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Al termine di una ridda di 15 partite che ha finalmente chiuso il percorso di 82 match di ognuna delle squadre del campionato professionistico americano, hanno finalmente trovato collocazione tutte le 20 squadre di NBA che daranno vita alla Post Season.

Il nome di queste squadre era noto ormai da qualche giornata, ma gli avversari di Play In e Play Off, sono stati svelati nella notte.

Dodici + otto

Come ormai succede ormai da qualche anno, sono 12 le squadre che passano direttamente al primo turno Play Off, mentre le altre 4, due per Conference, le raggiungeranno al termine del doppio confronto dei Play In.

Play In che cominceranno molto presto, nella notte tra mercoledì e giovedì per quanto riguarda le Western Conference, con queste due partite:

  • Los Angeles Lakers-New Orleans Pelicans
  • Golden State Warriors-Sacramento Kings

Le quattro squadre impegnate ai Play In per la Eastern Conference, faranno il loro ingresso in campo nella notte tra giovedì e venerdì:

  • Miami Heat-Philadelphia 76ers
  • Atlanta Hawks-Chicago Bulls

Il torneo si svilupperà con due partite secche, sempre in casa della squadra meglio piazzata in regular season. La prima squadra uscirà dal match di mercoledì notte tra la settima e l’ottava, l’altra dalla vincente dell’incontro tra la perdente del primo turno tra settima e ottava e la vincente dello scontro tra nona e decima.

Eastern Conference

Philadelphia-Miami

Philadelphia favorita per entrare per la corsa ad uno dei due posti ad Est, non fosse altro per il settimo posto conclusivo. I Sixers stavano addirittura per riacciuffare i Play Off dalla porta principale, ma il rientro di Embiid non è stato sufficiente per evitare lo spauracchio del Play In. Le otto settimane di stop del camerunese con il passaporto francese e la nazionalità statunitense, sono servite, semmai ce ne fosse stato bisogno, a capire quanto Embiid sia al centro, e il centro, del progetto di Philadelphia.

Il rientro dall’operazione al ginocchio sinistro ha dato immediatamente i suoi frutti sperati. Pensate che i Sixers sono 31 vinte e 8 perse con Embiid e 15-27 senza. Con il 21 in campo, Phila può battere davvero chiunque.

Miami sembrava aver preso un piglio giusto in quella che è stata la seconda parte della regular season che i più fanno partire dai “True Colors” del post All Star Game, chiudendo con un record molto interessante di 16 vinte e 11 perse.

Il problema è che sono arrivate le sconfitte contro gli stessi 76ers e i Pacers nel mese di aprile, due sconfitte mortifere che adesso costringono Spoelstra a giocarsi lo spareggio prima con Embiid e compagni e poi contro la vincente di Bulls-Hawks.

Miami ha un grosso problema , quello di trovare la via del canestro, visto che gli Heat occupano il 21° posto se parliamo di rating offensivo, dietro ai quali vi sono solo i Magic, tra le squadre che giocheranno la post season. Quella contro i Sixers sarà una partita molto dura, forse meno impegnativa di quella che Miami giocherà con la vincente di Atlanta-Chicago

Chicago-Atlanta

Passiamo alla partita che si giocherà invece tra le squadre che dovranno per forza vincere due partite per passare ai Play Off.

I Bulls hanno dovuto fare quest’anno i conto con una stagione molto sfortunata e, soprattutto, con un inizio si stagione terrificante, che li aveva visti perdere in ben 14 occasioni sulla base di 19 partite.

I Bulls giocano per la seconda volta i Play In, dopo l’eliminazione nella seconda partita contro i Miami Heat della scorsa stagione. Il torneo è stato conquistato quest’anno grazie alle 39 vittorie fatte registrare in buona parte poco prima dell’ASG, ma in realtà è difficile mettere a fuoco questa squadra, capace di mettere in difficoltà chiunque, ma spesso sfiduciata nei propri mezzi quando qualcosa non va bene.

Atlanta dovrà fare invece affidamento su quelle che sono le qualità di Trae Young, che quest’anno ha dovuto arrendersi spesso e volentieri ad acciacchi di vario genere, che non gli hanno permesso di dare continuità alla sua stagione, ultimo, ma non certo per importanza, quello al dito della mano sinistra che lo ha tenuto lontano per qualcosa come 23 partite.

Western Conference

New Orleans-Los Angeles Lakers

Ancora una volta Lebron James dovrà passare dal retro per provare a mettere le mani sulla sua ennesima post season, ma non è stato per nulla facile per “il Re” riuscire nell’impresa, visto che l’ottavo posto è stato conquistato grazie alle 11 vittorie nelle ultime 14 partite.

Il record di 47 vinte e 35 perse, non è certo disdicevole per i Lakers, ma l’avversario per i Play Inn, non è tra i più morbidi.

tra i giocatori che più fanno paura tra i Pelicans, vale la pena ricordare l’ultimo strappo della stagione del giocatore che dovrebbe essere il più rappresentativo, quel Zion Williamson che ha messo finalmente un punto a suo favore dopo alcune stagioni non proprio brillantissime.

Sembra tornato quel ZW che, in sede di scelta al draft NBA, doveva dominare dopo una carriera da giocatore di college che aveva impressionato chiunque. I Pelicans hanno chiuso la regular season con 49 vittorie e 33 sconfitte.

Le partite punto a punto dei Pelicans, non sono sempre state un punto di forza in regular season, ma è vero che anche il loro giocatore più rappresentativo non aveva mai performato in maniera così visibile.

Insomma, lo scontro tra i giganti dei Lakers e quelli di New Orleans, è tutto da vedere.

Sacramento-Golden State

Qualche infortunio di troppo ha messo in grossa difficoltà i Kings che sembravano destinati a giocare i Play Off senza passare dal mini tornei di questa settimana.

Le defezioni di Huerter e Monk, non aiuteranno certo Sacramento a mettere sotto i Warriors, anche perché parliamo di una squadra, quella di San Francisco, che non ha nessun tipo di remora ad affrontare partite di questo tipo.

Huerter ha già detto addio alla stagione, mentre Monk salterà certamente le partite di Play In e l’eventuale primo turno di Play Off. Sarà dunque una rotazione al quanto limitata per coach Mike Brown, che dovrà provare a calcare la mano sui tuoi uomini già parecchio spremuti in regular season, Sabonis e Fox.

D’altro canto, i Warriors, devono fare i conti con una stagione travagliata che ha messo a dura prova tutto il roster di coach Kerr. La squadra arriva da un periodo piuttosto brillante, ma buona parte della vittoria contro i Kings, passa dai giovani che dovranno supportare le giocate dei mostri sacri.