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Con la perla di Paulo Dybala a Monza, sale a 11 il numero dei gol segnati direttamente su calcio di punizione, nella Serie A 2023/24 dopo 27 giornate. Il record negativo dello scorso anno (17) si può ancora scongiurare, ma serve una svolta.

Il gol su punizione: perché sono diventati una risorsa da salvare come i panda

Oggi ci occupiamo della nostra Serie A, anche se la tendenza riguarda un po’ tutti i top campionati nazionali europei. Quello dei gol segnati direttamente su calcio di punizione è diventato un problema di quelli concatenati, perché magari nasce da una cosa che poi se ne porta dietro un’altra e un’altra ancora, fino al punto che individuarne le vere cause risulta difficilissimo.

La triste realtà è che oggi si segna molto poco su punizione, uno di quei gesti che fanno impazzire il pubblico. Nel tiro da calcio di punizione diretto, infatti, gli spettatori (allo stadio come a casa) possono gustare tutta una gamma di emozioni, secondi interminabili che vanno dal posizionamento di pallone e barriera all’esecuzione.

Oggi se ne provano sempre meno ovunque, e forse non è un caso che il calcio (soprattutto italiano) abbia un problema piuttosto evidente di spettacolarità e appetibilità. Ma è perché ci sono meno specialisti? O forse ce ne sono meno proprio perché le squadre tendono a preferire soluzioni a più alta percentuale di conversione (i famosi xG)? O magari è anche un problema di attrezzi (palloni e scarpe)? Forse la verità sta in uno strano e tortuoso percorso tra questi e altri elementi.

Il famigerato coccodrillo: si può abolirlo?

Una delle cause per cui si tira (e si segna) meno su calcio di punizione diretto è l’invenzione del famigerato “coccodrillo”. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, si tratta di quella situazione in cui un difendente si distende sul campo subito dietro alla barriera sistemata dal suo portiere, allo scopo di evitare che chi calcia la punizione scelga la soluzione di un tiro rasoterra. Così facendo, gli uomini in barriera possono essere più liberi di saltare in alto, diminuendo di conseguenza le possibilità che un eventuale tiro arrivi in porta. Secondo alcuni, l’invenzione sarebbe avvenuta quasi una dozzina di anni fa nel campionato brasiliano, ma la sua popolarità si deve a Marcelo Brozovic.

Il 24 ottobre, la sua Inter è di scena al Camp Nou per un incontro della fase a gironi di Champions League. Viene fischiato un calcio di punizione dal limite ai blaugrana e, in assenza dell’infortunato Messi, se ne occupa “el pistolero” Luis Suarez. Mentre l’uruguagio si appresta a tirare, il mediano croato dell’Inter si tuffa improvvisamente dietro i compagni in barriera. La mossa riesce molto bene, perché Suarez aveva tentato il rasoterra che viene deviato in angolo dal corpo di Brozovic. Da quel momento in poi, il “coccodrillo” ha iniziato a diffondersi un po’ tra tutte le squadre, e la vita degli specialisti dei calci di punizione è diventata una m***a.

Una delle pochissime squadra a non utilizzarlo era stata la Juve di Pirlo, che infatti uscì agli ottavi della Champions League 2020/21 per via di un rasoterra di Sergio Oliveira su punizione, passato sotto la barriera “saltante”.

Serie A 2023/24, gol su punizione diretta: Dybala ha fatto 11

Torniamo ad oggi e alla nostra Serie A, per aggiornarvi sui gol segnati direttamente da calcio di punizione in questo campionato. Con la perla di Paulo Dybala all’U-Power Stadium di Monza, siamo arrivati a 11. Un numero niente male, considerando che fino alla decima giornata ancora non se ne era segnato neppure uno. Vediamoli qui, dal primo all’ultimo.

