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Dopo il pareggio dell’andata, serve un vero miracolo al Benfica per poter ambire al passaggio del turno.

Ma la sfida di Champions in scena al Joahn Cruijff Arena di Amsterdam (fischio di inizio Martedì 15 alle ore 21:00), regala se non altro la certezza che ci sarà grande spettacolo, visto che anche i padroni di casa dell’Ajax hanno un solo risultato utile disponibile, la vittoria.

Scopriamo allora tutto quello che c’è da sapere su questo atteso match degli ottavi di finale.

I precedenti di Ajax e Benfica

Partite Totali8
Vittorie Ajax4
Pareggi3
Vittorie Benfica1
Gol Ajax10
Gol Benfica7
I precedenti tra Ajax e Benfica

Sono otto prima di questa partita, le sfide tra le due compagini che, almeno per quanto riguarda la vecchia Coppa dei Campioni, hanno senza dubbio scritto una pagina di storia della competizione.

Sono infatti due le vittorie dei portoghesi, che si aggiudicarono la finale per due anni consecutivi tra il 1960 e il 1962. Quattro invece le coppe in bacheca per gli olandesi, che tra il 1970 e il 1973 ne portarono a casa tre, oltre a quella più recente del 1995 (già Champions League).

Insomma una sfida dal blasone antico, che proprio a cavallo degli anni settanta ha la sua memoria storica più importante. Le due squadre si incontrarono per la prima volta nel 1969, in un quarto di finale di Coppa dei Campioni. All’andata in Olanda i portoghesi si imposero con un 3-1 che sembrava aver chiuso i giochi, salvo poi però perdere con il medesimo risultato al ritorno.

Ci volle così una terza partita di spareggio (a quei tempi non c’era l’opzione dei supplementari), che i lancieri dominarono per 3 reti a zero, conquistando così il pass per le semifinali (per la cronaca poi, l’Ajax arrivò fino in finale dove fu il Milan di Nereo Rocco, Gianni Rivera e Pierino Prati a liquidarlo con un perentorio 4-1).

Solo qualche anno più tardi, era il 1972, Ajax e Benfica si incrociarono ancora, questa volta proprio nelle semifinali di Coppa dei Campioni (che gli stessi olandesi di Johan Cruijff erano finalmente riusciti ad aggiudicarsi per la prima volta l’anno precedente).

Ne vennero fuori due partite tiratissime questa volta, con i lancieri vittoriosi per 1 rete a zero in casa all’andata, salvo poi uscire a reti bianche dal ritorno in Portogallo. Ironia della sorte, anche in questa occasione in finale l’Ajax trovò una squadra italiana, l’Inter di Mazzola e Boninsegna (che uscì però sconfitta per 2-0 consegnando la seconda coppa agli olandesi).

Finita l’epoca d’oro delle due squadre, bisogna poi aspettare fino ai giorni nostri per rivederle l’una contro l’altra in campo. Ancora una volta è il palcoscenico della Champions League, pur in una fase a gironi della stagione 2018/19.

Altre dinamiche quindi, con l’Ajax a raccogliere i tre punti in casa nell’andata grazie alla rete di Mazraoui, mentre nella gara di ritorno è Tadic a pareggiare il gol di apertura del Benfica ad opera di Jonas.

La gara di andata

Arriviamo così all’ultimo precedente, quello di due settimane fa giocato a Lisbona. I valori in campo sono nettamente dalla parte dell’Ajax, che in effetti fa tutto da solo nel primo tempo andando due volte in vantaggio, grazie alla rete di Tadic, salvo poi vedere Haller assoluto protagonista: prima con l’autorete che consente il pareggio al Benfica, poi solo tre minuti dopo segnando in prima persona la rete del nuovo vantaggio esterno.

Una gara che i lanceri tengono in mano non solo come possesso palla (58-42 alla fine), ma anche come propositi offensivi (8 tiri in porta contro 3 per l’Ajax). Nonostante il predominio però, la mossa giusta la fa Verissimo dalla panchina, mettendo in campo Yaremchuk intorno al sessantesimo della ripresa.

Dieci minuti dopo, è proprio l’ucraino a segnare un gran gol per il definitivo pareggio, con tanto di dedica in ginocchio alla sua terra, tra le lacrime.

Statistiche a confronto tra Ajax e Benfica

AJAXBENFICA
67,80%Possesso Palla 63,00%
2,81Gol 2,54
0,42Gol subiti0,92
2,19Assist1,88
21,12Tiri14,88
7,81Tiri nello specchio6,12

Che si stia parlando di due squadre fortemente abituate a tenere in mano il pallino del gioco nei rispettivi campionati, è un dato di fatto. Così come che entrambe siano portate più a offendere che a difendere (65 reti stagionali per i portoghesi, 73 per gli olandesi).

Questo ovviamente con tutte le considerazioni rispetto ai campionati di Eredivisie e della Primeira Liga, che certo non offrono avversari sempre all’altezza. Resta una mole di gioco impressionante per i lanceri, forti di oltre 21 tiri a partita di media (sei in più rispetto al Benfica, che pure recupera con una maggiore precisione al confronto).

