Il tempo non si ferma a guardare nessuno, ma il Milan ha imparato a camminarci accanto. Dopo una stagione di transizione e un’estate che profuma di ricostruzione, il club rossonero si presenta alla stagione 2025/26 con una nuova guida tecnica e un progetto che torna a battere sul cuore dell’equilibrio. Massimiliano Allegri ha scelto di ripartire da San Siro, dove tutto ebbe inizio per lui da allenatore, nel lontano 2010. Quindici anni dopo, il tecnico livornese si riprende la scena con il compito più affascinante e complesso: riportare il Milan al vertice, in Italia e in Europa, dando ordine a una rosa ancora in divenire ma che già mostra lampi di coerenza, disciplina tattica e ambizione.
Allegri non arriva per rivoluzionare, ma per ricomporre. Per dare struttura a un gruppo che negli ultimi anni ha vissuto momenti di vertigine ma anche improvvisi cali. La società gli ha affidato un progetto che affonda le radici nel lavoro e nella competenza: una squadra da plasmare con intelligenza, integrando giovani promesse e giocatori d’esperienza. L’obiettivo è tornare a competere con continuità, recuperando la dimensione internazionale e ritrovando quell’identità che negli anni ha fatto grande il Milan. La parola d’ordine è equilibrio, la sfida è trasformare il potenziale in concretezza.
La formazione del Milan 25/26
Il modulo di riferimento sarà il 4-3-3, che Allegri considera la base più solida per una squadra ancora in via di costruzione. Ma non mancheranno adattamenti: il tecnico toscano ama variare in corsa, sfruttare la duttilità e preparare le partite sui dettagli. Intanto, però, la formazione tipo della nuova stagione prende già forma, con alcuni tasselli certi e altri ancora in fase di definizione.
MILAN – modulo 4-3-3 – All. Allegri

Il nucleo centrale resta quello che ha animato le ultime stagioni: Mike Maignan in porta è garanzia assoluta di reattività, leadership e parate decisive. In difesa si immagina una nuova linea titolare, rivoluzionata e più fisica: Vanderson a destra e De Cuyper a sinistra sono obiettivi concreti, due terzini moderni, dinamici, capaci sia di spingere che di dare copertura. Al centro, accanto a Pavlovic, Allegri sogna il colpaccio Leoni dal Parma, classe 2006, il difensore più richiesto in Serie A.
A centrocampo il triangolo è da capogiro: Modric, ormai promesso sposo rossonero, sarà la mente esperta; Fofana il motore; Rabiot l’equilibratore perfetto, anche se la trattativa con il Marsiglia è ancora complessa. Samuele Ricci, pronto a sbarcare da Torino, è l’alternativa di qualità, mentre Jashari potrebbe completare il reparto come jolly multifunzione.
In avanti il tridente è potente: Vlahovic, se il colpo andrà in porto, sarà il centravanti tanto cercato, con Pulisic e Leao ai suoi fianchi, a garantire tecnica, estro e gol. Gimenez resta in orbita, ma più indietro nelle gerarchie. Saelemaekers, confermato da Allegri, sarà una preziosa risorsa di equilibrio, mentre Chukwueze rappresenta l’elemento di rottura, pronto a entrare e cambiare l’inerzia.
I nuovi acquisti già conclusi
Se il mercato è ancora in fase di sviluppo, alcune operazioni sono ormai praticamente definite e pronte a scrivere una nuova pagina nella storia rossonera.
Il primo nome è Luka Modric. Il croato ha accettato l’offerta del Milan: un contratto annuale da 3,5 milioni di euro più bonus, con opzione per il secondo anno. L’arrivo è previsto dopo il Mondiale per Club con il Real Madrid. Allegri lo ha voluto come regista d’esperienza, mente lucida e guida carismatica. Il Milan guadagna così un metronomo che, pur a 39 anni, resta un modello di eleganza calcistica e gestione del ritmo.
Poi c’è Samuele Ricci, ormai pronto a firmare. Il centrocampista del Torino ha svolto tutta la trafila per arrivare in rossonero: la cifra concordata con il club granata è di 25 milioni di euro. È un investimento mirato, in linea con gli acquisti di Reijnders e Pulisic: Ricci è un mediano-regista duttile, preciso nel passaggio, intelligente nella lettura delle situazioni. Sarà una delle alternative più importanti nella rotazione di centrocampo, e forse, col tempo, anche qualcosa in più.
