Vai al contenuto

La vittoria del 17° scudetto ha esaltato la Virtus Segafredo Bologna, squadra che in questa stagione non ha avuto vita affatto facile: un cambio di panchina in corsa dopo poche settimane e diversi problemi di infortuni (Clyburn, Polonara, Shengelia) che l’hanno fatta finire nei bassifondi della stagione regolare di Eurolega, ma in vetta al campionato italiano, chiuso in bellezza. A mente fredda ora la società bianconera si trova con un roster abbastanza anziano, che potrebbe vivere una vera e propria rivoluzione nei prossimi mesi. Dal ritiro molto probabile di Belinelli all’addio annunciato di Shengelia, fino ai problemi di salute che stanno attanagliando Polonara, passando per le possibili partenze di Clyburn, Cordinier e Zizic.

Un nuovo ciclo con Ivanovic comandante

La prima e, quasi unica, certezza, è coach Dusko Ivanovic, confermato dalla società già qualche settimana fa e autentico condottiero e artefice della resurrezione delle V Nere, portate dopo un avvio complesso – soprattutto in Europa, con Luca Banchi, poi esonerato – fino alla gioia infinita dello scudetto, con la grande semifinale vinta sugli ex campioni d’Italia dell’Olimpia Milano. Sarà suo, insieme alla società, il compito di ricreare un gruppo vincente: più giovane, futuribile, dando un occhio al portafoglio, perché la Virtus non può permettersi spese pazze. Le voci infatti dicono che il budget a disposizione sarà minore rispetto a quello già ridotto di questa stagione, e ci sono da trovare ancora sponsor che possano supportare il progetto bianconero. Ma Dusko ha già lavorato in queste condizioni, al Baskonia, quindi è l’allenatore perfetto per far ripartire la Virtus.

I punti cardine da cui ripartire sono alcuni degli italiani. Detto di Belinelli, prossimo al ritiro, la società bolognese ha già firmato Saliou Niang, reduce dall’anno dell’esplosione all’Aquila Trento, e con lui ci saranno sicuramente Alessandro Pajola (prossimo capitano), Nikola Akele e Momo Diouf, estremamente utili e migliorati tatticamente e mentalmente sotto la gestione Ivanovic. Dovrebbe restare anche Daniel Hackett, che nel discorso celebrativo post gara 3 è stato sibillino, ma dovrebbe avere ancora la voglia e la forza per almeno un altro anno a buoni livelli, in Italia e in Europa. I dubbi sono, ovviamente, su Achille Polonara, le cui condizioni fisiche destano non poche perplessità rispetto al suo futuro non solo in Virtus, ma da giocatore (speriamo naturalmente che possa riprendersi presto e tornare più forte di come l’abbiamo lasciato). Su di lui vige estremo riserbo e la società, insieme al giocatore, dovrà presto valutare il da farsi. Il mercato potrebbe però aggiungere un sesto italiano di alto livello e il nome è quello di Gabriele Procida, spesso accostato alla Virtus ma ancora mai arrivato in bianconero.

Clyburn, Shengelia, Cordinier e Zizic ai saluti, ma Taylor e Morgan sarebbero perfetti per ripartire

Saranno quasi tutti nuovi, invece, gli stranieri. Con Shengelia promesso sposo del Barcellona, anche gli altri hanno le valigie pronte. Will Clyburn, ai box nelle ultime partite per infortunio, non ha destato particolare impressione in questa stagione e, nonostante un accordo per due stagioni, potrebbe essere invitato alla porta con una buona uscita e la risoluzione anticipata del contratto. Discorso diverso invece per Isaiah Cordinier, che la società e i tifosi vorrebbero tenere, ma le offerte dai grandi club europei potrebbero farlo propendere per un’avventura continentale a più alto livello (si è parlato spesso del Real Madrid). Discorso simile per Ante Zizic, che con Ivanovic ha probabilmente trovato il migliore rendimento da quando è in Virtus, ma potrebbe salutare la compagnia per una nuova avventura, lasciando libero uno slot, quello del centro, che per la Virtus negli ultimi anni è sempre stato un rebus.

Notizie migliori arrivano dal reparto esterni, dove Morgan e Taylor sembrano essersi perfettamente adattati al mondo Virtus, disputando dei playoff che possono essere basi per restare alla guida della squadra anche nella prossima stagione. Morgan piace molto a Ivanovic, così come ha stupito Taylor, devastante nelle ultime due serie degli appena conclusi playoff. Con le loro due permanenze sarebbe già fatto il pacchetto playmaker, con 4 giocatori di altissimo livello pronti per essere competitivi in Italia e in Europa: Morgan, Taylor, Pajola, Hackett. Il resto al momento è una grande incognita, con tanti nomi che girano sui taccuini degli scout ma ancora lontani dalla definizione di accordi.

Le V Nere stanno sondando profili internazionali con esperienza, non di primissima fascia, per poter commisurarsi alle possibilità del budget. Derrick Alstan Jr. e Zachary Selijaas sono i nomi che circolano in questi giorni, ali in uscita da Manresa e Wurzburg che hanno disputato stagione in doppia cifra di media. In due non fanno sicuramente Shegelia, ma potrebbero essere una discreta coppia per ripartire, in attesa che si investa su almeno un giocatore di alto livello che possa portare la Virtus a non essere solo uno sparring partner nella prossima Eurolega, come purtroppo è accaduto quest’anno nonostante la presenza di due affermati campioni come Shengelia e Clyburn.