enorme da sopportare, un’onta sulla storia che il tecnico non può tollerare.

Anche dopo l’ultima vittoria con la Sampdoria, Allegri ha dunque ragionato sui 53 punti (più due, se si considera quanto accaduto allo Stadium con la Salernitana), puntando il dito su un secondo posto virtualmente avvinghiato. La Juventus, intesa anche come società, resta positiva sulle reali possibilità di ribaltamento della sentenza.

Allo stesso tempo sa benissimo di non poter fare affidamento su sensazioni o sentimenti: restare fuori dalla prossima Champions porterebbe un ridimensionamento importante. Della rosa e delle opportunità future.

Se la Juve mantenesse questa media punti…

In pratica, però, cos’accadrebbe se la Juve riavesse i 15 punti? Immaginiamo la squadra con tutti i punti effettivi: naturalmente non possiamo conoscere eventuali contraccolpi, possibili imprevisti. Sarebbe oggetto di divinazione. Si può però calcolare il punteggio finale se la squadra dovesse mantenere esattamente questa media punti.

Partendo da 2,03 per ogni match e arrotondando per difetto, si arriverebbe a 77 punti. 77 punti non è una media da scudetto, ma sarebbe Champions League sicura. Anzi: è proprio la quota qualificazione che Max aveva annunciato guardando cadute e risalite di chi bazzica nelle prime quattro posizioni.

Se la Juve dovesse tornare al completo, di punti e di umore, potrebbe tornare in corsa. Eccome.