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Potrebbero non essere “solo” tre gli italiani della prossima stagione Nba.

Non che ci si possa lamentare, ripensando anche solo a quanto succedeva fino a 16 anni fa, quando era un vero e proprio evento quando uno dei nostri migliori giocatori riusciva a farsi selezionare da una franchigia del campionato più bello del mondo, come successo con per esempio Vincenzo Esposito.

La chiamata di Andrea Bargnani come prima scelta assoluta ai Toronto Raptors è stata però lo spartiacque della nuova era, rappresentata ancora oggi da Danilo Gallinari (fresco 34enne che si giocherà l’anello con i Boston Celtics) e con il giovane rampante Paolo Banchero che ha in qualche modo chiuso questo cerchio finendo con l’essere selezionato a sua volta per primo, dagli Orlando Magic.

Senza dimenticare Simone Fontecchio che vivrà agli Utah Jazz il suo american dream. Ma come dicevamo c’è ancora la possibilità che arrivi (o meglio, torni) un quarto italiano: non parliamo di Gigi Datome o Nicolò Melli, che si sono goduti la loro chance e saranno ancora due dei pilastri dell’Olimpia Milano campione d’Italia che ripartirà alla caccia del titolo in Eurolega, né di Marco Belinelli, l’unico finora ad aver vinto un anello, oltre ad un prestigioso titolo di vincitore della gara del tiro da tre all’All Star Game.

Stiamo parlando di un suo attuale compagno in maglia Virtus Bologna, quel Nico Mannion che è arrivato a basket city da Golden State in pompa magna e potrebbe anche tornarci. La franchigia californiana ha infatti un’opzione per pareggiare qualsiasi altra offerta in arrivo da oltreoceano e negli ultimi giorni si è parlato anche di questa ipotesi, con i campioni Nba in carica che non hanno fatto un grande mercato, almeno finora.

Il grosso delle operazioni è ormai stato fatto ma resta da sciogliere il nodo forse più importante, quello legato al futuro di Kevin Durant. L’ex Oklahoma City Thunder ha di fatto posto un aut aut ai suoi Brooklyn Nets: o licenziate l’head coach Steve Nash o me ne vado. Sarebbe un altro duro colpo per il progetto dei newyorkesi che dovevano essere una squadra da titolo con Kyrie Irving e James Harden ma dopo aver salutato il barba (scambiato con un Ben Simmons nemmeno mai visto in campo) hanno detto addio molto prima del previsto all’ultima caccia all’anello.

Gli scatenati Boston Celtics, dopo aver ingaggiato come detto anche Danilo Gallinari, potrebbero avere i numeri a livello di salary cap per ingaggiarlo, sacrificando ovviamente un’altra pedina, ma per uno come Kevin Durant potrebbero anche pensarci. L’unico realmente incedibile è Tatum, che anche nell’ultima finale Nba è stato l’ultimo ad arrendersi e sembra aver fatto il definitivo salto di qualità.

Sarà in ogni caso lui la stella chiamata a riportare in Massachusetts un titolo che manca ormai da troppo tempo, per la precisione dal 2008. Sarebbe il modo migliore anche per rendere omaggio alla memoria di Bill Russell, il centro appena venuto a mancare e capace di conquistare l’incredibile numero di 11 anelli in tredici anni con la leggendaria canotta biancoverde.