1. Giacomo Raspadori in Napoli-Milan 2-2 (29 ottobre 2023)

Il Milan era andato all’intervallo in doppio vantaggio, ma un pezzo di bravura di Politano a inizio secondo tempo aveva riacceso le speranze azzurre. Intorno all’ora di gioco, c’è una punizione per il Napoli da circa 22-23 metri, in posizione centrale poco dietro al semicerchio dell’area di rigore. Se ne incarica Giacomo Raspadori, che prende quasi zero rincorsa e fa partire un destro a mezza altezza che fulmina Maignan sul suo palo. C’è sicuramente una prestazione non impeccabile del portiere rossonero, ma l’esecuzione di Raspadori è bellissima. Alla decima giornata, arriva così il primo gol su punizione diretta della Serie A 2023/24.

2. Marco Brescianini in Milan-Frosinone 3-1 (2 dicembre 2023)

Per trovare altri gol segnati su punizione diretta bisogna attendere più di un mese, ma in un turno ne arrivano addirittura due. Il primo è di Marco Brescianini nell’anticipo di San Siro tra il Milan e il Frosinone. I rossoneri sono sul 3-0, quando Brescianini lascia partire un sinistro velenoso dalla fascia destra. Si trattava probabilmente di un cross, ma la difesa rossonera ha un’incertezza e la palla finisce in rete. Tecnicamente è un gol su punizione, ma solo per la statistica.

3. Charalampos Lykogiannis in Lecce-Bologna 1-1 (3 dicembre 2023)

Il terzo gol del campionato segnato su punizione è invece una perla di rara bellezza. La mette a segno il greco del Bologna Charalampos Lykogiannis, un sinistro vellutato dal limite dell’area, che supera la barriera fulmina Falcone sul primo palo, proprio all’incrocio. Esecuzione “alla Messi” e applausi.

4. Albert Gudmundsson in Bologna-Genoa 1-1 (5 gennaio 2024)

Anche la giornata numero 19 ci regala due gol su punizione, anche se entrambi non esattamente ortodossi. Nell’anticipo del Dall’Ara, Albert Gudmundsson si conferma un drago. Al minuto 20 calcia una punizione molto decentrata, poco dietro al vertice sinistro dell’area. L’islandese calcia di interno destro, forte, a effetto e a mezza altezza. La palla taglia l’area e si insacca nel secondo palo alle spalle di Ravaglia, senza che nessuno la tocchi. Esecuzione comunque notevole, che ricorda un gol di Enrico Chiesa con la maglia del Parma.

5. Luca Pellegrini in Udinese-Lazio 1-2 (7 gennaio 2024)

Il quinto gol del campionato in questa speciale categoria è in realtà abbastanza casuale, un po’ come quello di Brescianini. C’è una punizione sulla trequarti destra della Lazio, da circa 30 metri. Calcia terzino Luca Pellegrini di sinistro, la palla spiove e si insacca alle spalle di Okoye, non esattamente esente da colpe.

6. Dusan Vlahovic in Juventus-Sassuolo 3-0 (16 gennaio 2024)

Quella di Dusan Vlahovic è invece una vera e propria prodezza. Il serbo era già andato in rete con una fucilata di sinistro su azione, e trova il raddoppio con una delle sue specialità. Punizione dal limite dell’area (circa 1,5 metri dietro la linea) spostato a destra, sinistro forte ed effettato che supera la barriera e si insacca prima che il povero Consigli possa pensare di intervenire.

7. Matias Soulé in Frosinone-Cagliari 3-1 (21 gennaio)

Anche quella di Matias Soulé è una punizione di quelle che riguardaresti decine di volte. Il fantasista argentino delizia la platea dello Stirpe quando, sull’1-1, pennella una meraviglia dal limite, con il suo sinistro vellutato, che si alza e si abbassa improvvisamente sull’incrocio del primo palo. Stilisticamente un’esecuzione che ricorda quelle di Andrea Pirlo, pur se con piede invertito.

8. Remi Oudin in Lecce-Fiorentina 3-2 (2 febbraio 2024)

Ci voleva un altro sinistro educatissimo, per ridare al “Via del mare” un gol su punizione dopo 4 anni di attesa dall’ultimo, che era stato segnato da Marco Mancosu. Stavolta la gloria tocca al francese Remi Oudin, che calcia di astuzia, basso e sul primo palo, sfiorando la barriera e insaccandosi alla destra di un incolpevole Terracciano.

