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Quando sono state sorteggiate le squadre del girone 2 di Nations League A, probabilmente nessuno avrebbe pensato che ad una giornata dalla fine l’Ungheria sarebbe stata prima in classifica e l’Inghilterra sarebbe retrocessa in Lega B.

Eppure, grazie alla vittoria di San Siro sugli inglesi, gli Azzurri possono anche sognare l’accesso alla Final Four, in caso di vittoria contro gli ungheresi lunedì a Budapest. 

Vediamo come si sono comportati gli azzurri nella vittoriosa sfida di Milano, decisa da uno splendido gol di Giacomo Raspadori al 68°.

Donnarumma – Voto 6,5

Per circa 70 minuti pare essere tornato a San Siro solo per essere bersagliato dai fischi di una sparuta minoranza di milanisti, vista l’assenza di conclusioni verso la sua porta. Quando gli inglesi si accendono nel finale però risponde presente con alcuni interventi fondamentali tra i pali. Ancora qualche insicurezza nell’uscire, per fortuna senza alcuna conseguenza.

Toloi – Voto 6,5

Uno dei migliori dell’Italia nel primo tempo, dalle sue parti Sterling e Saka sono costretti a girare il largo. In un paio di occasioni l’eccesso di foga lo porta a lasciare terreno scoperto alle sue spalle, ma gli inglesi non ne approfittano.

Bonucci – Voto 6,5

Kane non lo impensierisce troppo questa sera, e il capitano azzurro usa anche le maniere forti per far capire agli inglesi che dalle sue parti non si passa. Rimedia un giallo evitabile in apertura di ripresa, ma poi si rifà con il lancio che apre la danza dello splendido gol di Raspadori.

Acerbi – Voto 6

Foden ha tutt’altra fisicità e il centrale dell’Inter è intelligente a non cercare mai il duello in velocità ma piuttosto a cercare di confinarlo sull’esterno. Diligente e attento, non sbaglia nulla anche perché non cerca mai di strafare, sia nelle chiusura che negli appoggi ai compagni.

Di Lorenzo – Voto 6,5

Sulla fascia sinistra inglese Saka è un completo fantasma, che non attacca e non difende. Il terzino del Napoli può quindi stringere in difesa su Sterling quando serve e macinare chilometri sulla fascia per supportare l’attacco.

Barella – Voto 6

Moto perpetuo nella mediana azzurra, si esalta nei duelli con Rice e con il suo movimento negli spazi riesce sempre a creare occasioni per ripartenze e contropiedi. Tanto dispendio energetico gli toglie però troppa precisione in passaggi e conclusioni.

dal 63° Pobega – Voto 6,5

Ingresso in campo molto propositivo nell’ultima mezz’ora: quando gli inglesi aumentano i giri del motore lui risponde a tono.

Jorginho – Voto 5,5

Non sbaglia nulla perché non prova nulla. Partita scolastica del regista del Chelsea, meglio di alcune ultime sconcertanti prove in azzurro ma ancora molto lontano dal trascinatore degli Europei. L’impressione è che un avversario più tonico l’avrebbe travolto.

dal 89° Emerson – Voto s.v.

Una manciata di minuti al posto di uno stremato Dimarco.

Cristante – Voto 5,5

Ordine e sostanza in mezzo al campo, ma Bellingham gli sfugge più di una volta e ogni palla giocata in direzione della porta avversaria è persa. In una serata in cui i compagni di mediana non sono al meglio, risalta la sua poca qualità.

Dimarco – Voto 6,5

Volenteroso e grintoso, ara la fascia sinistra portando una quantità infinita di palloni nella metà campo avversaria e tagliando il campo con lanci e cross. Qualche appoggio è impreciso e non sempre riesce a contenere James, ma il bilancio finale è decisamente positivo.

dal 89° Frattesi – Voto s.v.

Qualche minuto per assaggiare il campo dopo la convocazione in extremis. In Ungheria potrà esserci bisogno di lui.

Scamacca – Voto 5,5

Colpisce un palo con un colpo di testa in anticipo in avvio, poi scompare dalla partita, annullato da Dier. Le colpe sono da suddividere in parti uguali tra una squadra incapace di rifornirlo di palle giocabili e lui stesso che non riesce a farsi mai trovare pronto a ricevere. Ma nella sostanza non riesce a fare meglio del criticatissimo Immobile.

dal 63° Gnonto – Voto 6

Visto che il fisico da granatiere di Scamacca non porta risultati, Mancini decide di puntare sulla velocità e l’agilità dell’attaccante del Leeds. Aumenta la vivacità in attacco e aiuta maggiormente in copertura.

Raspadori – 7

Tanta frenesia e imprecisione, ma anche un costante lavoro a rientrare per cercare di legare i reparti. Il gol è un gioiello di tecnica e precisione che riporta alla mente il suo predecessore con la maglia 10, Lorenzo Insigne. Il fatto è che non dovrebbe essere una perla rara in una nazionale come quella italiana.

dal 81° Gabbiadini – 6

Una quindicina di minuti che avranno un po’ cancellato i ricordi della sua ultima in azzurro a San Siro, nel disastroso spareggio mondiale con la Svezia del 2017. Riesce a guadagnarsi una buona occasione costringendo Pope alla parata più difficile in pieno recupero.

Il C.T. Mancini – Voto 6,5

Il passaggio al 3-5-2 è una mossa azzeccata, che permette di avere due attaccanti più vicini e dona maggior copertura alla difesa.

Difficile individuare i confini tra i meriti degli azzurri e i demeriti degli inglesi, ma sicuramente il C.T. sta lavorando per risolvere i problemi evidenziati nelle precedenti uscite di Nations League, pur con evidentissimi problemi di organico.

Dopo la disfatta contro la Germania la qualificazione alle Final Four sembrava un’utopia, invece è a portata di mano lunedì contro l’Ungheria.