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La stagione 1992-93 consegna il bis tricolore al Milan di Fabio Capello, con Giuseppe Signori che si laurea bomber indiscusso.

Il cannoniere della Lazio è il nuovo volto di una Serie A che domina la scena e rappresenta l’eldorado calcistico per tutti i giocatori del pianeta.

Signori rullo compressore con 26 reti, con Baggio e Balbo a dividersi le altre due piazze con 21 centri a testa.

È l’anno della consacrazione per Ruben Sosa con la maglia dell’Inter, mentre Fonseca, Batistuta e Mancini trascinano rispettivamente Napoli, Fiorentina e Sampdoria: con un finale amarissimo per i viola.

Per i campioni di Italia del Milan fanno 13 Van Basten e Papin: l’olandese giocherà solo nella prima parte della stagione prima di arrendersi ad una caviglia maledetta, con il francese che al debutto in Italia dimostra di essere un bomber di razza.

Infine, dalla provincia arriva alla ribalta anche Maurizio Ganz che porta l’Atalanta ad un passo dalla qualificazione alle Coppe Europee.

Vediamo nel dettaglio la classifica marcatori 1992-93 e come sempre si parte con il riassunto della stagione.

Il Milan concede il bis

Nuovo anno, vecchio spartito.

Il Milan di Fabio Capello porta a casa il 13° scudetto della sua storia, il secondo di fila sotto la sapiente guida del tecnico friulano: da “Maggiordomo” di Berlusconi a cecchino infallibile sulla panchina rossonera.

Pronostico rispettato, con il Milan che vince il campionato, seppur con un calo finale che permette all’Inter di rientrare in gioco: lo sforzo dei nerazzurri non basterà, visto che il “Diavolo” alle penultima giornata centra il pari con il Brescia per conservare lo scudetto sulle maglie.

Persa l’imbattibilità dopo 58 gare di fila senza subire sconfitte, ad opera dello scatenato Parma di Scala, il Milan precede nella classifica finale l’Inter, oltre a Parma, Juventus, Lazio e Cagliari. Gli uomini di Capello perderanno la finale di Champions League contro il Marsiglia, ma prenotano la finale della stagione seguente vincendo appunto il campionato.

Il Parma conquista la Coppa delle Coppe battendo l’Anversa e inizia la sua favola: insieme ai ducali, giocherà nella manifestazione anche il Torino che nel frattempo alza la Coppa Italia con Mondonico in Panchina. In Coppa Uefa di conseguenza ci vanno Inter, Juventus, Lazio e Cagliari.

In chiave retrocessione, se per Pescara e Ancona le porte della Serie B si spalcano anzi tempo, gli altri due posti in ottica cadetteria si manifestano al termine degli ultimi 90 minuti. La Fiorentina, dopo un ottimo girone di andata, paga l’esonero di Radice e con Agroppi prima, con la coppia Chiarugi-Antognoni dopo, la truppa gigliata finisce clamorosamente in B.

Udinese e Brescia si giocano la permanenza nello spareggio di Bologna del 12 giugno: bianconeri che superano le rondinelle 3-1 e mantengono il loro posto in Serie A.

Classifica Cannonieri 1992-93: Baggio trascina la Juventus

GIOCATORISQUADRAGOLRIGORI
Giuseppe SignoreLazio267
Roberto BaggioJuventus213
Abel BalboUdinese215
Ruben SosaInter203
Gabriel BatistutaFiorentina160
Daniel FonsecaNapoli162
Roberto ManciniSampdoria155
Maurizio GanzAtalanta141
Jean Pierre PapinMilan130
Florin RaducioiuBrescia133
Marco Van BastenMilan132
La classifica marcatori del 92/93

La top 10 della classifica cannonieri 1992-93 è poesia pura.

Giuseppe Signori, dopo aver ben figurato nel Foggia di Zeman, si carica la Lazio sulle spalle e con Zoff in panchina segna ben 26 reti in 32 gare giocate. Sette di questi arrivano dal dischetto e Signori si metterà in evidenza con i penalty senza rincorsa che segneranno una nuova moda stilistica nel calcio.

Alle spalle del bomber laziale, c’è una poltrona per due.

Quella occupata da Roberto Baggio e Abel Balbo. Maglia bianconera per entrambi, ma di due squadre differenti. Il “Divin Codino” alla terza stagione con la Juventus segna 21 volte, di cui 3 dal dischetto e l’argentino lo imita con lo stesso numero di gol con l’Udinese: dagli 11 metri saranno 5 e soprattutto segnerà marcature importanti nella volata salvezza.

Ai piedi del podio si arresta la grande stagione di Ruben Sosa. L’attaccante uruguagio insacca la palla 20 volte in 27 presenze con la maglia dell’Inter, alla prima stagione con i meneghini. Tra la quarta e la quinta piazza, nella classifica cannonieri 1992-92, c’è uno stacco di 4 reti.

Così, a quota 16 troviamo Daniel Fonseca. “El Tigre“, dopo le due ottime stagioni di esordio in Serie A a Cagliari, trascina il Napoli alla salvezza, appena 36 mesi dopo il secondo scudetto dei partenopei. In coabitazione con Fonseca, ecco Gabriel Omar Batistuta.

