Vai al contenuto

Il secondo giorno di partite di questa nuova edizione della Champions League vede scendere in campo le due squadre milanesi, con il Milan che torna a sentire la musichetta della Champions dopo ben 7 anni e l’Inter che si presenta in Europa con lo scudetto sul petto.

Entrambe incrociano due squadre che si portano dietro un bagaglio di ricordi non indifferente. 

Inter – Real Madrid 

La sfida tra Inter e Real Madrid è un grande classico della Coppa dei Campioni, fin dalla finale di Vienna del 1964 che incoronò la Grande Inter di Helenio Herrera e Angelo Moratti. Dopo il mezzo passo falso di Genova, dove la squadra di Simone Inzaghi si è fatta raggiungere per due volte dalla Sampdoria dopo essere passata in vantaggio, i nerazzurri riaprono le porte di San Siro per la Champions League ospitando l’avversario più prestigioso. 

Il Real Madrid si ripresenta a San Siro contro l’Inter dopo la vittoria per 2-0 ottenuta nella scorsa stagione, l’unica nelle ultime 8 trasferte contro i nerazzurri.

Nerazzurri che però sono in una striscia estremamente negativa contro i madridisti: 4 sconfitte nelle ultime 5 partite giocate, con l’unica eccezione rappresentata da quel 3-1 del novembre 1998 deciso da una doppietta di Roberto Baggio in una delle sue prestazioni più fulgide in maglia nerazzurra. 

Leggendo i dati Opta per questo match, possiamo identificare facilmente il pericolo principale per la squadra di Simone Inzaghi: Karim Benzema, l’attaccante francese che gioca la sua 17ª stagione consecutiva in Champions League e a cui manca solo un gol nella competizione per agganciare una leggenda madridista come Raul Gonzales Blanco.

Gli unici altri giocatore ad aver segnato in 16 stagioni consecutive di Champions League sono Ryan Giggs e Leo Messi, che con Benzema ha la possibilità di staccare l’ala gallese ormai ritiratosi, mentre l’argentino è ancora protagonista con il PSG.

L’Inter può rispondere però con Edin Dzeko, che nelle sue ultime esperienze in Champions League con la maglia della Roma nelle stagioni 17/18 e 18/19 si è reso protagonista di un gol a partita di media, mettendo a segno 13 gol e fornendo 5 assist in 18 presenze.

Nessun giocatore dell’Inter ha segnato però in Champions League ad un’età così avanzata, 35 anni, fatta eccezione per il leggendario capitano Javier Zanetti, a segno contro il Tottenham a 37 anni e 71 giorni nell’ottobre 2010, nella partita in cui Bale segnò una storica tripletta.

La sfida ha un sapore tutto italiano sulle panchine, dal momento che il Real quest’anno ha richiamato Carlo Ancelotti, vincitore della decima Coppa dei Campioni per la Casa Blanca nel 2014 e che ha una percentuale di vittoria del 76% in Champions League alla guida del Real Madrid, il migliore tra coloro che hanno almeno 20 panchine nella competizione.

Negli unici due precedenti incroci con Simone Inzaghi il tecnico di Reggiolo, alla guida del Napoli, ha sconfitto la Lazio guidata dall’attuale tecnico interista per 2-1, sia in casa che in trasferta. 

Liverpool – Milan 

Nessun tifoso milanista può rimanere indifferente di fronte ad una sfida contro il Liverpool.

Le uniche due volte in cui i rossoneri hanno incrociato i Reds infatti corrispondono a due finali di Champions League: la prima quella di Istanbul del 2005, passata alla storia per la vittoria ai rigori degli inglesi dopo che il primo tempo si era chiuso sul 3-0 a favore del Milan, e la seconda invece ad Atene due anni più tardi, quando la squadra allora allenata da Carlo Ancelotti si vendicò vincendo 1-2 nei tempi regolamentari. 

Il Liverpool è una squadra sempre temibile in Champions League: nelle ultime 4 stagioni ha vinto 25 partite segnando 95 gol, peggio solamente di Bayern Monaco (31 vittorie con 112 gol) e Manchester City (30 vittorie con 96 gol).

L’unica partita persa dai Reds nei gironi di Champions, da quando sulla panchina siede Jurgen Klopp, è quella con l’Atalanta nella scorsa stagione. Anche l’altro precedente casalingo contro un’italiana non è stato vittorioso: nel 19/20 infatti il Napoli è riuscito a strappare un pareggio per 1-1.  

Mediamente nelle partite di girone il Liverpool ha segnato 2,5 gol a partita. Di questi, ben 25 sono stati messi a segno da Mohamed Salah, uno dei soli 4 giocatori che dalla stagione 17/18 ad oggi ha segnato almeno 25 reti, dietro a fenomeni come Robert Lewandowksi (33), Cristiano Ronaldo (29) e Leo Messi (26). 

Il Milan potrebbe rispondere però con l’esperienza di Zlatan Ibrahimovic, autore di 48 gol in 120 partite di Champions League disputate in carriera: purtroppo però lo svedese ha dovuto alzare bandiera bianca e ad Anfield non ci sarà.

Peccato, perché nessun giocatore è andato a segno nella competizione con tante squadre quanto lo svedese, ben 6: Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan e Paris Saint-Germain. 

