Il grande riscatto azzurro firmato da Roberto Mancini si sta compiendo in maniera ottimale: il tecnico jesino ha preso in gestione una nazionale che era rimasta estromessa dai Mondiali di Russia del 2018 e l’ha portata tra le prime quattro d’Europa.
Un’Italia solida e capace di creare occasioni
Raramente, forse mai a memoria di tifoso, si è vista un’Italia capace di esprimere gioco, di controllare il possesso palla e di creare occasioni offensive con tale continuità e contro qualsiasi tipo di avversario come l’attuale selezione azzurra. Il tutto senza mai perdere di vista la compattezza difensiva che ha sempre fatto la fortuna degli azzurri: solo due gol incassati in tutta la manifestazione finora, quello in mischia di Kalajdzic al 119° di Austria-Italia e quello di Lukaku su rigore concesso in maniera molto generosa.
La forza del gruppo Italia è confermata anche da come i giocatori riescano ad assorbire il colpo di prestazioni deludenti e rimettersi in carreggiata dal punto di vista mentale. Paradigmatico l’esempio di Nicolò Barella, deludente contro l’Austria ma capace di sfoderare una prestazione di altissimo livello contro il Belgio, coronata dal fondamentale gol del vantaggio: un gioiello di tempismo, tecnica e caparbietà che ha indirizzato nel verso giusto la partita in un momento chiave.
Dal punto di vista difensivo, l’intesa tra Bonucci e Chiellini è stato un fattore fondamentale nell’annullare Romelu Lukaku. I due difensori della Juventus si sono alternati alla perfezione sulla marcatura del gigante interista, coprendosi le spalle a vicenda in ogni occasione e limitando al minimo la pericolosità del 9 belga. Fondamentale anche la sicurezza in porta di Gigio Donnarumma, autore di due grandi parate su De Bruyne e Lukaku sullo 0-0 e in generale sempre reattivo, sia tra i pali che nelle uscite.
Lorenzo Insigne e il suo tiro a giro
Il migliore in campo è stato Lorenzo Insigne, accesosi sulla distanza e capace, con i suoi movimenti tra le linee, di mettere in crisi lo schieramento difensivo del Belgio, costringendo Meunier a limitare le sue incursioni offensive e occupando quelle zone tra la linea dei tre difensori centrali, fortissimi fisicamente ma decisamente deficitari nelle coperture preventive, e i centrocampisti centrali, già abbastanza impegnati dal palleggio di Jorginho e Verratti.
Lo splendido gol, segnato con il tiro a giro che è ormai un marchio di fabbrica, è esemplare di come l’attaccante del Napoli sia stato una vera e propria spina nel fianco dello schieramento belga: Lorenzo si accentra, grazie a Spinazzola che costringe Meunier a restare largo, e una volta saltato Tielemans in chiusura si trova la linea difensiva belga, costretta dal movimento di Chiesa e Immobile a rimanere al limite dell’area, praticamente ferma. Sia Vermaelen che Alderweireld che non hanno il tempismo di accorciare su di lui e chiudergli lo specchio della porta, lasciandogli così l’opportunità di apporre la sua firma d’autore sul match.
La brutta notizia: il grave infortunio di Spinazzola
In una serata gloriosa per i colori azzurri, il lato negativo è sicuramente rappresentato dal gravissimo infortunio subito da Leonardo Spinazzola, uomo chiave dello schieramento italiano e già due volte vincitore del premio di migliore in campo. Se già in diretta la sensazione era pessima, con il terzino crollato che ha sentito dolore correndo e uscito dal campo in barella singhiozzando dal dolore, la prima diagnosi è tremenda: lesione al tendine di Achille.
Bruttissime notizie anche per la Roma, che non rivedrà in campo il suo terzino per mesi, che per Mancini, che dovrà per forza fare affidamento su Emerson Palmieri sulla fascia sinistra. L’esterno italo-brasiliano è reduce da stagioni al Chelsea in cui è retrocesso nel ruolo di terza-quarta scelta per il ruolo e nella partita contro il Galles non ha particolarmente demeritato ma ha fatto vedere una certa distanza dal livello a cui ci ha abituato Spinazzola.
