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L’Europa del basket si inchina all’Olimpia Milano.

In una delle notti più fulgide della propria storia recente, la squadra di Ettore Messina mette il cappello ad un inizio di stagione di fatto senza macchia con l’eccezione della sconfitta contro la Virtus Bologna nella finale di Supercoppa Italiana e del passo falso contro il Bayern, battendo per 75-70 anche il Barcellona, con il quale Milano condivideva il primato nella classifica della regular season della massima competizione europea. Cancellato così anche l’incubo della tripla sbagliata da Punter sulla sirena, nella semifinale di maggio, proprio contro i catalani.

Esame di maturità

Adesso, con sette vittorie ed una sola sconfitta, e un sontuoso sei su sei in casa, l’Olimpia guarda tutti dall’alto a metà del girone d’andata dell’Eurolega.

La dimostrazione di forza è nei fatti insieme ad una candidatura autoritaria quantomeno ad un posto nella Final Four, obiettivo di partenza della stagione della squadra di Messina dopo l’exploit della scorsa stagione, quando Milano è riuscita ad entrare tra le prime quattro dopo 29 anni di attesa.

Spezzata la serie di quattro sconfitte consecutive contro i catalani, Milano si era già tolta altre, storiche soddisfazioni contro il Barcellona, ma neppure il 93-80 di due anni esatti fa al Forum può essere paragonabile con questa affermazione, proprio per il momento particolare della stagione e il livello di competitività e autostima raggiunto da Rodriguez e compagni. Barcellona deludente in particolare a rimbalzo e anche supponente per la scelta di Jasikevicius di affidarsi a lungo alle seconde linee. Il best scorer è Brandon Davies con 12 punti

Il tutto davanti ai 7.500 spettatori del Forum, che si sono goduti ogni singolo momento di un match palpitante, compresa la poderosa rimonta di Milano, più forte anche dell’inizio shock dell’ultimo quarto, con quello 0-14 che sembrava aver proiettato il Barcellona verso il successo.

Rodriguez e Datome sugli scudi

Ma il solito Rodriguez, ex Real ancora implacabile contro i “cugini”, come lo era stato due anni fa, ha fatto la differenza (riguardarsi l’alley oop disegnato per Tarczewski a inizio secondo quarto) insieme a un Gigi Datome chirurgico e miglior marcatore del match con 17 punti: una coppia che ha fatto passare inosservata l’assenza del grande ex Malcolm Delaney.

Per metà gara la partita non è stata esaltante sul piano tecnico, complici i tanti rincalzi mandati in campo dal Barcellona, che hanno abbassato il livello della gara. Milano domina, ma non quanto potrebbe, trascinata da un super Hall e da una difesa di fuoco e ferro, in cui spicca la scienza cestistica di Hines e Melli.

I catalani, sotto di otto all’intervallo lungo, sembrano crollare, ma trovano energie inattese grazie a quel parziale di 14-0 che li porta avanti di due punti. A questo punto era facile pronosticare la resa dell’Olimpia e forse deve averlo fatto troppo frettolosamente anche il Barcellona steso, ed è bello sottolinearlo, dagli italiani di Messina, i sei punti di Melli e il gioco finale da quattro di Datome per il controsorpasso sigillato dai liberi di Shields.

Per l’Olimpia la prossima verifica è attesa per venerdì 12 sul parquet del Fenerbahce del vecchio “amico-nemico” Sasha Djordevic e di Achille Polonara, reduce dalla vittoria esterna per 91-82 sul Cska che ha fermato la serie di tre sconfitte consecutive. Turchi sempre temibili con un De Colo tornato.

Da segnalare anche, oltre al facile 81-48 della Stella Rossa sul Panathinaikos, la vittoria del sempre meno sorprendente Villeurbanne per 85-82 contro Kazan: i francesi affiancano il Barcellona al secondo posto grazie a un super Chris Jones autore di 25 punti.