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L’EA7 Emporio Armani Olimpia Milano sarà, anche in questa stagione, la prima candidata alla vittoria dello scudetto. Ettore Messina, rimasto alla guida, ha puntellato ulteriormente un roster già forte, che non avrà più Gigi Datome (ritiratosi dopo il Mondiale e pronto a vestire i panni dirigenziali nel club meneghino), Nazareth Mitrou-Long, Brandon Davies, Pauls Biligha, Tommaso Baldasso, Deshaun Thomas, Davide Alviti, Timothé Luwawu-Cabarrot e Shabazz Napier.

Una lunga lista di partenze che ha fatto spazio ad altrettanti arrivi, importanti o di contorno: su tutti Nikola Mirotic, Alex Poythress e Maodo Lo, ma anche Guglielmo Caruso, Diego Flaccadori, Giordano Bortolani e Ismael Kamagate, a rimpinguare un gruppo che mira a vincere tutto in Italia e a tornare alle Final Four di Eurolega.

Le novità arrivate dal mercato: Mirotic, Poythress, Lo e le scommesse italiane

Primo tra tutti, acquisto che già nel pre-campionato ha dimostrato di poter essere il leader in campo della squadra, insieme al capitano Nicolò Melli, Nikola Mirotic. Dopo quattro stagioni al Barcellona, due titoli spagnoli, due coppe del Re, un titolo di MVP dell’Eurolega 21-22 e diversi primi quintetti della massima competizione continentale, il 32enne montenegrino con passaporto spagnolo è pronto a una nuova avventura da protagonista. Milano ha puntato tanto su di lui, sperando che la scelta ripaghi con un percorso più lineare e lungo in Eurolega rispetto all’anno passato e un possibile triplete nei confini nazionali, a partire dall’imminente Supercoppa italiana.

Anche Alex Poythress, altro neo acquisto dell’EA7, è reduce da una stagione vincente con la maglia del Maccabi Tel Aviv. Per lui l’anno scorso successo nel campionato israeliano e nella coppa di lega nazionale, con 16 gare giocate in Eurolega a 8.2 punti e 4.1 rimbalzi di media. Si giocherà il posto con Voigtmann e Hines, con la possibilità di agire anche da ala per cercare punti più lontano dal canestro.

Terza gemma del mercato estivo milanese è Maodo Lo, neo campione del Mondo (insieme al connazionale Johannes Voigtmann) con la Germania. Giocatore che fa della duttilità la sua principale qualità: playmaker che all’occorrenza può essere uno specialista difensivo, un giocatore che cambia il ritmo o anche agire da guardia. Un tuttofare che, inizialmente da sesto uomo, potrà risultare enormemente utile all’Olimpia.

Ci sono poi le aggiunte italiane, fatte di ritorni e di scommesse. Giordano Bortolani è il figliol prodigo che torna all’ovile, sognando di potersi ritagliare uno spazio principalmente in Serie A, ma con l’ambizione di avere minuti anche in Eurolega. Diego Flaccadori, accostato nel corso degli ultimi anni alle scarpette rosse, è finalmente arrivato a vestire i colori di Milano: la sua capacità di giocare da playmaker e guardia può dare varianti tattiche a Messina, che con lui sa di aver preso un lavoratore vero, arrivato al punto di provare a far svoltare definitivamente la propria carriera. Guglielmo Caruso è la scommessa più grande: buono il suo approccio nel pre-campionato, per la Supercoppa potrebbe togliere minuti agli stanchi Melli e Voigtmann, risultando più fresco e brillante di Hines e Kamagate.

Le conferme

Due le principali conferme che, rispetto alla stagione passata, risultano essere come due grandi nuovi acquisti: Shavon Shields e Kevin Pangos. Entrambi condizionati dagli infortuni l’anno scorso, sono rimasti per essere protagonisti. Se per Shields ci sono pochi dubbi che, insieme a Mirotic, sarà il giocatore col maggior numero di tiri nell’attacco biancorosso, Pangos è chiamato a una nuova vita da playmaker dell’Olimpia e, stando alle prestazioni del pre-campionato, potrebbe essere l’anno giusto in cui prendere davvero in mano le redini della squadra.

Conferme importanti, ma già note, quelle degli italiani Melli, Ricci e Tonut, insieme a Hall, Voigtmann e Baron, il cui rientro dopo l’intervento di pulizia al gomito destro non sembra destinato a breve.

Il quintetto ideale

Tra infortunati (Baron e Flaccadori) e reduci dal Mondiale, il quintetto di Messina potrebbe avere questa composizione: Pangos, Hall, Shields, Mirotic, Melli, con Lo, Hines, Voigtmann, Ricci, Tonut, Caruso, Poythress e Bortolani pronti a subentrare tenendo altissima l’asticella.

Una panchina così lunga consente a coach Messina di avere tantissime frecce al proprio arco, verso una stagione che la società meneghina sogna possa essere ricca di successi nazionali e internazionali.