Infine, Saelemaekers. Dopo l’esperienza alla Roma, rientra a Milano. Allegri lo ha voluto tenere, vedendo in lui un giocatore prezioso, capace di interpretare più ruoli: esterno alto, mezzala o addirittura esterno a tutta fascia. Non sarà un titolare fisso, ma un elemento chiave nella costruzione della rosa.
I sogni di mercato
Se l’ossatura è già visibile, i sogni rossoneri sono ancora in pieno fermento. Alcuni nomi sono più vicini di altri, ma tutti raccontano l’ambizione crescente del club.
De Cuyper, terzino sinistro del Brugge, è uno dei profili più seguiti. La sua valutazione si aggira intorno ai 20 milioni e il Milan è pronto a chiudere, convinto delle sue qualità atletiche e tecniche. È un esterno che piace perché abbina corsa e precisione, capace di fare tutta la fascia e rientrare in copertura con disciplina.
Vanderson, esterno destro del Monaco, è invece l’obiettivo per la corsia opposta. Il problema è il prezzo: i monegaschi non vogliono scendere sotto i 40 milioni. Ma se il club rossonero riuscisse a liberare risorse con qualche cessione, il colpo potrebbe diventare possibile. Allegri lo vede come l’ideale interprete del ruolo: fisico, tecnico, instancabile.
Il sogno più romantico e difficile è Adrien Rabiot. L’ex Juventus, oggi al Marsiglia, è tentato dall’idea di tornare a giocare per Allegri, che lo ha valorizzato come mezzala totale. Ma il Marsiglia non vuole cederlo facilmente e le cifre sono alte. Se qualcosa dovesse cambiare a fine mercato, però, il Milan sarà pronto.
Più vicini, almeno in teoria, Ardon Jashari e Giovanni Leoni. Per il primo, la trattativa è avanzata: il Brugge chiede 27 milioni più 3 di bonus. Per il secondo, il Parma vorrebbe 35 milioni, ma a 30 potrebbe cedere. Il Milan ci lavora con insistenza: Jashari sarebbe una mezzala moderna, utile anche davanti alla difesa; Leoni, invece, è considerato un investimento a lungo termine, con il potenziale per diventare titolare già in stagione.
Infine, Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo, all’ultimo anno di contratto con la Juventus, è valutato 25 milioni, ma guadagna 12 milioni netti. Il Milan, da parte sua, può arrivare a 6 milioni d’ingaggio: la distanza c’è, ma si potrebbe colmare con bonus e garanzie tecniche. Allegri lo vorrebbe con sé per dare un riferimento centrale solido e abituato alla Serie A. Il tempo lavora a favore del Milan: se la Juve non riesce a cederlo prima, l’affare potrebbe sbloccarsi in agosto.
Punti di forza e di debolezza della formazione
Il Milan che Allegri sta cercando di plasmare ha molti punti di forza, ma anche alcune fragilità da sistemare. Tra le certezze c’è sicuramente l’equilibrio tattico: Allegri è un maestro della gestione delle partite e con uomini come Modric, Fofana, Ricci o anche Rabiot potrebbe contare su un centrocampo versatile e intelligente. La qualità sugli esterni è evidente: Leao e Pulisic possono decidere le partite, mentre Vanderson e De Cuyper porterebbero dinamismo sulle corsie.
Un altro punto forte è la mentalità: con Allegri il Milan ritrova un tecnico pragmatico, abituato alla pressione, capace di gestire i momenti delicati. La profondità della rosa, con tanti giocatori capaci di ruotare senza abbassare il livello, sarà fondamentale per affrontare bene il campionato.
Le debolezze? In primis, la difesa centrale: senza Leoni, il pacchetto non è completo e manca un vero leader al fianco di Pavlovic. Tomori e Gabbia garantiscono affidabilità, ma non fanno il salto di qualità. Anche in attacco, se Vlahovic non dovesse arrivare, si rischia di restare senza un finalizzatore puro. Uno alla Giroud.
Infine, la tenuta fisica: molti dei nomi in rosa, da Modric a Rabiot, passando per Leao e Maignan, sono stati spesso soggetti a infortuni. La gestione sarà chiave per reggere una stagione lunga e logorante.