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Dopo due stagioni chiuse al secondo posto, l’Arsenal si presenta ai nastri di partenza della Premier League 2025/26 con un solo obiettivo: vincere. Il lavoro di Mikel Arteta ha portato i Gunners stabilmente tra le grandi d’Inghilterra, ma ora il club di North London vuole l’ultimo passo, quello che separa i contendenti dai campioni.

Per riuscirci, la dirigenza ha messo a disposizione del tecnico spagnolo rinforzi importanti, a partire da un vero centravanti e da un centrocampo più solido. In una squadra già giovane e di talento, l’Arsenal ha cercato soprattutto concretezza, muscoli e gol. E se la squadra continuerà a difendere con ordine e a dominare con il possesso, adesso potrà anche attaccare con maggiore ferocia.

La formazione dell’Arsenal 2025/26

ARSENAL – 4-2-3-1 – All. Arteta

Arsenal 25/26

La nuova stagione vede alcuni volti nuovi pronti a cambiare il volto dell’Arsenal. Il modulo di base rimane lo stesso: un 4-2-3-1 modulabile in fase di possesso e costruzione, che spesso diventa un 3-2-5 con il terzino sinistro che stringe dentro il campo. In questo contesto, l’acquisto del baby fenomeno Jorrel Hato rappresenta un’operazione di grande prospettiva. Il diciottenne olandese, cresciuto nell’Ajax come i suoi predecessori Timber, De Ligt e Lisandro Martinez, ha impressionato per maturità, senso della posizione e capacità di impostare. L’Arsenal lo vuole subito, e per 50 milioni può assicurarsi un difensore che sembra pronto per recitare un ruolo da titolare già nel breve periodo.

A centrocampo, dopo l’addio di Jorginho (volato al Flamengo) e quello di Thomas Partey, l’Arsenal ha spinto con forza su due profili complementari: l’esperto Christian Norgaard, in arrivo dal Brentford per 11 milioni, e Martin Zubimendi, regista elegante e disciplinato, prelevato dalla Real Sociedad per 70 milioni. Con questi innesti, Arteta potrà alternare schemi più fisici a soluzioni di puro palleggio, lasciando a Declan Rice maggiore libertà d’interdizione e inserimento.

Ma è davanti che si registra il cambio più atteso. Dopo anni a cercare un vero numero nove, l’Arsenal sta per chiudere Viktor Gyokeres, l’attaccante svedese esploso nello Sporting Lisbona con numeri da urlo: 97 gol in due stagioni, 54 nella sola annata 2024/25. Un investimento da 80 milioni che rappresenta un upgrade tecnico e psicologico. Lo scorso anno il capocannoniere dei Gunners è stato Kai Havertz con appena 9 reti in Premier: oggi, l’Arsenal potrebbe avere un finalizzatore vero, forte fisicamente, abile nel gioco spalle alla porta e micidiale in area.

Alle spalle del centravanti, il talento non manca: Bukayo Saka, Martin Odegaard e Gabriel Martinelli formano una linea offensiva tra le più elettriche del continente, con Trossard, il baby Nwaneri e Mikel Merino pronti a dare profondità e alternative di livello in una stagione che vedrà l’Arsenal impegnato su quattro fronti.

I nuovi acquisti già ufficiali

L’estate dell’Arsenal è stata finora produttiva e ben ponderata. I Gunners non hanno agito con fretta, ma con la consueta attenzione tattica che caratterizza il lavoro del ds italiano Andrea Berta e di Mikel Arteta.

Il primo nome da cerchiare è Martin Zubimendi. Voluto da tempo da Arteta, è stato finalmente prelevato dalla Real Sociedad per 70 milioni. Giocatore di lettura e ordine, capace di dettare i tempi e proteggere la difesa con movimenti sempre coerenti, è destinato a essere il nuovo metronomo del gioco dell’Arsenal.

Poi è arrivato Kepa Arrizabalaga, una soluzione low-cost e di grande esperienza per il ruolo di secondo portiere. Pagato appena 5,82 milioni grazie alla clausola rescissoria attiva con il Chelsea, è stato preferito a nomi più giovani per la sua affidabilità e per il suo passato nei grandi palcoscenici europei.

Gli acquisti in dirittura d’arrivo

Tre nomi sono in cima alla lista degli obiettivi che potrebbero completare la rosa.

Il primo è Jorrel Hato, terzino sinistro e centrale difensivo dell’Ajax. Classe 2006, mancino, ambidestro nella lettura del gioco, è considerato uno dei maggiori prospetti d’Europa. L’Arsenal ha mosso passi concreti: l’offerta da 50 milioni è in preparazione, e l’Ajax sa di non poter resistere troppo a lungo.

L’altro obiettivo vicino alla chiusura è Christian Norgaard, mediano e capitano del Brentford. Trentaquattro presenze l’anno scorso e tanta leadership. Arteta lo vuole per dare spessore e sicurezza in rotazione. L’accordo è a un passo: 11 milioni per un profilo esperto e affidabile.

L’ultimo, ma più importante colpo, è Gyokeres. Un investimento da 80 milioni che rompe con il recente passato: Arteta ha scelto un vero centravanti, abbandonando l’idea di adattare Havertz o Jesus a un ruolo che richiede killer instinct. L’arrivo dello svedese dà un nuovo volto all’attacco.

Punti di forza e debolezza della formazione

L’Arsenal versione 2025/26 ha molti motivi per essere considerato una seria candidata al titolo. Il principale punto di forza risiede nel sistema: Arteta ha costruito un’identità chiara, riconoscibile e altamente efficace. La difesa – con Saliba, Gabriel, Calafiori e potenzialmente Hato – è tra le più solide del campionato, mentre il centrocampo è diventato più profondo e tecnico.

L’inserimento di Zubimendi offre nuovi codici di gioco, mentre Gyokeres è il terminale che mancava: una squadra così talentuosa aveva bisogno di un bomber per completare il puzzle.

Le debolezze, semmai, stanno nella gestione dell’usura: alcuni giocatori chiave, come Saka e Odegaard, hanno accumulato minutaggi altissimi negli ultimi due anni. Serve una rosa profonda e intercambiabile, ed è per questo che le alternative (Nwaneri, Trossard, Kiwior, Merino) saranno cruciali.

Un altro possibile limite è l’inesperienza di alcuni innesti: Hato è un talento purissimo ma ancora acerbo per i ritmi della Premier. Il suo inserimento andrà gestito con equilibrio.