Attenzione quindi che si sposta tutta sull’apporto che può dare Olivier Giroud: il francese, vittorioso nella scorsa edizione con la maglia del Chelsea, con 18 gol e 6 assist è entrato in un’azione da gol ogni 95 minuti in Champions League, e soprattutto sembra avere un conto aperto con il Liverpool: tra Arsenal e Chelsea, tra il 2012 e il 2020 è stato il giocatore che ha segnato più gol ai Reds, 8 in 16 incontri. 

Manchester City – RB Lipsia 

Il City di Guardiola, finalista sconfitto solo ai rigori nella scorsa edizione, ospita un avversario inedito, ovvero quel Lipsia che negli ultimi anni ha scalato le gerarchie del calcio tedesco diventando la punta di diamante della galassia Red Bull. 

Nei gironi di Champions il City è imbattuto da 17 partite, con Guardiola che ha perso solo 3 partite in questa fase a fronte di 20 vittorie e 7 pareggi. Il Lipsia dal canto suo è reduce da 3 sconfitte nelle ultime 4 trasferte di Champions League, e in particolare in Inghilterra ha perso 5-0 contro il Manchester United e 2-0 contro il Liverpool.  

Attenzione ad Angelino: l’ex di turno (una presenza in Champions League con la maglia dei Citizens nel 2019) ha preso parte a 8 gol in 11 partite di Champions con la maglia del Lipsia, mettendo a segno 3 reti e 5 assisti. 

Sheriff Tiraspol – Shakhtar Donetsk 

C’è un precedente tra la squadra moldava e gli ucraini: nelle qualificazioni alla Champions League dell’estate 2003 la partita di Tiraspol finì 0-0, con lo Shakthar che si guadagnò il passaggio del turno grazie al 2-0 del ritorno. 

L’allenatore dello Sheriff, l’ucraino Yuriy Vernydub, a lungo allenatore dello Zorya Lugansk, ha incrociato per ben 23 volte la strada dello Shakthar, ottenendo però solo 3 vittorie e 1 pareggio a fronte di 19 sconfitte.  

Lo Sheriff è imbattuto nelle sue ultime 9 partite europee, e nelle ultime 3 gare di qualificazione alla Champions League non ha subito nemmeno un gol, con Adama Traoré che è stato il capocannoniere delle qualificazioni con 4 reti.  

Di contro, lo Shakthar ha perso solo 3 partite delle ultime 11 giocate in Champions League, e può contare sull’apporto di Manor Solomon, uno dei giocatori che ha segnato più gol da subentrato nella competizione nell’ultima stagione, ovvero 3, lo stesso numero di gente come Kylian Mbappé, Thomas Muller, Alvaro Morata e Marcus Rashford. 

Atletico Madrid – Porto 

L’Atletico Madrid del Cholo Simeone ritrova il Porto dopo il doppio confronto nella fase a girone del 2013, quando i colchoneros vinsero entrambi i match. L’allenatore argentino ha vinto 41 partite di Champions League dal suo esordio nella competizione in quella stagione. In questo stesso periodo, solo Pep Guardiola, con 56 vittorie, ha fatto di meglio. 

Attenzione a Sergio Oliveira tra le fila dei lusitani, che con le 5 reti nella scorsa edizione non è stato solo il miglior cannoniere del Porto ma anche il centrocampista che ha segnato più gol in un’edizione di Champions League dai tempi di Steven Gerrard, autore di 7 reti nel 08/09. 

Per quanto riguarda l’Atletico, attenzione al figliol prodigo Antoine Griezmann, autore di 21 reti in 48 presenze con l’Atletico Madrid prima della poco felice parentesi al Barcellona. Nelle fase a gironi il francese ha messo lo zampino, con 15 gol e 7 assist, a ben 22 reti in 29 presenze con la maglia dei colchoneros

Gli altri match del mercoledì 

Besiktas – Borussia Dortmund

Unico precedente tra le due squadre risalente alla Coppa delle Coppe 89/90, con doppia vittoria dei tedeschi.

Tedeschi che hanno sempre vinto contro le squadre turche, per la precisione sempre il Galatasaray, affrontate in Champions League.

Attenzione ovviamente a Erling Haaland: il centravanti del Borussia Dortmund ha la miglior media gol nella storia della Champions League, con una rete ogni 63 minuti. 

Club Bruges – Paris Saint-Germain 

Il Bruges ospita nuovemente il Paris Saint-Germain dopo lo 0-5 subito nell’ottobre 2019, la peggior sconfitta casalinga europea nella storia del club belga.

Lionel Messi si appresta a festeggiare la sua 150ª presenza in Champions League, la prima senza la maglia del Barcellona con cui aveva siglato 120 reti e fornito 35 assist tra il 2004 e il 2021.

Al PSG ritrova Neymar, con cui al Barcellona si erano scambiati ben 9 assist (5 gol di Messi su assist di Neymar e 4 volte il contrario) in 33 presenze di Champions. 

Sporting Lisbona – Ajax 

È la prima volta che le strade europee di Sporting e Ajax si incrociano dalla Coppa UEFA 88/89, quando i portoghesi vinsero 4-2 a Lisbona e 2-1 ad Amsterdam.

Ruben Amorin, il 36enne tecnico dello Sporting, sarà il secondo tecnico più giovane della storia della Champions dopo il connazionale André Villas-Boas, 33enne all’esordio con il Chelsea nel 2011.

Affronterà una squadra come l’Ajax che nella scorsa stagione è andata a segno con due teenager come Ryan Gravenberch e Lassina Traoré: solo Barcellona e Salisburgo vantano altrettanti marcatori under 20.