Quando pensi che una storia sia già scritta e difficilmente cambierà, arriva l’imprevisto – come sempre accade nella vita – che cambia tutto, anche ciò che sembrava non poter essere mai modificato.
Detto molto filosoficamente, è ciò che è accaduto a Mario Fioretti, storico assistente allenatore dell’Olimpia Milano che, nella prossima stagione, per la prima volta in carriera, sarà alla guida di una squadra di Serie A da capo allenatore.
Una scelta professionale che cambierà la vita di Fioretti ma anche quella dell’Olimpia e di Ettore Messina, che l’ha avuto accanto in tutti i suoi anni milanesi. La nuova era fiorettiana avrà il via da Tortona, sponda Bertram Derthona, squadra che ha concluso il rapporto con Walter De Raffaele e che cercava un nome nuovo per tornare, già dall’anno prossimo, a disputare i playoff.
22 stagioni con l’Olimpia Milano
Coach Fioretti è stato un apprezzato membro dello staff tecnico dell’Olimpia fin dal 2003 allenando nel settore giovanile e poi in prima squadra per 22 stagioni. Come membro del coaching staff ha contribuito alla conquista di sei scudetti, quattro Coppe Italia e cinque Supercoppe oltre alla conquista delle Final Four di EuroLeague nel 2021.
In questo arco di tempo è stato sulla panchina dell’Olimpia in 443 gare di EuroLeague, 883 gare di campionato, 10 finali scudetto oltre alle partite di Coppa Italia, Supercoppa ed Eurocup. Oltre i numeri, le presenze e le vittorie, Mario Fioretti ha contribuito in modo determinante al mantenimento negli anni della cultura e dei valori dell’Olimpia. “Il dispiacere per la partenza di un autentico uomo Olimpia come Mario Fioretti è compensata dall’orgoglio che proviamo come società nell’assistere alla sua ascesa al ruolo di capo allenatore di un ambizioso club di Serie A. Siamo felici che abbia l’opportunità che si merita e di averlo accompagnato nel suo percorso. Mario non sarà mai un avversario, resterà sempre uno della famiglia Olimpia”, ha detto il Presidente biancorosso Leo Dell’Orco.
Sentite ovviamente anche le parole di Fioretti: “Pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato. Nell’ultimo periodo mi è maturata la convinzione che fosse il momento giusto per una nuova esperienza. Sono stati anni fantastici, migliaia di partite, bellissimi allenamenti e tantissime ore di lavoro. Un senso di appartenenza, un orgoglio, emozioni che si fanno fatica a descrivere. Ci sono state gioie e dolori, vittorie e sconfitte, ma mi porto dietro altro, il senso di riconoscenza nei confronti del signor Armani e Dell’Orco, il rapporto con i dirigenti a quello con i coach: da Attilio Caja, passando a Dan Peterson e arrivando a Ettore Messina. La mia è stata un’esperienza fortunata, ho avuto tantissimi colleghi. Mi sento di ricordarne uno, Francesco Ricca, che è venuto a mancare prematuramente e che ha fatto tanto per la rifondazione del settore giovanili. I medici, i magazzinieri, le persone negli uffici, tutte persone con cui ho stretto un rapporto negli anni. Ho avuto privilegio di allenare tanti giocatori. E ovviamente il popolo Olimpia. Vi potete immaginare che 22 anni all’interno di una società sportiva sono una vita. Da quando sono entrato qua dentro mi sono sposato, sono nate le mie figlie. L’Olimpia resterà sempre dentro di me, nel mio cuore per sempre”.
Il mercato di Tortona firmato Fioretti-Vacirca
La nuova esperienza per Fioretti è alle porte e, insieme al GM Vacirca – anche lui di ritorno dall’Olimpia Milano – i due stanno costruendo la nuova squadra, che potrebbe vedere qualche ex giocatore di Fioretti in Olimpia prendere l’autostrada dei Fiori in direzione Genova e uscire per Tortona.
Uno di questi è Diego Flaccadori, accostato alla Bertram e pronto a lasciare Milano per trovare maggiore spazio, anche se le ultime prestazioni ai playoff potrebbe riaprire a una sua conferma in biancorosso. Il posto da play italiano se lo potrebbero giocare lui e Alessandro Cappelletti, in uscita da Sassari, mentre, sempre tra gli esterni, in uscita ci sono Khuse, Candi – promesso sposo della Reyer Venezia – e Denegri, che starebbe pensando di tornare a Cremona dove era esploso.
La curiosità maggiore però, in quel di Tortona, è per vedere come se la caverà coach Fioretti alla sua prima esperienza da capo allenatore in massima serie, una realtà che conosce benissimo da assistente, ma che non ha mai saggiato, per intero, da head coach.