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Una squadra di talento, grinta e classe, con una panchina di assoluto rispetto. Ogni tifoso potrebbe avere la sua formazione ideale, ma una cosa è certa: l’Inter, pur essendo un club dal DNA internazionale, ha avuto nella sua storia alcuni tra i migliori talenti italiani di sempre.

Sì, perché tra i nerazzurri ci sono stati grandi campioni italiani che hanno lasciato il segno indelebile nel cuore dei tifosi. E vale la pena ricordarli, in un calcio sempre meno tricolore, ma comunque attorniato da storie nostrane, e per questo più vicine pure alle emozioni.

Ecco la nostra Top 11 dei migliori italiani che hanno vestito la maglia nerazzurra, con la panchina. Naturalmente, lì ci va Simone Inzaghi: solo Helenio Herrera ha vinto più di lui.

Portiere: Walter Zenga

Il “Ragno Nero” è l’incarnazione dell’interismo tra i pali. Cresciuto nel vivaio, ha difeso la porta nerazzurra dal 1982 al 1994, con parate che ancora oggi vengono ricordate nei racconti degli appassionati. Zenga era spettacolare, reattivo, con un amore viscerale per la maglia. Ha vinto uno scudetto dei record nel 1988-89 e una Coppa UEFA, diventando un simbolo dell’Inter anni ‘80 e ‘90.

Terzino destro: Giacinto Facchetti

Una leggenda non solo interista, ma del calcio mondiale. Facchetti, con la sua eleganza e la sua modernità, ha riscritto il ruolo del terzino, trasformandolo in un’arma offensiva. Con Herrera ha vinto tutto: quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali. Un esempio di classe e dedizione, ancora oggi icona assoluta. E da dirigente è stato forse ancor più amato.

Difensore centrale: Giuseppe Bergomi

Lo “Zio” ha legato tutta la sua carriera all’Inter, dal debutto a 16 anni fino all’addio nel 1999. Un leader silenzioso, ma determinante, capace di difendere con ordine e grinta. Campione del mondo nel 1982, ha conquistato con l’Inter uno scudetto e tre Coppe UEFA, incarnando la fedeltà ai colori nerazzurri.

Difensore centrale: Armando Picchi

Capitano della Grande Inter di Helenio Herrera, simbolo di un calcio difensivo perfetto. Picchi era un libero dal carisma incredibile, uno di quei giocatori che, pur non avendo la fama di altri campioni, hanno reso la squadra un’armata inespugnabile. Con lui, l’Inter ha dominato il mondo negli anni ’60. E per le leggende del tempo, è diventato semplicemente insuperabile.

Terzino sinistro: Beppe Baresi

Prima di diventare un apprezzato vice allenatore – come magari in tanti l’hanno conosciuto – Baresi è stato un pilastro dell’Inter per 16 anni. Un terzino roccioso, capace di giocare anche da mediano, che ha vissuto l’epopea dello scudetto dei record e ha incarnato lo spirito di sacrificio e dedizione tipico degli interisti.

Centrocampista centrale: Sandro Mazzola

Licenza tatticamente poetica. Poche maglie possono vantare un numero 10 che ha segnato la storia come Mazzola. Tecnica sublime, intelligenza tattica e una classe innata lo hanno reso uno dei migliori giocatori italiani di sempre. Con l’Inter ha vinto tutto, regalando ai tifosi nerazzurri momenti indimenticabili.

Centrocampista centrale: Nicola Berti

Cuore, corsa e gol pesanti. Iconico come pochissimi. Berti è stato uno dei centrocampisti più amati dagli interisti, per la sua voglia di combattere su ogni pallone e per la capacità di segnare in partite decisive. Nel 1989 fu tra gli eroi dello scudetto, e la sua rivalità con il Milan lo ha reso un idolo della curva.

Esterno destro: Roberto Boninsegna

Bomber straordinario, protagonista dell’Inter degli anni ‘70. Lo chiamavano Bonimba e segnava in tutti i modi, con una cattiveria agonistica che lo rendeva letale in area di rigore. Vinse uno scudetto nel 1971, sfiorando la Coppa dei Campioni. Un attaccante che ha incarnato perfettamente il carattere interista. Quella (successiva) cessione alla Juventus grida ancora vendetta.

Esterno sinistro: Mario Corso

Detto Mariolino. Piede sinistro magico, giocatore visionario. Corso è stato il fantasista della Grande Inter, con le sue punizioni “a foglia morta” e la capacità di accendere la luce nelle partite più difficili. Era il genio ribelle della squadra di Herrera, capace di fare la differenza con un solo tocco.

Attaccante: Alessandro Altobelli

“Spillo” Altobelli, semplicemente: uno dei migliori attaccanti italiani di sempre e uno dei più grandi bomber della storia interista. Con la maglia nerazzurra ha segnato 209 gol, vincendo uno scudetto e due Coppe Italia. La sua capacità di segnare con eleganza e freddezza lo ha reso un idolo assoluto. Ancora oggi a San Siro è un idolo totale.

Attaccante: Christian Vieri

Sarà finita com’è finita, ma c’è un dato di fatto enorme: Bobo Vieri è stato il simbolo dell’Inter di inizio anni 2000, un centravanti devastante, capace di segnare in ogni modo. In nerazzurro ha vissuto stagioni incredibili, vincendo la classifica marcatori nel 2003 e diventando un’icona di potenza e talento. Anche senza trofei pesanti, è rimasto nel cuore dei tifosi.

Panchina

  • Giulio Cesar Sarti (Portiere) – Estremo difensore della Grande Inter, una garanzia tra i pali.
  • Marco Materazzi (Difensore) – L’uomo del Triplete, cuore e grinta allo stato puro.
  • Gabriele Oriali (Centrocampista) – “Piede ruvido, cuore d’oro”, sempre al servizio della squadra.
  • Luigi Di Biagio (Centrocampista) – Leader del centrocampo negli anni ‘90, con tanta qualità e sacrificio.
  • Giuseppe Meazza (Attaccante) – Il più grande di tutti, anche se troppo legato al calcio degli anni ‘30 per essere inserito nella Top 11 moderna.

L’Inter attuale

Postilla: da Acerbi a Barella, passando per Bastoni e Darmian. La sensazione è che la top 11, alla conclusione del ciclo di Inzaghi, debba essere poi riscritta, o quantomeno rivisitata. La fortuna dell’ultima Inter, tra le più vincenti e forti, è stata costruita proprio dallo zoccolo duro italiano. Tra qualche anno, magari, si parlerà anche di loro…