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La Serie A ha chiuso i battenti ufficialmente con la vittoria della Virtus Segafredo Bologna per 3-0 nella serie finale contro la Germani Brescia. A mente lucida e fredda, possiamo ora tirare le somme su quali siano stati i migliori giocatori di questa stagione, considerando regular season e playoff. Ruolo per ruolo, quintetto e sesto uomo, ecco chi sono le nostre scelte.

Playmaker – Justin Robinson (Trapani Shark)

Non c’è molta difficoltà a scegliere Justin Robinson come miglior playmaker della stagione LBA, anche se questo termine nel basket moderno è desueto per la tipologia di giocatori di cui parliamo. Il classe 1997 di Manassas, Virginia, con un passato in NBA, è stato il trascinatore della squadra fino ai playoff, nei quali poi, per la verità, ha ceduto spazio al suo pariruolo JD Notae, maggiormente incisivo nella fase finale del campionato. Clamoroso giocatore di 1v1, Robinson è riuscito a trasformare Trapani nella squadra col miglior attacco del campionato, fungendo da apriscatole contro quasi qualsiasi avversario e difesa. Ha rinnovato con Trapani ma con clausola di uscita in caso di chiamata da Eurolega o NBA, cosa che facilmente potrebbe arrivare, ma il sogno del presidente Antonini è che resti per portare avanti il sogno trapanese, pronto nella prossima stagione a valicare i confini nazionale disputando la BCL.

Guardia – Jordan Ford (Dolomiti Energia Trentino)

Indubbiamente una delle più belle rivelazioni di questa stagione. Arrivato l’estate scorsa alla corte di Paolo Galbiati in quel di Trento dopo un passato tra G-League (tanta) ed NBA (poca), si è rivelato fondamentale nello scacchiere bianconero, portandolo allo storico successo in Coppa Italia. Un po’ play e un po’ guardia, Ford incarna quello che è un giocatore perimetrale moderno, in grado di attaccare il ferro e prendersi tiri dalla lunga distanza, con discrete percentuali. A Trento quest’anno ha giocato nello slot di 1 e 2 con grande duttilità, mettendo al servizio della squadra anche più che discrete doti difensive. Stando alle voci di mercato per lui ci sarebbe la fila tra squadre di Eurolega, ma a Trento sognano che possa nuovamente illuminare la “Il T Quotidiano Arena”.

Ala piccola – Zach LeDay (EA7 Emporio Armani Milano)

Non una novità per il nostro campionato, né per i quintetti settimanali di pokerstarsnews. Tante volte lo abbiamo inserito nei nostri migliori cinque settimanali, anche al termine della stagione, ci sentiamo di eleggerlo come miglior ala piccola del torneo. Esperto, intelligente, forte fisicamente e sempre più mentalmente, LeDay è un pezzo forte del roster dell’Olimpia Milano e, nel complesso, del panorama cestistico europeo, dal quale la società meneghina non vuole separarsi. Non può! La sua conferma appare scontata e sarà lui a fare da collante tra la stagione (deludente) appena finita e la prossima, nella quale sarà ancora il leader tecnico della squadra, in attesa che arrivi un “nuovo” Mirotic, a dividersi con lui e Shields i palloni importanti nei momenti chiave delle partite.

Ala grande – Tornike Shengelia (Virtus Segafredo Bologna)

Il premio di MVP dei playoff è solo la ciliegina su una torta buonissima, cucinata per tutto il corso della stagione. Arrivato alla post season al termine di un’annata stancante, nella quale ha avuto qualche problema fisico che l’ha tenuto fuori nei primi match contro la Reyer Venezia, una volta entrato in ritmo è stato devastante. Decisivo in gara 5 contro la Reyer, decisivo contro Milano e dominante contro Brescia, con un finale sempre in crescita nonostante la non più giovane età. Il suo futuro sarà, purtroppo per il campionato italiano, lontano da queste latitudini (Barcellona), ma il suo ultimo anno in bianconero è di quelli da registrare. 14.1 punti media in regular season, 16.5 nei playoff, con il 50% da due, il 40% da tre e una leadership che nessuno probabilmente ha nel nostro torneo. Quando la palla scottava, si andava da lui, così come quando c’era da prendersi delle responsabilità anche davanti alle telecamere. Lui c’era sempre. Giocatore e uomo di altissima levatura, mancherà tanto alla Virtus e tantissimo alla LBA.

Centro – Mfioundu Kabengele (Umana Reyer Venezia)

Nonostante il titolo di MVP della stagione regolare sia andato a Miro Bilan, centro della Germani Brescia finalista scudetto, il nostro posto da centro titolare nel miglior quintetto della stagione è per Mfiondu Kabengele, go to guy dell’Umana Reyer Venezia pronto a spiccare il volo verso Dubai, che entrerà di prepotenza nel panorama di Eurolega con un roster di tutto rispetto. Il lungo canadese, nelle ultime due stagioni in laguna, è stato a tratti immarcabile per tutti gli altri lunghi del nostro campionato (eccezione fatta forse proprio per il solo Bilan). Bravo nel gioco in area, Kabengele è il prototipo del centro moderno, in grado di attaccare il ferro col palleggio e segnare anche da tre punti, con piedi che si muovono come quelli di un ballerino, dote che gli consente grande mobilità sotto le plance e la possibilità di accoppiarsi anche con giocatori più piccoli e rapidi. Come detto per Shengelia, sarà un vero peccato non poterlo più ammirare sui nostri parquet dalla prossima stagione, ma il classe 1997 nato a Burlington merita ampiamente un posto tra i grandi d’Europa, atteso sul palcoscenico dell’Eurolega per testarne la tenuta a un livello superiore.

Sesto uomo – Jason Burnell (Germani Brescia)

Con dei playoff disputati come quelli che ha giocato lui non c’era nome diverso da poter inserire come miglior sesto uomo della stagione. Jason Burnell ha incarnato alla perfezione lo spirito bresciano, quello di un ambiente che non molla mai, che nonostante una squadra partita con budget ridimensionato e un allenatore alla prima esperienza da capo, è riuscita ad andare dove nessuno l’aveva mai portata: in finale scudetto. Con la sua forza fisica, la determinazione e delle doti tecniche che lo hanno visto crescere nelle ultime stagioni in Lombardia anche rispetto al suo recente passato a Sassari, Burnell è diventato a tutti gli effetti un giocatore solidissimo per il campionato italiano. Brescia se lo coccola e vorrebbe tenerselo stretto, ma non è da escludere che dopo questi playoff il suo nome sia entrato di diritto nelle liste di squadre alto livello non solo italiano (quale è Brescia) ma anche europeo.