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E’ proprio il caso di dirlo: c’era una volta. Sì, c’era una volta una Juventus che parlava italiano, che odorava di erba bagnata, di fatica e di gloria. Una squadra fatta di eroi tutti nostri, di campioni cresciuti tra le curve della Serie A e forgiati sotto il cielo azzurro della Nazionale.

E se oggi dovessimo schierare la miglior formazione della Juventus composta solo da italiani, chi ne farebbe parte? Eccolo qui, come previsto: un viaggio nella storia e nell’anima della Vecchia Signora, un pellegrinaggio nei campi da gioco dove i bianconeri hanno scritto pagine immortali.

Portiere: Gianluigi Buffon

Non c’è discussione, non c’è alternativa. Gigi Buffon è il più grande portiere italiano di sempre e probabilmente il miglior estremo difensore della storia, non solo di quella della Juventus. Un uomo che ha fatto della fedeltà una bandiera, che ha sfidato il tempo con guanti e carisma, parando il futuro mentre insegnava il passato. Dalle notti europee ai pomeriggi di battaglia in campionato, Buffon è stato il muro invalicabile, il capitano silenzioso, il simbolo di un’epoca.

Terzino destro: Gianluca Zambrotta

Quando si parla di terzini, Zambrotta è il primo nome che viene in mente. Destro, sinistro, mezz’ala o esterno, poco importava: correva come se avesse il vento alle spalle, dribblava come un’ombra e difendeva con una forza spaziale. Alla Juventus ha vissuto anni d’oro, prima di portare la sua esperienza anche nel trionfo mondiale del 2006.

Difensore centrale: Giorgio Chiellini

Ci sono giocatori che entrano nella storia per il talento, altri per il sacrificio. Giorgio Chiellini appartiene a entrambe le categorie. Il suo viso racconta storie di battaglie, i suoi interventi sono poesie di sudore e determinazione. Una vita in bianconero, un’icona del calcio italiano che ha insegnato ai giovani cosa significhi davvero la parola “difendere”.

Difensore centrale: Gaetano Scirea

Scirea non era solo un difensore, era un direttore d’orchestra. Aveva la classe di un artista e l’intelligenza di uno stratega, e trasformava ogni partita in un capolavoro. Senza mai alzare la voce, senza mai un fallo cattivo, ha guidato la Juventus negli anni più gloriosi.

Terzino sinistro: Antonio Cabrini

Eleganza, velocità, senso del gol. Antonio Cabrini era il terzino che ogni squadra sogna: difensore di mestiere, attaccante di vocazione. Un uomo che con la maglia della Juventus ha vinto tutto, diventando un’icona della Nazionale e un punto fermo della squadra che dominava l’Italia e l’Europa.

Centrocampista: Marco Tardelli

Basta un fotogramma per descrivere Marco Tardelli: il viso sconvolto di gioia nella notte magica dell’82. Ma la sua storia alla Juventus è altrettanto leggendaria. Un mediano totale, capace di recuperare palloni come un mastino e di inserirsi come un attaccante, sempre con la grinta di chi sa che il calcio è più di un gioco: è una missione.

Centrocampista: Andrea Pirlo

Con il pallone tra i piedi, Andrea Pirlo è stato spesso definito un artista rinascimentale. Del resto: disegnava geometrie, inventava spazi, accarezzava il gioco come un pittore fa con la tela. Alla Juventus ha vissuto una seconda giovinezza, trasformando il centrocampo in un laboratorio. E vincendo subito, ché è sempre l’unica cosa che conta.

Centrocampista: Claudio Marchisio

Nato e cresciuto con la maglia bianconera, Marchisio è stato il simbolo di un’epoca, l’anima torinese della Juventus. Non era il più forte né il più veloce, ma aveva il cuore e la classe di chi sa quando prendersi la scena. I suoi gol da fuori area, la sua eleganza nei movimenti, il suo attaccamento alla maglia lo rendono uno dei più amati dai tifosi.

Attaccante: Alessandro Del Piero

Ci sono giocatori che segnano epoche, altri che segnano emozioni. Alessandro Del Piero ha fatto entrambe le cose. Il suo destro era una carezza letale, la sua fascia da capitano era il simbolo di un amore eterno. Nessuno ha rappresentato la Juventus come lui, nessuno ha incantato come lui. Il più grande di sempre in maglia bianconera.

Attaccante: Roberto Baggio

A proposito di artisti: Baggio è stato un poeta, un rivoluzionario. Roby alla Juventus ha vissuto alcuni dei suoi anni più belli, dipingendo calcio con la leggerezza di chi sa di essere un dono per questo sport. Il suo passaggio in bianconero ha lasciato un segno indelebile. Anche per lui, probabilmente.

Attaccante: Paolo Rossi

Nessuno incarna meglio il concetto di opportunismo calcistico come Paolo Rossi. Dove c’era una palla vagante, c’era lui. Dove c’era una difesa da sorprendere, c’era lui. Con la maglia della Juventus ha continuato a fare ciò che gli riusciva meglio: segnare, far sognare, scrivere la storia.

Allenatore: Giovanni Trapattoni e Marcello Lippi

Impossibile decidere. E chi potrebbe guidare questa squadra meglio di loro? Uomini di campo e di battute leggendarie, ma anche tecnici con un palmarès da brividi. La loro Juventus era granitica, spietata e vincente. Con Trap e Lippi alla guida, questa top 11 tutta italiana sarebbe un rullo compressore.

Panchina

  • Dino Zoff
  • Leonardo Bonucci
  • Ciro Ferrara
  • Angelo Di Livio
  • Franco Causio
  • Giampiero Boniperti
  • Fabrizio Ravanelli