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Saliou Niang è il 12esimo italiano nella storia – con presenze in Nazionale – ad essere scelto al Draft NBA. A chiamarlo sono stati i Clevenand Cavaliers con il n° 58. Per lui una bellissima emozione e un grande traguardo raggiunto – che lui stesso ha definito “sogno realizzato” – con la consapevolezza di poterci provare, facendosi prima le ossa partendo dalla prossima stagione con la maglia della Virtus Segafredo Bologna, impegnata in Eurolega.

Chi prima di Saliou?

11 i giocatori scelti prima di lui, con fortune alterne. Partendo dagli ultimi, andiamo al 2022, quando Gabriele Procida venne scelto con la #36 dai Detroit Pistons, e Matteo Spagnolo con la #50 dai Minnesota Timberwolves. Entrambi non hanno ancora esordito nella Lega, e probabilmente non lo faranno mai, ma restano ad oggi tra i talenti più puri del nostro basket recente. Nello stesso anno la prima scelta assoluta è stata Paolo Banchero, giocatore con cittadinanza italiana ma che ha deciso di giocare per gli USA (ricordiamo l’annosa questione che vide Pozzecco andare in America per cercare di convicerlo… senza farcela). Prima di loro toccò a Nico Mannion, 48esima scelta dei Golden State Warriors nel Draft del 2020. 

Andando ancora più indietro nel tempo troviamo, nel 2014, Alessandro Gentile, 53ª scelta dei Minnesota Timberwolves, che come altri non ha mai giocato in NBA. Tra il 2006 e il 2008 è toccato a Bargnani, Belinelli e Gallinari. Il Mago è stato la prima scelta europea con la #1 da parte dei Toronto Raptors, mentre l’anno successivo Beli è stato draftato con la #18, diventando qualche anno dopo il primo italiano a vincere un titolo NBA. Nel 2008 fu il turno del Gallo, scelta #6 dei New York Knicks. Tornando ancora indietro, nel 2005 fu il turno di Travis Diener, passaportato italiano che giocò con la Nazionale Eurobasket 2013: fu 38ª scelta.

Le origini: Rusconi, Binelli e Meneghin

Stefano Rusconi è stato il primo a esordire in una partita ufficiale della NBA. Nel 1995, con i Phoenix Suns, che avevano acquisito i suoi diritti dopo la sua chiamata al Draft del 1990 dai Cleveland Cavaliers (#52). Ancora prima Augusto Binelli (1986, 40ª scelta), selezionato dagli Atlanta Hawks, che però non giocò mai in NBA e Dino Meneghin (1970, 182ª scelta), primo giocatore cresciuto in Italia e in Europa a essere selezionato al Draft, il quale però non firmò mai un contratto.

L’entusiasmo e le speranze di Saliou Niang

Niang, nelle ultime due stagioni a Trento dopo l’esperienza con la Fortitudo Bologna, nella stagione appena conclusa ha vinto il premio di Most Improved in Serie A, dopo un’annata strepitosa sotto l’ala di coach Paolo Galbiati. Deve ancora lavorare tantissimo sul suo gioco ma gli scout sono rimasti impressionati dal suo fisico filiforme, le braccia lunghe, la coordinazione e la capacità di fare tantissime cose utili sul campo, pur non avendo ancora un tiro da fuori affidabile e un gioco offensivo definito. Ma è solo un ragazzo del 2004. “Nelle ultime due stagioni è migliorato molto, i passi in avanti che ha fatto sono stati piuttosto incredibili. Avrà una grande opportunità per giocare al più alto livello in Europa, lo terremo d’occhio e lo continueremo a seguire“, ha detto il general manager Mike Gansey di Niang.

Saliou era presente al Barclays Center in occasione della seconda notte del Draft visto che da qualche giorno era negli Stati Uniti per lavorare con le varie squadre e sottoporsi ai provini. Alla penultima scelta, la 58, i Cleveland Cavaliers hanno deciso di chiamarlo e l’azzurro, vestito con un completo nero (senza cravatta), è salito sul palco stringendo la mano di Mark Tatum, il vice commissioner NBA. Un’emozione enorme per lui, che però sa tenere i piedi per terra: “Il segreto? Mai dimenticare da dove vengo, ricordare sempre perché lo faccio. Non è stato facile, ci sono stati momenti duri. Ma ho mantenuto la calma e ho continuato a crederci. Questa è stata la chiave: crederci sempre“. Ci sarà da lavorare Saliou, ma puoi continuare a sognare!