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Ad inizio stagione tutti gli occhi erano puntai sul Napoli. Il club partenopeo aveva dato lustro delle proprie qualità e aveva riportato nel capoluogo campano il titolo nazionale che mancava da ben 33 anni. Dalle certezze Osimhen e Di Lorenzo alle positive sorprese Kim e Kvratskhelia, la squadra di Spalletti ha affrontato chiunque a viso aperto. Ecco, il ruolo del tecnico è stato uno dei motivi che ha portato allo sfacelo. Dopo di lui si sono susseguiti ben tre allenatori e nessuno di questi è stato in grado di rimettere nel giusto binario l’annata.

Il Valzer degli allenatori

La classifica 2023/2024 parla chiaro. Il Napoli ha terminato il campionato decimo in classifica ed è escluso dalle coppe europeo dell’anno prossimo. Nessuna squadra aveva mai ottenuto un rendimento così al ribasso in qualità di campione d’Italia. Tuttavia, gli errori sono stati molteplici. Innanzitutto la scelta dell’allenatore. Garcia, come affermato dal patron partenopeo, è stato il prescelto tra una lunga lista di papabili. La sua esperienza è stata disastrosa. In poco tempo lo stesso è stato screditato e aspramente criticato da tifoseria e dirigenza. Indimenticabili i frame di De Laurentiis che controlla e gestisce gli allenamenti a Castel Volturno.

Compreso l’errore commesso, Garcia viene cacciato in malo modo da Napoli e senza troppi complimenti. Al suo posto viene chiamato Mazzarri che deve gran parte della sua fortuna da allenatore proprio alla compagine partenopea. Ritorna sulla cena napoletana da traghettatore e lo stesso De Laurentiis gli chiede di schierare la squadra con il 4-3-3. Niente di più lontano dall’idea di calcio dell’ex Cagliari. I giocatori in campo paiono spaesati e frustrati. Nonostante il vicendevole amore tra lui e la piazza, quest’ultimo riesce nell’impresa di fare una media punti peggiore di quella del suo predecessore.

Dopo la dipartita anche di Mazzarri, De Laurentiis è all’affannosa ricerca di un sostituto. Lo trova in Calzona che però è già impegnato con la Slovacchia. Tuttavia, conosce l’ambiente essendo stato collaboratore tecnico nelle stagione 2021/2022, pertanto almeno sulla carta sembra essere una corretta soluzione intermedia. Dopo alcuni buoni risultati però il Napoli ripiomba nel baratro, la storia sembra già scritta ed il finale non è certo da commedia romantica. Nelle ultime cinque partite di campionato la compagine partenopea ha collezionato 4 pareggi ed una sconfitta con annessa contestazione dei tifosi.

Che sostituire Spalletti non sarebbe stata un’impresa da poco, è stato chiaro sin da subito. I giocatori si fidavano ciecamente dell’allenatore. Aveva insegnato loro a giocare a memoria ed a contare l’uno sull’altro. Non da ultimo era riuscito a valorizzare ogni singolo giocatore, seconde linee comprese, puntando tanto sull’aspetto fisico tanto su quello mentale.

Chi ha deluso

Le maggiori delusione del Napoli nella stagione 2023/2024 sono stati indubbiamente Di Lorenzo e Kvaratskhelia. Il primo ha perso brillantezza ed entusiasmo. È sembrato la copia sbiadita del capitano vista nell’anno dello scudetto. In più di un occasione si ha avuto la sensazione che non avesse perso solo la sue certezze in campo ma che con esse, si fosse incrinata anche la sua leadership da capitano. Il voto al suo campionato è 5. Non una bocciatura definitiva, piuttosto un rimandato ad agosto con nuove ambizioni e ritrovate sicurezza.