L’Ajax del resto ha già espresso anche in Champions la sua caratura offensiva, chiudendo il girone con qualcosa come 20 reti fatte, solo 5 subite e un percorso netto di sei vittorie su sei.

Decisamente più ostica la strada del Benfica, che è riuscito a segnare solo 7 reti in sei partite, subendone invece 9 (tutti però contro il solo Bayern Monaco, pareggiando invece per zero a zero le altre due sfide esterne contro Barcellona e Dinamo Kiev).

C’è quindi anche la possibilità che i portoghesi provino a chiudersi per contenere le sfuriate dell’Ajax, cecando poi il colpaccio in una delle possibile ripartenze che ogni tanto concedono (dei nove gol realizzati in Champions, 2 sono infatti arrivati su contropiede, oltre a un calcio piazzato e 1 rigore, tutte situazioni che potrebbero capitare anche in Olanda).

Più difficile invece, che Verissimo punti ad affrontarli in campo aperto, visto che sarebbe un suicidio contro i piedi buoni dei lancieri (primi in campionato anche per quanto riguarda il numero di dribbling e di cross).

Stati di forma e probabili formazioni

L’Ajax continua a comandare la classifica di Eredivisie, ben oltre i soli due punti che la separano dal PSV. I suoi numeri infatti sono strabordanti: 77 reti all’attivo, 11 sole subite e sette vittorie di fila in casa (che diventano nove sulle ultime dieci). In questo frangente ha realizzato sempre almeno tre reti, e per ben quattro volte ne ha messe a segno cinque o più. In sei occasioni non ne ha subita alcuna. Insomma davanti al suo pubblico è sempre complicato uscirne illesi.

Il Benfica bene, ma non benissimo in questo avvio di 2022. In campionato ha perso anche il secondo posto valido per l’accesso diretto alla Champions, colpa di due pareggi e una sconfitta decisametne evitabile. Fuori casa ne ha vinte tre su quattro nell’ultimo periodo, ma contro avversarie non proprio irresistibili. Le ultime sfide esterne contro pari grado, il Porto, le hanno vinte entrambe i rivali.

Ajax (4-3-3): Onana; Rensch, Schuurs, Martínez, Blind; Edson Álvarez, Berghuis, Gravenberch; Antony, Haller, Tadić.
Benfica (4-4-2): Vlachodimos; Gilberto, Otamendi, Vertonghen, Grimaldo; Rafa, Taarabt, Weigl, Everton; Ramos, Darwin Núñez.

Ajax: Haller nemico pubblico numero uno

Non si può che partire dall’attacco per raccontare la storia di come scenderà in campo l’Ajax. Inevitabile partire da un Haller autentico mattatore di stagione, capace di mettere a segno già 19 reti in campionato oltre a 11 in Champions League. Il tutto a formare un duo di intesa perfetta con Tadic, che dal canto suo in totale ha provveduto a entrare in 27 reti dei lancieri (11 gol e 16 assist).

Una coppia che fa quasi sfigurare l’altro elemento del tridente, Antony, capace comunque di metterne a referto 9 (tutti su azione) più altri 9 assist per i compagni. Gli stessi numeri di un centrocampista determinante come Berghuis, che andrà a comporre la linea a tre insieme a Gravenberch e Alvarez.

In difesa invece agiranno da centrali Schuurs e Martinez, lasciando ai lati Blind e uno tra Mazraoui o Rensch. In porta dovrebbe esserci Onana, vista anche la contemporanea assenza di Pasveer e Stekelenburg.

Benfica: occhio a Nunez

Le speranze di Verissimo di poter uscire con la qualificazione in tasca, sono riposte soprattutto su due cose. La vena infinita di un Darwin Nunez sempre determinante là davanti (siamo a quota 23 reti stagionali tra campionato e Champions), e il muro che dovranno alzare due centrali di difesa di grande esperienza come Vertonghen e Otamendi.

Poi ovviamente ci sarà bisogno del contributo di tutti, con la rosa quasi al completo e qualche possibile ballottaggio sciolto solo all’ultimo minuto. Di certo dovremmo avere Rafa Silva sulla linea di destra, sperando metta a segno un altro dei suoi 14 assist di stagione (oltre a 8 reti), mentre dall’altro lato dovremmo vedere Everton Soares.

In mezzo al campo spazio per Taarabt e Weigl, mentre a fianco di Nunez potrebbe esserci uno tra Goncalo Ramos (solo 6 gol per lui quest’anno) o lo stesso Yaremchuk già protagonista all’andata (sono 8 i centri in stagione, ma potrebbe anche entrare a partita in corso).

A completare la difesa, i terzini Gilberto e Grimaldo, entrambi con licenza di offendere oltre che limitare l’attacco avversario (non a caso lo spagnolo è già a a quota 5 gol e 6 assist, mentre il brasiliano è arrivato a 3 gol e 2 assist, ma con dieci partite giocate in meno).