Se Mancini non vorrà mettere mano all’atteggiamento tattico della squadra, quella di Emerson è la scelta più indicata. L’alternativa sarebbe l’utilizzo di Alessandro Bastoni nella posizione di terzino sinistro, ruolo che ricopriva da ragazzino e che, nelle evoluzioni tattiche dell’Inter di Conte, ha occupato durante varie fasi delle partite.
Sicuramente non avremmo più quell’incursore che andrebbe a giocare in linea con gli attaccanti, ma guadagneremmo molto in fase di costruzione potendo contare su un secondo difensore in fase di impostazione oltre a Bonucci. Diventerebbe importante però il completo recupero di Alessandro Florenzi sulla fascia opposta, in maniera da avere comunque un terzino in grado di accompagnare adeguatamente la fase offensiva.
La nota stonata: la serata difficile di Ciro Immobile
Ciro Immobile è stato sicuramente sotto tono contro i Diavoli Rossi, in una partita decisamente poco adatta alle sue caratteristiche. L’attaccante della Lazio è infatti giocatore che ama cercare la profondità e partire da zona defilata, mentre contro il Belgio si è ritrovato a ricevere il più delle volte la palla spalle alla porta e cercare di difenderla contro difensori che lo sovrastavano dal punto di vista fisico. Forse è stato un po’ tardivo il cambio con Belotti, molto più adatto ai duelli corpo a corpo e a proteggere il pallone per i compagni.
Non scordiamoci comunque che Immobile è stato autore di due reti nelle prime due partite e che contro l’Austria ha colpito un clamoroso incrocio dei pali dalla distanza che avrebbe potuto cambiare in maniera netta le sorti di quell’incontro. L’impegno dell’attaccante comunque non è mai mancato finché è rimasto in campo, riuscendo comunque a tenere sempre bassa la difesa belga garantendo così gli spazi per il dialogo tra Insigne e Verratti. Il ballottaggio con Belotti (senza dimenticare il giovane Raspadori) è sempre aperto, ma contro la Spagna Immobile potrebbe trovare un contesto più adatto alle sue caratteristiche.
Cosa ci aspetta contro la Spagna
Poco prima del fischio di inizio della partita degli azzurri, Mikel Oyarzabal metteva a segno il rigore decisivo per la Spagna, che eliminava così la Svizzera nell’altro quarto di finale e si guadagnava la semifinale contro gli azzurri che si giocherà a Wembley martedì 6 luglio.
Una Spagna che con il rientro di Sergio Busquets ha ritrovato il suo fondamentale metronomo in mezzo al campo, ma che sconta la preoccupante “svagatezza” dei suoi centravanti, con Alvaro Morata e Gerard Moreno che si accendono solo a tratti durante la partita, capaci di sbagliare gol clamorosi.
Ci aspetta una squadra bravissima a gestire la palla e a modulare il ritmo della partita secondo le proprie esigenze. Forse potrebbe tornare titolare Berardi sulla destra, più bravo a gestire il pallone tra i piedi rispetto a Chiesa, il cui punto di forza è la capacità di lanciarsi in velocità negli spazi, spazi che però la Spagna è meno propensa a concedere rispetto al Belgio.
In generale le Furie Rosse hanno dimostrato poca attenzione nelle ultime due partite: in entrambe le occasioni si sono fatti raggiungere una volta in vantaggio (clamorosa la rimonta subita dalla Croazia, dal 3-1 al 76° al 3-3 al 90°). Si tratta di una squadra che nonostante possa contare su buonissimi difensori e una copertura attenta da parte dei centrocampisti, ha alcuni black-out difensivi abbastanza clamorosi, e dovranno essere bravi gli azzurri a portare una pressione tale da indurre gli spagnoli all’errore.