Vai al contenuto

Va bene: non sempre vince il più forte, ma con le storie da underdogs spesso si perde il contatto con la realtà. Ponendo con semplicità un interrogativo sulla lotta scudetto 2022-2023, le risposte sembreranno un disco rotto, e la canzone suonata è la più facile in assoluto: vincerà la più forte, sulla carta e sul campo. Cioè l’Inter. Del resto, come rispondere in altro modo? La squadra di Inzaghi non solo è reduce da un’annata da quasi eroi in Champions League – ha fatto certamente da contraltare ai singhiozzi di campionato -, ma è naturalmente migliorata, raccogliendo i frutti di un anno in cui il gruppo si è compattato e l’allenatore ha superato un paio di svarioni da vertigine.

Eccoci qui, allora. Alla versione più matura dell’interismo. Difficile guardare oltre per il titolo. Certo, non impossibile. E il merito è della Juventus, che è lì, un po’ attaccata e un po’ a distanza reverenziale, un po’ sogna e un po’ incolla i piedi per terra. Se non pensasse di essere in grado di battere l’Inter, la squadra di Allegri, non avrebbe incassato col sorriso il pari dello Stadium. Se avesse pensato di essere superiore ai nerazzurri, ecco, non avrebbe sorriso affatto.

Dunque, crederci? Il mantra di Ted Lasso – consigliamo – è uno striscione pronto a srotolarsi pure nelle segrete stanze della Continassa. “Believe”, “credere”: lì era sfondo giallo e scritta blu. Funziona pure con sfondo bianco e scritta nera, ne siamo certi. Così come siamo certi di una banalità, scontata e superflua, per questo necessariamente da ribadire: serve un grosso innesto dal mercato, possibilmente due, sicuramente di livello. “Aggiungere tanto per aggiungere non serve a nulla”, è pronto a ripetere Allegri. Ma sa benissimo che, con le squalifiche di Pogba e Fagioli, le difficoltà della Juve sono pure a livello numerico. Chiaro: servirà qualità. E servirà subito in mezzo al campo.

Qual è l’obiettivo di mercato della Juventus?

La Juventus ha bisogno allora di un centrocampista in grado di far girare la squadra. Non solo: dovrà essere bravo a prendersi le responsabilità, che in questo momento sono suddivise dal trio (funzionale) composto da Locatelli in cabina di regia, Rabiot sul centro-sinistra e uno tra McKennie e Miretti sul centro desta. La Juve ha perso l’uomo in più: prima con Pogba e poi con Fagioli, mediani dai piedi raffinati, in grado di inventare la giocata giusta – l’aridità di idee resta un tema complessivo – e soprattutto di far gol. Di iscriversi al tabellino.

Ecco cosa manca, ecco cosa si cerca: un giocatore che possa arrivare con facilità in zona gol, ma allo stesso tempo possa garantire un bagaglio tecnico di cui questa squadra, in questo momento, non dispone affatto.

Di nomi spendibili, a basso costo, in grado di poter giocare alla Juventus e di poter macinare subito gioco e risultati nello scacchiere di Allegri? Il cerchio è ristrettissimo, e l’ha diminuito di più, sempre di più, l’identikit creato da Giuntoli e Manna: di giovani ce ne sono già, qualcuno con un po’ di esperienza in più non guasterebbe.

I nomi per la Juve

Complicato fare una vera e propria gerarchia dei potenziali colpi della Juventus. Seguendo l’idea dei dirigenti, ecco una selezione dei top obiettivi per il centrocampo bianconero. La sensazione è che conterà molto il timing. Cioè: il primo che si libererà a determinate condizioni, andrà a rimpolpare la rosa di Max Allegri.

Rodrigo De Paul (Atletico Madrid)

Il centrocampista dell’Atletico Madrid resta un obiettivo difficilmente perseguibile. Per la Juventus la priorità è non sforare il budget, in una situazione di severa spending review. In questo senso, la valutazione dei Colchoneros non aiuta. Né lo fa l’ingaggio dell’ex Udinese.

Manu Koné (Borussia Monchengladbach)

25 milioni per portare a casa Koné, tra i preferiti della dirigenza per la sua adattabilità e il suo talento naturale. Koné potrebbe “compensare” con un ingaggio non da top player.

Lazar Samardzic (Udinese)

Stessa sorte per Lazar Samardzic: gli accordi per il giocatore sono praticamente trovati, servirebbe accontentare l’Udinese. Che aspetta ancora e valuta una potenziale asta: dopo l’affare sfumato con l’Inter all’ultimo, ci sono Milan e Napoli sul ragazzo.

Kalvin Phillips (Manchester City)

L’affare potrebbe farsi in prestito secco, con il placet del Manchester City e di Phillips. Bene: manca quello della Juventus, che starebbe cercando un centrocampista con altre caratteristiche.

Heorhij Sudakov (Shakthar Donetsk)

Sembrava un affare in dirittura d’arrivo, e invece la Juve lo valuta solo per il futuro: i bianconeri vogliono qualcuno di più esperto. Sudakov, gran talento, ha solo 21 anni.

Obiettivo esterno

Se la Juve dovesse piazzare un colpo a costi contenuti, a quel punto valuterebbe un secondo affare. E no, non direttamente a centrocampo, bensì sugli esterni. Non è affatto un mistero che nell’ultima estate il focus sia stato Domenico Berardi del Sassuolo. Le porte girevoli dei neroverdi, stavolta, sono state ben chiuse: le parti non hanno trovato un accordo nonostante l’insistenza del ragazzo, e allora la Juventus ha deciso di rimandare l’affare.

In generale, Giuntoli non disdegnerebbe un intervento su quel settore: ha sondato Sancho (che ha già dato il suo ok) e valuta proposte pure in uscita per un possibile grande colpo in quel ruolo lì. A quel punto, Allegri potrebbe modificare parzialmente l’idea di gioco del suo 3-5-2. Squadra che vince, non si cambia. Squadra che sogna, forse può farlo…