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Al netto delle polemiche arbitrali e dei recuperi di calendario, dopo questo 29° turno di Serie A il Milan è ufficialmente solo in vetta.

Il Napoli tiene il passo, la Juventus risale, l’Inter frena ancora. E se per l’Europa League sono ormai quattro squadre in due soli punti, in coda Salernitana e Genoa continuano a pareggiare accorciando solo di poco il gap con la quartultima (un Cagliari ridimensionato dallo Spezia).

Questa l’estrema sintesi del week end di Serie A, che proviamo però come sempre ad approfondire nelle nostre 10 curiosità statistiche più interessanti.

1. Una squadra sola al comando

Pioli alla fine ce l’ha fatta a effettuare il sorpasso ai danni dei cugini. Ora anche la matematica certifica il primo posto in solitaria del Milan, a prescindere dall’eventuale vittoria dell’Inter nel recupero con il Bologna. I tre punti conquistati contro l’Empoli sono arrivati “di corto muso” per dirla alla Allegri, ma proprio la determinazione difensiva dei rosso neri sta facendo la differenza in questa fare.

Non a caso da due partite ha mantenuto la sua porta inviolata, non era ancora mai accaduto in questo 2022. Al contempo sta diventando una squadra globale, capace di mandare a segno ben 16 marcatori diversi in stagione (solo Atalanta e Fiorentina con 17 hanno fatto meglio), pronta a sfruttare anche il tiro da fuori: con 10 reti da fuori area, il Milan è la migliore squadra nei cinque maggiori campionati europei in questo parametro.

2. Il corsaro azzurro

Napoli corsaro a Verona, con questi tre punti diventa in effetti la squadra che ne ha raccolti di più in trasferta, ben 34 su 60. Merito soprattutto di un Super Osimhen, che ha realizzato la sua terza doppietta in Serie A (tutte in trasferta, le altre contro Spezia e Sampdoria), e il suo quarto gol di testa (solo Destro con 5 ne ha segnati di più in questo modo in campionato).

Buona anche la prova di Politano, che realizza il suo quarto assist in stagione (gli stessi messi a segno in tutte le 37 presenze dello scorso anno), due dei quali hanno mandato in rete proprio l’attaccante nigeriano.

3. Pareggio, di rigore

Il quarto pareggio consecutivo in esterna dell’Inter (non capitava dal 2004 con Mancini in panchina), arriva grazie a un calcio di rigore. No, non uno realizzato, quanto a uno non dato. I granata recriminano anche giustamente su una svista arbitrale, ma in ogni caso nessuno esce contento di questo punto racimolato.

Per i nero azzurri la conferma di un momento complicato e di energie evidentemente da ritrovare. Due sole vittorie nelle ultime otto partite, di cui quattro senza riuscire a segnare, sono un campanello d’allarme che ormai risuona da tempo nella testa di Inzaghi, ora costretto a inseguire la vetta della classifica. E l’appuntamento prima della sosta contro la Fiorentina è un vero e proprio crocevia di stagione (l’ennesimo di questa frenetica fase dove l’Inter si è giocata le sfide dirette per tutti gli obiettivi di stagione).

4. Un Torino felice a metà

Il Torino di Juric aveva macinato punti soprattutto in casa propria per un lungo periodo, ora però almeno dal punto di vista dei risultati, le vittorie tardano ad arrivare. Da ormai sette partite non riesce più vincere (non accadeva dalla gestione Giampaolo del 2020), ed essere nella zona tranquilla della parte destra della classifica, non fornirà certo molti stimoli per il gioco iper aggressivo dei granata.

Restano però buone indicazioni, come l’undicesima partita casalinga di fila dove segna almeno un gol (non succedeva da maggio 2019), e soprattutto l’esplosione di alcuni suoi elementi chiave: Bremer che realizza il suo 11° gol negli ultimi tre campionati di Serie A (nessun centrale di difesa ha fatto meglio), Pobega che diventa il più giovane centrocampista italiano ad aver realizzato almeno 3 gol e 3 assist in Serie A. Buone notizie da cui ripartire.

5. Pareggio formato Genoa

Se un paio di indizi fanno una prova, sette sono una certezza. Il Genoa di Blessin continua imperterrito nel non riuscire a vincere (sono ormai 26 partite senza i tre punti, una striscia eguagliata solo dall’Ancona nel 2003/04), ma anche ne non perdere (sette pareggi di fila come non era mai accaduto al Grifone in tutta la sua storia di Serie A).

