Andato in scena il Draft – in cui, senza particolari sorprese, Cooper Flagg è stato selezionato con la prima chiamata assoluta dai Dallas Mavericks -, il prossimo passo è la Summer League, una serie di tornei estivi organizzati dalla Nba a luglio e che servono alle franchigie per testare i giocatori appena selezionati o anche atleti al secondo anno o più semplicemente free agent in cerca di un contratto.
Come funziona
Tre sono i tornei principali in cui si sviluppa la SL, ovvero quello di Las Vegas, quello di Salt Lake City e il California Classic: la più seguita è quella di Las Vegas, che, nata nel 2004, si svolge al Thomas & Mack Center della University of Nevada per due settimane circa e coinvolge tutte le franchigie.
Tendenzialmente gli eventi appena citati iniziano a luglio, appena dopo il Draft Nba, e, nel caso della SL di Las Vegas, partecipano tutte e trenta le squadre. Ogni team gioca almeno quattro partite di “regular season” e le migliori si qualificano per la fase ad eliminazione diretta. Le due finaliste poi si affrontano per il titolo: in palio non ci sono premi in denaro, ma la possibilità di mettersi in mostra e di strappare dunque contratti significativi con una determinata squadra. Peraltro, le regole della Summer League prevedono alcune differenze rispetto alle gare Nba: 10 falli al posto dei canonici 6 e 40 minuti di gioco invece di 48.
Il contesto è dunque competitivo, in quanto ogni giocatore presente alla SL vuole confermarsi ad alti livelli e guadagnarsi un contratto: i rookie, ovvero gli atleti appena chiamati al Draft, hanno l’obiettivo di mostrare fin da subito il proprio talento; i giocatori al secondo anno vogliono dimostrare di essere maturati rispetto alla passata stagione, mentre i free agent hanno la volontà di agguantare un nuovo accordo con una franchigia o, per quanto riguarda alcuni casi specifici, guadagnarsi la prima possibilità in Nba.
Quest’anno la Las Vegas Summer League si disputerà tra il 10 e il 20 luglio (tutte e 30 le squadre impegnate), mentre il California Classic andrà in scena al Chase Center il 5, 6 e 8 luglio (tra Warriors, Lakers, Heat e Spurs). Il 5, 7 e 8 luglio si svolgerà anche la Salt Lake City Summer League, in cui si affronteranno Jazz, Grizzlies, Thunder e 76ers.
Le edizioni più famose e i futuri prospetti
La SL 2017 è ricordata soprattutto per l’alto livello di pallacanestro esibito in campo dai Los Angeles Lakers guidati da Lonzo Ball. Quest’ultimo, seconda scelta assoluta al Draft di tale edizione, è risultato Mvp della competizione grazie alle sue prestazioni scintillanti, anche in tripla-doppia. In quei Lakers, Lonzo non fu l’unico a brillare: in quella squadra militarono anche Alex Caruso (fresco vincitore di titolo Nba, il secondo), Josh Hart, Brandon Ingram, Thomas Bryant e soprattutto Kyle Kuzma, salito alla ribalta dopo essere stato chiamato con la pick 27 al Draft 2017. I gialloviola hanno vinto quella edizione, diventando una delle migliori squadre di sempre viste alla Summer League.
L’edizione 2019 è stata invece una delle più attese in virtù dell’esordio di Zion Williamson con la canotta dei Pelicans. L’ala classe 2000 ha però giocato solo 9 minuti prima di riportare una contusione al ginocchio, ma è riuscito comunque a mandare la folla in visibilio dopo una rubata e conseguente schiacciata.
Tante sono le edizioni ricordate per l’esordio nella lega (anche se non ufficiale) di alcuni campioni, come quello di Lebron James nel 2003, di Kevin Durant nel 2007, di Stephen Curry nel 2009 o ancora di Victor Wembanyama nel 2023. Anche quest’anno c’è grande hype intorno all’evento: la già citata prima chiamata assoluta Cooper Flagg è attesa sul primo grande palcoscenico della sua carriera da senior e dunque il torneo si preannuncia piuttosto intenso e interessante da seguire, anche perché, come segnalato nel precedente articolo, la “draft class” di quest’anno sembra essere davvero ricca di talento.