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La trentaduesima giornata di Serie A si è chiusa lunedì sera con una netta risposta del Napoli, che ha travolto l’Empoli riportandosi a -3 dalla capolista Inter.

Una vittoria pesante, che tiene vivo il campionato anche nella corsa Scudetto. In zona Champions, successi fondamentali per la Juventus, tornata a vincere contro il Lecce, e soprattutto per l’Atalanta, che ha sconfitto il Bologna nello scontro diretto. Più complicata la situazione per Roma, Lazio e Fiorentina, tutte frenate tra pareggi e sconfitte. Il Milan aveva già mandato un messaggio forte venerdì sera, aprendo la giornata con un travolgente 0-4 rifilato all’Udinese alla Dacia Arena.

In un turno ricco di reti, emozioni e prestazioni individuali di altissimo livello, ecco la nostra Top 11 della giornata 32 di Serie A, schierata con un offensivo 4-3-3, perfetto per celebrare i protagonisti del weekend.

Marco Carnesecchi (Atalanta)

Il Bologna prima viene tramortito, ma poi sbatte ripetutamente contro il muro atalantino. Un muro che ha il volto di Carnesecchi. Il portiere nerazzurro sfodera almeno tre interventi decisivi, mantenendo il risultato inchiodato e proteggendo il vantaggio. Sicuro, reattivo e autorevole: prestazione da Nazionale.

Raoul Bellanova (Atalanta)

Gasperini lo schiera a sorpresa sulla destra e lui impiega appena una manciata di minuti per far capire che la scelta è azzeccata: scatto devastante e assist perfetto per il goal del vantaggio firmato Retegui. Poi continua a macinare chilometri, a mettere in difficoltà Miranda e a tenere sempre alta la pressione offensiva.

Alessio Romagnoli (Lazio)

Il derby di Roma è sempre una partita speciale, e Romagnoli la vive da protagonista assoluto: il suo colpo di testa, perfetto per tempismo e potenza, regala alla Lazio una vittoria pesantissima. Segnare un goal dell’ex nella stracittadina, per un tifoso laziale, è una delle più grandi soddisfazioni possibili. In difesa poi è solido e ordinato, trasmettendo sicurezza a tutto il reparto.

Yann Bisseck (Inter)

Contro il Cagliari non è solo roccioso in fase difensiva, ma si fa valere anche nell’area avversaria. Realizza il goal del 3-1 svettando su Mina e sfiora la doppietta poco dopo, sempre su azione da corner. Inzaghi può contare su un centrale che si sta imponendo con forza, maturità e spirito da vero combattente. Un difensore che sa anche colpire, e non solo fermare.

Strahinja Pavlovic (Milan)

Sì, è un difensore. Ma contro l’Udinese gioca da attaccante aggiunto, trovando anche il goal su corner. In un Milan in versione schiacciasassi, lui si esalta nel ruolo di braccetto sinistro nel 3-4-3, garantendo copertura ma anche spinta. Una prestazione completa, da difensore moderno. Anche lui entra di diritto in questa top 11 per presenza, efficacia e precisione.

Scott McTominay (Napoli)

Se Conte ha un merito, è quello di saper trasformare i suoi giocatori in risorse totali. E con McTominay, il tecnico leccese ha fatto centro ancora una volta. Lo scozzese si prende la scena a Empoli con una doppietta, colpendo anche un palo e dominando fisicamente in mezzo al campo. Arrivato come potenziale craque, si sta rivelando uno degli innesti più incisivi della stagione partenopea.

Teun Koopmeiners (Juventus)

Rientra da titolare dopo un turno di riposo e impiega meno di mezz’ora per timbrare il cartellino: sinistro potente e preciso che sblocca JuventusLecce e mette la strada in discesa per la squadra di Tudor. Sempre nel vivo del gioco, ordinato e preciso, è un elemento tornato fondamentale nello scacchiere bianconero.

Matías Soulé (Roma)

In una Roma in difficoltà, senza Dybala e a corto di idee, è Soulé a prendersi la scena. L’argentino illumina un derby opaco con un sinistro a giro che bacia la traversa e finisce in rete: un capolavoro tecnico in una partita dove il talento conta doppio. Il suo contributo è prezioso, anche nei momenti in cui la squadra sembra bloccata. Non è facile non far rimpiangere Dybala, ma Soulé ci riesce.

Kenan Yildiz (Juventus)

Il turco non indossa la 10 per caso: lo dimostra nel primo tempo contro il Lecce, in cui è semplicemente incontenibile. Segna un goal magnifico, chiudendo un’azione da manuale con un sinistro secco. Il suo repertorio è ricco: dribbling, intuizioni, qualità. Cala nella ripresa, ma resta il giocatore più brillante. Tudor punta su di lui, e lui risponde con personalità.

Mateo Retegui (Atalanta)

Dopo un periodo opaco, si sblocca con una prestazione da centravanti vero. Anticipa il difensore sul primo palo e firma l’1-0, ma il meglio lo mostra nell’azione del raddoppio: cade, si rialza, strappa sulla fascia e serve un cioccolatino per Pasalic. La sua esultanza dice tutto: è tornato, e con lui l’Atalanta trova un’arma in più per il finale di stagione.

Romelu Lukaku (Napoli)

Probabilmente la sua miglior partita in maglia Napoli. A Empoli segna, serve due assist e domina fisicamente la difesa avversaria. Arrivato in estate con tanti dubbi, ha raggiunto quota 12 goal e 10 assist: numeri da top player, ma soprattutto leadership e spirito di sacrificio. La versione “Contestyle” di Lukaku sembra funzionare anche in azzurro.