Chiaro dunque che se i rosso blu hanno una forte difficoltà nel fare gol, sono anche una squadra capace di imbavagliare l’attacco avversario. Lo dimostrano i soli due tiri in porta effettuati dall’Atalanta (record negativo in casa di questa stagione), ma anche i cinque “clean sheet” ottenuti nel solo 2022 (nessuna squadra ha fatto meglio). Sono cinque anche gli 0-0 del 2022 (record nei cinque maggiori campionati d’Europa), che diventano addirittura otto nel corso di tutto il campionato (solo il Cagliari nel 2011/12 era arrivato a 9).

La zona salvezza si avvicina però di un solo punto, rendendo necessario, prima o poi, osare qualcosa di più se si vuole mantenere la categoria.

6. L’importante è non perdere

La beffa per l’Udinese arriva proprio nei minuti di recupero, quando Lorenzo Pellegrini trova in extremis il gol di rigore per il pareggio. Per il centrocampista giallo rosso di tratta del suo settimo gol stagionale (cinque dei quali in trasferta), eguagliando già il suo record dello scorso anno. Prosegue quindi la striscia di imbattibilità di Mourinho, arrivata ora a otto gare di fila (4 vittorie e 4 pareggi), ma il fatto che il pari sia arrivato solo al secondo tiro in porta dell’intero match, non può lasciare contento il portoghese.

Per i friulani certo sarebbero stati tre punti importanti, ma rimane il buono del quarto risultato utile di fila, il nono su dieci partite casalinghe, e soprattutto la conferma del solito Nahuel Molina, arrivato a ben 6 reti in stagione tra tutte le competizioni (nessun difensore ha fatto meglio nei top 5 campionati europei).

7. La Signora alza la testa

Criticata da più parti per tutta la stagione, intanto la vecchia Signora arriva a 15 partite senza sconfitte (è la prima volta dal 2019), consolidando il suo quarto posto e cominciando a vedere sempre più da vicino anche il trio che la precede.

Per di più ritrovando anche un Morata al top, con una doppietta che gli mancava dal maggio 2021 (contro il Bologna, sempre in trasferta) e arrivando a quota dieci gol stagionali (tra tutte le competizioni) per l’ottavo anno consecutivo (con le maglie di Juve, Real Madrid, Chelsea e Atletico Madrid).

Anche per Szczesny c’è gloria con il suo terzo rigore consecutivo parato in Serie A (c’era riuscito l’ultima volta Viviano nel 2017/18).

8. Ai Viola i tre punti, al Bologna i 2 pali

La legge del Franchi colpisce ancora, con i Viola che in stagione hanno ottenuto davanti al proprio pubblico ben 29 punti fin qua (solo il Milan con 30 e l’Inter con 32 hanno fatto meglio). E ancora per merito di un super Torreira, arrivato a quota sette gol in Serie A, tutti ottenuti in gare casalinghe.

Un pizzico di sfortuna (e di imprecisione) che invece continua ad affliggere il Bologna, che realizza il poco invidiabile record di ben 17 legni colpiti in stagione (non aveva mai fatto peggio in Serie A e nessuno ne conta di più in questo campionato).

9. Salernitana, niente miracoli

Che dopo il mercato invernale allestito da Sabatini e l’arrivo di Nicola in panchina, la Salernitana stia giocando indubbiamente meglio, è un fatto. Così come però non sia ancora arrivata nemmeno una vittoria nel mentre. Cinque pareggi in sei partite, sei punti che avvicinano il quartultimo posto ma non abbastanza per rendere il miracolo più fattibile. Specie se si incassa almeno un gol da 20 partite di fila (peggior striscia di tutta la Serie A).

Certo qua il compito non era facile, visto che di fronte c’era un Sassuolo che non solo arrivava da tre vittorie di fila, ma è anche la squadra che ha segnato più gol di tutti in questo 2022 (21, davanti a Verona con 19 e Lazio con 18).

Per i singoli, arriva il quarto gol su quattro partite per Bonazzoli (è la prima volta in carriera), così come il terzo gol su cinque partite per il giovane Traorè.

10. Lo Spezia si ritrova, il Cagliari crolla

Ci son cascato di nuovo, direbbe un Mazzarri/Lauro. Il suo Cagliari sembrava in netta ripresa, ma nelle ultime due partite sono arrivate altrettante vittorie e i soliti problemi. In attacco non ne ha messa dentro una, in difesa ha concesso troppo agli avversari subendo cinque reti e solo grazie a un prodigioso Cragno (altrimenti sarebbero verosimilmente state di più). Non è un caso se i sardi hanno subito almeno un gol in ben 29 delle ultime 30 partite giocate.

Torna invece alla vittoria lo Spezia, che interrompe una striscia di quattro sconfitte consecutive e al contempo segna due reti in una stessa partita (ovvero tante quante nelle precedenti quattro). Merito di un Manaj a segno in tre delle ultime cinque gare giocate, e del secondo gol di Martin Erlic in stagione.