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È a tal punto incerta la situazione dirigenziale alla Fiorentina, che per descriverla ci rimettiamo alle parole del poeta: “del doman non v’è certezza”. Erroneamente attribuita a Dante (a proposito di incertezza alla seconda), la frase si deve al suo concittadino Lorenzo de’ Medici, ed è tratta dalla di lui Canzona di Bacco, un inno alla spensieratezza, al carpere diem di oraziana memoria.

Si vive un po’ così, alla giornata, in quel di Firenze. Da poco concluso il Pitti, che ogni anno richiama – due volte all’anno – migliaia di persone amanti della moda e del gusto estetico, la città è come immersa in una bolla, a sua volta bollata da un caldo insostenibile da queste parti in questa particolare stagione dell’anno.

L’incertezza dirigenziale che caratterizza la squadra cittadina, di certo non favorisce le cose, sicuramente non placa gli animi di quei tifosi che – chiuso bene il campionato, superando la Lazio e accedendo all’ultima finestra europea, per giocare quella Conference League diventata ossessione – hanno letto le dimissioni del proprio allenatore (Palladino) come un segnale di resa. Il tira-e-molla con Sarri, molto debole e poco deciso, invero, ha ulteriormente innervosito i tifosi viola, che ora sperano in Pioli – che dovrebbe liberarsi dall’Al-Nassr entro il 1° luglio. In tutto ciò, Pradè, il ds, rimane sulla graticola. Intanto però alcune operazioni di mercato sono iniziate, e una strategia sembra esserci.

A rivederci?

In uscita, la Fiorentina per ora si sta limitando a confermare il rinnovo – o il mancato rinnovo – di quei giocatori presi in prestito nello scorso mercato. L’unico sul quale si tratterà ancora, nonostante oggi scada il termine per il rinnovo a 17 mln, è Albert Gudmundsson, di ritorno a Genoa ma con un biglietto di ritorno pronto in tasca per Firenze. L’islandese infatti vorrebbe rimanere, Pioli lo ha chiesto alla dirigenza, che però tratterà per un prezzo inferiore a quello pattuito in origine (dai 17 iniziali, si proverà a scendere a 12).

Sugli altri? La Fiorentina lascerà tornare alle rispettive sedi d’origine calciatori in prestito per un totale (risparmiato) di 80 milioni (5 per Cataldi, 10 per Adli, 12 per Colpani, 15+2 per Zaniolo, 8 per Folorunsho, 10.5 per Bove e 17 per Gudmundsson).

Su due calciatori della Fiorentina, invece, si sono posati gli occhi di almeno tre squadre di Serie A. Parliamo di Mandragora – reduce dalla miglior stagione della carriera – e Gosens. Su di loro ci sarebbero infatti Milan e Napoli per il primo, mentre la Roma monitora con attenzione la situazione del secondo: Gasp lo rivorrebbe infatti per la sua prima Roma.

Strategia italiana (con un’eccezione)

In entrata, la Fiorentina continuerà ad operare nel segno della continuità tricolore, già vista nelle ultime due sessioni di mercato (si pensi, solo nell’ultimo mercato, a nomi come Cataldi, Bove, Kean, Colpani, Folorunsho, Parisi). L’edizione odierna del quotidiano La Repubblica (Firenze) si concentra in particolare sull’ultimo acquisto, ormai chiuso, Jacopo Fazzini – reduce dall’eliminazione all’Europeo U21. Il centrocampista massese andrà a rinforzare una batteria già importante di giocatori italiani presenti nella rosa gigliata che, visti i nomi circolati, potrebbe anche aumentare.

La strategia è chiara: Pradè e Goretti sono al lavoro per rinforzare la rosa con giocatori giovani e italiani, al di là di Dzeko (unica eccezione in questo senso). Una strategia, questa, voluta in prima persona dal presidente Commisso – in continuità, come detto, con le ultime sessioni di mercato. La Fiorentina è interessata ad altri due U21 come Giovanni Fabbian del Bologna per la mediana e Daniele Ghilardi, giovanili viola, per il reparto arretrato.

Il tutto tenendo in stand-by il discorso su Pio Esposito, al momento in forza all’Inter – ma in uscita dal club nerazzurro, che chiede almeno 15 milioni per lui. In stand-by, perché si aspettano aggiornamenti rilevanti sulla magna quaestio Kean, ad un passo dall’Al-Qadsiah (club arabo) per 52 mln di € – la clausola dell’italiano, che il club citato è disposto a pagare: Kean andrebbe a guadagnare 15 mln l’anno. Reduce da una stagione da urlo (19 gol 3 assist solo in Serie A), Kean è un pilastro della Fiorentina, e la società non vorrebbe venderlo. Ma di fronte ad un’offerta simile sarà difficile resistere.