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In questi giorni, qui su Poker Stars News, ci siamo interrogati sulle strategie e le ambizioni di alcuni importanti club della Serie A. Per ognuno di essi, abbiamo cercato di bilanciare il discorso teleologico – gli obiettivi e le finalità del mercato estivo, che inizierà ufficialmente il prossimo 1° luglio – con quello economico. Non siamo in Premier League, infatti, e qui da noi i club – tutti, meglio quasi tutti – prima di poter spendere devono anche vendere. Chi più chi meno. Quasi tutti.

C’è un club infatti che, pur essendo ripartito dalla Serie C poco più di vent’anni fa, oggi vince Scudetti – due negli ultimi tre anni – Coppe – Italia e Super –, partecipa in maniera fissa – tranne l’eccezione dello scorso anno, eccezione che evidentemente conferma la regola – alle coppe europee, e in tutto ciò ha i conti in verde. Vende, benissimo, e compra, ancora meglio. Senza mai abbassare l’asticella, anzi alzandola sempre. È il Napoli di De Laurentiis, che però quest’anno ha deciso di cambiare filosofia. Non si attende più. Si compra, quasi indiscriminatamente, facendo la voce grossa. Da club del Nord. Da superpotenza del calcio europeo quale Napoli, città e squadra di calcio, è pronta a diventare.

Quali cessioni?

Se di cessioni si deve parlare, per il Conte Bis, lo si farà per le occasioni offerte dal mercato. Un po’ come la cattiva di Bianca & Bernie (Disney, 1977), Madame Medusa, se ne stava serena al di sopra delle grotte costringendo i piccoli protagonisti alla ricerca sotterranea dei gioielli che l’avrebbero resa ricca, così De Laurentiis attende che i club gli bussino alla porta. La prima mossa sarà la loro.

In questo discorso, Rafa Marin sarebbe l’indiziato originale. Il Villarreal lo aspetta, da tempo. Da Castel Volturno, un anno fa, partì un bonifico da dieci milioni di euro per un centrale che poi ha trovato poco spazio e ora ne vorrebbe, legittimamente, un po’ di più. In Spagna Rafa Marin è apprezzato, con l’Under 21 si è conquistato un posto da titolare e con la Mini Roja sta facendo molto bene. In genere, ci sono vetrine che aiutano e l’Europeo rientra tra queste opportunità. Ma serve altro: per esempio sedersi e trattare e Rafa Marin lo sa. «Accadrà quel che accadrà. Ma io con Conte sono migliorato tanto». Non è un addio, ma neanche un resto. Vedremo. Per gli altri – Osimhen e Raspadori su tutti, quest’ultimo ha parecchi estimatori anche in Italia – bisognerà attendere. Rimane la strategia di base: si vende solo se l’offerta è congrua. Il Napoli può permetterselo.

I sogni son desideri (d’attacco)

Tutt’altro discorso in entrata. L’arrivo di Kevin De Bruyne, annunciato – come giusto che sia – in pompa magna la scorsa settimana, ha aperto uno scenario nuovo in casa Napoli. Il Napoli è diventato davvero un grandissimo club, se un giocatore del livello di De Bruyne, in uscita a zero dal Manchester City, va a finire proprio a Napoli, tra le tante possibilità.

Intervistato da Antonio Giordano sulla Rosea, Benitez – ex allenatore del Napoli e fine conoscitore della Premier League – ha detto: «De Bruyne è intelligenza viva, eleganza, raffinatezza, tutto ciò che esalta una squadra come il Napoli, alla quale non è mai mancato il talento. De Bruyne però non è solo un talento, è qualcosa in più. Pochi come lui negli ultimi decenni, come raccontano certe statistiche su gol ed assist. Riduttivo parlare di un centrocampista, siamo al cospetto di una mente geniale che può infischiarsene dei suoi 34 anni».

Ma De Bruyne, e questo è l’incredibile, non è l’unico grande colpo che i tifosi del Napoli possono sognare quest’estate. Che ancora non è iniziata e già rende tutti felici. Con toni ancora più cinematografici di quelli utilizzati da De Laurentiis per presentarlo alla stampa, Giordano, su Gazzetta, rivela che il Napoli ha «allestito un campionario di talenti allo stato puro, c’è la quotazione per ognuno e potendosi consentire di nuotare nell’oro, eredità di una gestione ventennale felicemente mirata, si sono messi sulla fascia ad aspettare. Cose che capitano. La lista, com’è noto, è ridondante, ce ne sono di ogni genere e specie». Appunto, quello che dicevamo ad inizio articolo.

Ce ne sono di ogni genere e specie. Soprattutto in attacco. Mentre infatti sul centrocampo non c’è fretta – ma si segue da vicino Matt O’Riley del Brighton, per lui, secondo Sky Sports UK, il Napoli ha già formulato una prima offerta da oltre 25 mln di sterline – e in difesa si segue con interesse, qua e là, ma al momento senza affondare il colpo – non è tra le priorità di Conte –, diverso è il discorso in fase offensiva. Ricordiamo che il Napoli ha venduto Kvaratskhelia a gennaio, e quel ruolo è rimasto scoperto. Chi potrebbe arrivare, allora?

Il nome più caldo in queste ore è quello di Dan Ndoye (25 anni a ottobre). Per lui il Napoli sarebbe pronto a sborsare una cifra significativa, superiore ai 40 milioni. Manna lo segue da tempo, forse già da gennaio, ma all’epoca il Bologna fece muro. Ora invece ha aperto alla cessione, consapevole che il ragazzo si merita una chance di questo tipo. Ma Ndoye non è l’unico nome possibile. C’è infatti Ademola Lookman (28 sempre a ottobre), c’è Federico Chiesa (28 anche lui, sempre a ottobre, come passa il tempo…), ma in alternativa anche Noa Lang (26) e Sancho (25). Più defilato, ma mai dire mai, Mattia Zaccagni (30, qualche ora fa). Per tutti, prezzo base variabile, si va dai quindici-venti ai cinquanta-sessanta. Al Napoli, del prezzo, interessa relativamente. L’importante sarà consegnare a Conte un attaccante che possa aggiungere valore alla rosa. Una rosa già forte, che però è destinata a diventare tra le più forti in Europa.