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Dopo una finale chiusasi solo a gara 7, gli Oklahoma City Thunder sono campioni Nba per la prima volta nella loro storia (iniziata nel 2008), ma i complimenti sono rivolti anche agli Indiana Pacers per la corsa effettuata nella post-season. OKC sembra possa aprire un ciclo, anche grazie al lavoro degli ultimi anni di Sam Presti, vera mente di questa squadra, costruita in maniera perfetta (e ancora piuttosto giovane). Andiamo a questo punto a scoprire il miglior quintetto di questi playoff, con l’aggiunta del miglior giocatore in uscita dalla panchina.

Shai Gilgeous Alexander (Thunder)

Mvp della Regular Season, Mvp delle Finals e anello al dito: c’è altro da dire su questo immenso giocatore? Al di là delle polemiche sterili relative ai tiri liberi lucrati, il playmaker dei Thunder ha guidato da vero leader la sua squadra, chiudendo la post-season a quota 29.3 punti, 5.3 rimbalzi e 6.4 assist (e 1.7 rubate) di media nelle 23 gare disputate. Non solo, dato che, nella serie finale, è sempre andato oltre i 20 punti realizzati, facendo registrare in ben quattro occasioni 30 o più punti, con un massimo di 38 in gara 1. Alla sua prima apparizione alle Finals ha mostrato una volta di più il suo talento e il suo killer instinct, guadagnandosi di diritto i premi sopracitati.

Tyrese Haliburton (Pacers)

La sua stagione è finita nel peggiore dei modi, ovvero con la rottura del tendine d’Achille, un infortunio al quale è andato incontro pur di mettere piede in campo nella decisiva gara 7. Hali ha disputato una corsa verso le Finals clamorosa, dimostrando a tutti di essere il giocatore clutch per eccellenza e allontanando le voci che lo definivano come atleta più sopravvalutato nella lega. Ha messo a tacere tutti, segnando un tiro decisivo in gara 5 contro i Bucks (primo turno), uno in gara 2 contro i Cavs (secondo turno), uno nel primo atto contro i Knicks (Eastern Conference Finals) e soprattutto un mid-range jumper nel primo atto delle Finals. I fatti parlano per lui e l’infortunio in gara 7 è l’epilogo più amaro che ci potesse essere.

Jalen Williams (Thunder)

La sua prestazione in gara 5 delle Finals gli vale un posto nel miglior quintetto dei playoff. I 40 punti (14/24 al tiro), conditi da 6 rimbalzi e 4 assist, sono stati essenziali ai Thunder per agguantare un successo chiave in una serie comunque complicata, in cui però OKC ha dato prova di essere una vera squadra. Williams è risultato il secondo violino del team di coach Daigneault e le sue cifre parlano chiaro: 21.4 punti, 5.5 rimbalzi e 4.8 assist in 34.6 minuti sul parquet sono le medie mantenute in questa post-season. Insomma, non un semplice gregario di Shai, ma un co-protagonista a tutti gli effetti.  

Paskal Siakam (Pacers)

Siakam ha vinto il nostro ballottaggio con Aaron Nesmith. Vincitore del premio di Mvp delle Eastern Conference Finals, Paskal si è reso protagonista nei momenti più difficili attraversati dai Pacers in questi playoff ed è rimasto in campo 33.5 minuti di media, testimonianza di quanto il suo apporto sia stato fondamentale. La schiacciata poderosa su assist no look di Haliburton in gara 6 delle Finals è la ciliegina sulla torta di un giocatore capace, dopo l’anello conquistato nel 2019 con i Raptors, di tornare sul palcoscenico più importante da trascinatore.

Nikola Jokić  (Nuggets)

Se i Nuggets sono arrivati a gara 7 contro il team che poi si è laureato campione Nba, il motivo si chiama Nikola Jokić . Il centro serbo, dopo aver dominato la Regular Season insieme a Shai, ha dispensato pallacanestro anche nella post-season e, con l’aiuto di Aaron Gordon, ha trascinato la sua Denver ad un possibile upset ai danni di OKC. Il passaggio del turno non è arrivato, ma il Joker ha chiuso i playoff a quota 26.9 punti, 12.7 rimbalzi e 8 assist di media, proseguendo sulla scia della stagione regolare e dando la sensazione di non poter essere fermato. Il centro serbo ha messo a referto per due volte 40 o più punti nella serie contro OKC e solo la difesa di Caruso, unita alla solida retroguardia dei Thunder, ha potuto fermarlo parzialmente. Il suo posto nel quintetto ideale non era assolutamente in discussione.

Sesto uomo: Alex Caruso (Thunder)

Di questa post-season c’è un’immagine chiara e limpida che ci torna alla mente: la difesa di Caruso su Jokić  alle Western Conference Semifinals. L’esterno di OKC, in uscita dalla panchina, è risultato un vero e proprio fattore, aiutando la squadra soprattutto a livello difensivo, come dimostrano le 2 palle recuperate di media in questi playoff (2.4 nella serie finale). È il secondo titolo per Caruso dopo quello ottenuto con i Lakers nella bolla di Orlando, lui che si è dimostrato il giocatore più esperto di questi Thunder.

È necessaria, infine, una menzione d’onore per TJ McConnell e Obi Toppin: i due atleti dei Pacers sono stati due fattori essenziali per Indiana in uscita dalla panchina e dunque, pur non trovando spazio nel nostro quintetto ideale, è doveroso quantomeno citarli per il meraviglioso lavoro svolto in questa post-season.