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Succede tutto nella City. Si risolverà lì questo fantastico e imprevedibile Europeo itinerante. Sede confermata nonostante i nuovi casi Covid siano circa 30 mila al giorno.

Una scelta assolutamente discutibile, diciamo pure sbagliata, figlia degli accordi tra Uefa, Londra e partner commerciali. La lezione di Atalanta – Valencia e Liverpool – Atletico Madrid, di 15 mesi fa non solo non è bastata, ma viene ripetuta e rilanciata in uno stadio che sarà abitato da 60 mila spettatori. Abbastanza interessati a Italia – Spagna, e totalmente fuori di testa per Inghilterra- Danimarca.

Se il football is coming home lo scopriremo presto, molto presto, alla fine di questa settimana dove l’Italia se la sta giocando alla grande. Sia a Wimbledon dove Berrettini è tra i migliori 8, sia a Wembley dove gli Azzurri si presentano tra i primi 4.
Italia – Spagna ci riporta alla memoria qualsiasi Europeo recente. Nel 2012 pareggiammo nel girone, e fummo cappottati in finale dopo un grandissimo cammino. L’ultimo gol lo segnò Jordi Alba, in Ucraina. L’ultimo gol a Euro 2020 lo ha fatto Jordi Alba e speriamo sia l’unica cosa in comune tra questi scontri. Mentre nel 2016 l’Italia operaia di Conte, vinse a Parigi una gara splendida, annullando quella che era stata per 5/6 la nazionale padrona di Europa e Mondo. Per la gara di oggi siamo pronti e siamo forti. Come detto contro il Belgio, per me partiamo favoriti anche se l’infortunio (terrificante) a Spinazzola, non ci aiuta.
Spinazzola che, già operato al tendine d’Achille, non tornerà in forma prima del nuovo anno, sarà rimpiazzato da Emerson, che Londra la conosce benissimo e che ha una chance importante e complessa: mettersi in mostra sostituendo il miglior esterno basso della manifestazione. 55% Italia 45% Spagna, la speranza è che Immobile risponda come hanno fatto Morata e Kane, alle critiche (severe e in alcuni casi vergognose) che gli sono state fatte dopo ottavi e quarti. Comunque vada, tanto di cappello a Mancini. La Nazionale è bellissima, il calcio italiano non viene più visto come brutto, sporco e cattivo e soprattutto sta costruendo per il futuro.

A proposito di futuro, l’Inghilterra di Southgate è piena di talento e gioventù. Probabilmente non giocherà mai bene, ma non prende gol, quasi non prende tiri e soprattutto alla fine con il talento che ha davanti, qualcosa tira fuori. Sempre. Contro la Danimarca, nel tripudio di Wembley, ha la partita più agevole sulla carta, ma analizzando approfonditamente si scoprono moltissime insidie:

  • Squadra solida e talentuosa ma che non abbonda di personalità; il pubblico, il rumore, la spinta, possono essere un boomerang se non dovesse sbloccare la partita nel primo tempo.
  • La Danimarca non ha nulla da perdere, nessuno le chiedeva gli ottavi figuriamoci la semi, giocherà leggera, giocherà bene come al solito e giocherà per Eriksen.
  • Tradizionalmente col club o in nazionale, Harry Kane ha spesso bucato le notti importanti: può essere la svolta, di certo la pressione sull’attaccante (per ora) del Tottenham, è un fattore.

Per me Inghilterra 60% e Danimarca 40%

Una cosa è sicura, è stato spettacolo dall’11 giugno. Lo sarà ancora.