Stagione amarissima la sua e per la Fiorentina. Le 16 reti del “Re Leone” non bastano al club gigliato per evitare una clamorosa retrocessione: dal secondo posto al giro di boa, fino all’inferno della Serie B. Appena sotto di una rete è la volta di Mancini.

Il capitano della Sampdoria, perso il gemello Vialli passato alla Juventus, va a segno 15 volte e tale somma non basta per agganciare il treno dell’Europa: 12 mesi dopo la finale di Coppa Campioni con il Barcellona, i blucerchiati restano fuori per una sola lunghezza.

In ottava piazza, spazio a Maurizio Ganz. Alla prima stagione completa in Serie A, l’attaccante nerazzurro timbra 14 volte il cartellino e anche l’Atalanta si ferma ad un passo dalla qualificazione alle Coppe Europee.

Infine, pari merito a quota 13, per tre giocatori. Marco Van Basten gioca fino a Natale, poi l’ennesima operazione alla caviglia lo avvia sul viale del tramonto: ma quei pochi mesi bastano all’olandese per ribadire tutto il suo strapotere. Stesso numero per il compagno di squadra, Papin.

Il francese alla prima stagione in Italia si conferma un rapace dell’area di rigore e aiuta il Milan, soprattutto dopo lo stop di Van Basten, nella conquista del tredicesimo Scudetto. Completa il tris, un futuro giocatore del Milan che nella stagione 1992-93 indossa la maglia del Brescia.

Florin Raducioiu, a fronte di 29 gettoni nella prima stagione in Italia, segna 13 reti che portano le Rondinelle allo spareggio per rimanere in Serie A: spareggio amaro contro l’Udinese. Nonostante la sconfitta, il romeno in estate passa come detto al Milan.

Classifica cannonieri 1992-93: Signori bomber indiscusso

Giuseppe Signori dopo i fasti di Zemalandia al Foggia, inizia alla grande la sua avventura con la Lazio.

La punta biancoceleste segna 26 reti: non bastano per ambire al titolo, ma riportano il club capitolino nelle coppe europee dopo 15 anni di digiuno. Complessivamente, tra campionato e Coppa Italia Signori troverà la via del gol in 32 occasioni.

In Serie A parte con 4 reti nelle prime tre giornate: doppietta nel 3-3 di Marassi contro la Sampdoria, oltre ai gol vs Fiorentina e Cagliari. Resta a secco nella quarta giornata e torna prepotente nel quinto turno che certifica anche il primo successo laziale, dopo 4 pareggi di fila.

Tripletta al Parma nel 5-2 dell’Olimpico, a cui seguono le reti conto Milan, Atalanta, Torino e il suo ex Foggia. Niente gol nel derby di andata e chiude il 1992 castigando Pescara e Inter. Il 1993 si apre con il gol all’Ancona, mentre il girone di andata si chiude con la doppietta al Brescia e la rete al Napoli.

Impressionante anche la seconda parte di campionato per Giuseppe Signori. L’attaccante degli aquilotti stende Fiorentina e Genoa, firma una doppietta contro l’Udinese, trova il gol partita contro il Pescara al ’90 e cala la doppietta ancora contro l’Ancona. L’ultimo gol arriva il 30 maggio 1993, contro in Napoli in casa nel penultimo turno della Serie A.

Era dallo Scudetto di Maestrelli che la Lazio non aveva un cannoniere del genere.

Il bomber a sorpresa: Maurizio Ganz

Maurizio Ganz non può che essere la sorpresa della stagione.

Con 14 reti sale nella top ten della classifica marcatori 1992-93, ma soprattutto spinge l’Atalanta ad un passo dall’Europa. È il campionato in cui la punta si afferma al grande pubblico, dopo essere cresciuto nella Sampdoria, ma chiuso da due assi come Vialli e Mancini.

Va dunque in Provincia e si fa le ossa tra Monza, Parma e Brescia. E proprio dai rivali bresciani, l’Atalanta lo acquista nell’estate del 1992: la stagione d’esordio è dunque con il botto per Maurizio Ganz che viene soprannominato “El segna semper lu“, ovvero segna sempre lui.

È l’inizio di una grande carriera che lo porterà ad indossare la maglia dell’Inter prima e del Milan poi, con una sua rete decisiva nella corsa scudetto della stagione 1998-99.

Il bomber flop: Darko Pancev

Darko Pancev è il grande flop dell’Inter e dei cannonieri della stagione 1992-93.

Arrivato dalla Stella Rossa, in risposta al duo balcanico Savicevic-Boban del Milan, l’attaccante slavo delude sotto ogni punto di vista.

Bomber implacabile in patria e decisivo nella cavalcata trionfale in Coppa dei Campioni appena un anno prima, Darko non riuscirà mai ad ambientarsi a Milano, tra incomprensioni tattiche e infortuni, oltre ad un carattere molto particolare.

La sua prima stagione in nerazzurro si chiude con appena 1 rete in 12 gare di Serie A.

Prestazioni completamente sotto media che valgono all’ex Stella Rossa, alcuni soprannomi della stampa come Ramarro, Ectoplasma e Fenomeno Parastatale, fino all’appellativo che sa di cassazione: Bidone.