9. Luca Mazzitelli in Fiorentina-Frosinone 4-1 (11 febbraio 2024)

La giornata numero 24 ci regala altri due gol su punizione, di cui uno molto bello. Non è onestamente il caso della rete del pur bravo Luca Mazzitelli, che sul 4-0 in favore della Viola tira da circa 20 metri un destro che viene deviato dalla testa di Milenkovic in barriera, spiazzando inesorabilmente Terracciano.

10. Teun Koopmeiners in Genoa-Atalanta 1-4 (11 febbraio 2024)

Di ben altra pasta è il decimo gol su punizione di questa Serie A, arrivato anch’esso l’11 febbraio ma nel posticipo del pomeriggio. A Marassi l’Atalanta vendemmia con 4 reti, anche grazie alla prodezza balistica di Teun Koopmeiners. Sul punteggio di 1-1, l’olandese ha un’occasione da circa 22-23 metri con palla leggermente decentrata sulla destra, abbastanza ideale per un mancino come lui. L’esecuzione, splendida, supera la barriera e si insacca a mezza altezza sul primo palo, con l’estremo difensore Martinez che nulla può.

11. Paulo Dybala in Monza-Roma 1-4 (2 marzo 2024)

E siamo all’undicesimo e ultimo centro su punizione della Serie A 2023/24 fino al momento in cui scriviamo. Probabilmente si tratta anche del più bello, perché la traiettoria disegnata da Paulo Dybala, calciando da una distanza di almeno 25 metri, è davvero da stropicciarsi gli occhi: la palla, ammaestrata, si alza quanto basta per superare la barriera e poi si deposita nell’angolo basso alla sinistra dell’incolpevole Di Gregorio.

I gol su punizione in Serie A dal 2016 a oggi, e cosa fare per invertire la tendenza

Ad oggi, pertanto, sono 11 i gol su punizione diretta in questa Serie A. Pochissimi, considerando che le reti totali segnate in campionato nelle 27 giornate disputate sono 709. Si tratta, dunque, di un misero 1,5%.

Ad ogni modo, nelle undici giornate rimanenti, c’è la possibilità almeno di evitare il record negativo che appartiene al campionato 2022/23 con appena 17 punizioni vincenti. Questo il dettaglio della Serie A negli ultimi 8 campionati, relativamente ai gol su punizione diretta:

  • 2016/2017: 32 gol
  • 2017/2018: 36 gol
  • 2018/2019: 21 gol
  • 2019/2020: 28 gol
  • 2020/2021: 19 gol
  • 2021/2022: 23 gol
  • 2022/2023: 17 gol
  • 2023/2024: 11 gol (dopo 27 giornate)

Cosa si può fare per invertire questa tendenza? Innanzitutto servirebbe una presa di coscienza da parte delle istituzioni. Se lo scopo è quello di favorire lo spettacolo, pensare a qualche cambiamento dovrebbe essere un dovere. Posto che la tattica del coccodrillo è lecita e, se vogliamo, frutto dell’evoluzione del gioco in cui si cerca di sfruttare tutte le pieghe del regolamento a proprio vantaggio, si potrebbe fare qualcosa per limitarla? Azzardo un piccolo aumento della distanza della barriera, che darebbe angoli e soluzioni in più al tiratore.

Oppure si potrebbe anche pensare di vietarlo, il coccodrillo, in determinate circostanze. Una proposta del genere l’ha lanciata alcune settimane fa l’ex arbitro ed esperto di DAZN per le questioni arbitrali, Luca Marelli, sui suoi social. Secondo l’ex fischietto comasco, oltretutto, il coccodrillo sarebbe pericoloso in caso di tiri che colpiscono alla testa il giocatore sdraiato il quale, per ovvie ragioni, non è girato verso il pallone e dunque non può aspettarselo.

Ad ogni modo, l’importante è che si faccia qualcosa, perché le prodezze di Maradona, Platini, Baggio, Del Piero, Pirlo, Mihajlovic e Totti non diventino polveroso materiale d’archivio.