L’altra grande delusione porta il nome di Kvaratskhelia. Il georgiano ha ammaliato tutti l’anno dello scudetto. Indipendentemente dall’avversario, la fascia sinistra era di sua giurisdizione. Nell’uno contro uno era parso imbattibile e la sua intesa con i compagni è stata perfetta sin da albori e quasi ogni pallone che toccava si trasformava in un esultanza. Niente a che vedere con quanto mostrato questa stagione. La porta sembrava stregata e le sue certezze, come quelle di Di Lorenzo, si sono perse in un tempestoso oceano di cambi allenatore, inadeguatezza e sfiducia. Anche con lui ci si rivedrà ad agosto.

De Laurentiis ha scelto Antonio Conte

La prima mossa di De Laurentiis è stata quella di scegliere un allenatore vincente che potesse rinvigorire la piazza. Non a caso, la scelta è ricaduta su Antonio Conte. L’ex Juventus è un uomo sempre alla ricerca spasmodica della vittoria e questo è ciò di cui ha bisogno il Napoli. Questa scelta può essere definita come un primo tassello verso un nuovo capitolo della storia del club partenopeo. Il benestare del neo tecnico è arrivato nonostante la partenza certa del pezzo più pregiato della squadra, ovvero Victor Osimhen.

Da ora, c’è da lavorare. Antonio Conte può fare molto dal punto di vista psicologico, importando la mentalità vincente che lo contraddistingue. Il resto dovrà farlo il Napoli, o meglio la dirigenza. Il direttore sportivo Giovanni Manna dovrà cercare profili con una discreta esperienza e soprattutto disposti a giocare per un club che non disputerà le coppe europee.

Il ruolo del mercato per il Napoli

La sessione di calciomercato estiva sarà fondamentale per il Napoli. Dovrà essere messa mano praticamente ad ogni reparto. In parte perché alcuni giocatori hanno deluso particolarmente ed al netto di qualche repertino miglioramento o ritrovamento, pare difficile vederli titolari la prossima stagione. Altri invece sono poco affini al gioco di Conte, pertanto potranno essere valutate operazioni in uscita per agevolare ancor di più trattative che possano portare nel capoluogo campano calciatori di alto profilo.

È necessario un rinforzo in difesa. Dopo il trasferimento di Kim al Bayern Monaco, la difesa del Napoli sembra un colabrodo. Mancano intesa e punti di riferimenti. In tal senso servono forze fresche. Il profilo attenzionato dal club partenopeo è quello di Buongiorno. Il difensore sarà impegnato con la nazionale ad Euro 2024 ed al termine dell’impegno europeo, verrà deciso il da farsi. Il giocatore granata è collaudato per giocare in difesa a tre, tipica di Conte ma atipica per la squadra partenopea. Altri nomi che piacciono sono è lo svincolato Mario Hermoso ma con un ingaggio, ritenuto troppo elevato e Nehuen Perez dell’Udinese. Che De Laurentiis abbia abbandonato l’idea di un 4-3-3 a tutti i costi?

Si dovrà lavorare anche sul centrocampo. Lobotka non sembra essere un giocatore nelle corde di Conte e l’addio di Zielinski rende ancora più impellente la necessità di trovare profili adatti da schierare in mezzo al campo. In tal senso, allenatore e dirigenza stanno cercando un profilo che possa accontentare l’allenatore ed al contempo avere un costo del cartellino ed un ingaggio congruo.

Il maggiore rebus riguarda l’attacco. La partenza di Osimhen è certa ma Conte ha blindato Kvaratskhelia, finito nel mirino del Psg. Si parla anche di un possibile addio per Simeone che dopo aver giocato poco e non ottimamente, chiede certezze in termini di minutaggio. Altra nota dolente è Politano. Il giocatore era stato scartato dal tecnico quando i due erano entrambi all’Inter e resta quindi da capire se s troverà un equilibrio o meno.

Le aspettative

In questo momento le aspettative a seguito dell’arrivo di Conte sono, se possibile, persino più alte dello scorso anno. Inoltre, il Napoli non avrà impegni europei per cui potrà totalmente concentrarsi sul campionato. New entry e veterani dovranno trovare la quadra per rimettere in sesto la macchina perfetta ideata da Spalletti.