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Ancora senza Clyburn e Polonara, la Virtus vince gara 2 e si porta a un successo dallo scudetto. Come in gara 1, a essere trascinatore della squadra di Dusko Ivanovic è stato nuovamente Toko Shengelia, che nonostante percentuali non clamorose ha giocato una partita completa, fatta di rimbalzi, assist e tantissima sostanza. Spicca, in casa Virtus, anche la doppia cifra di Brandon Taylor, inseritosi bene nell’ambiente bianconero in poche settimane. Dall’alta parte manca ancora all’appello Amedeo Della Valle, che dopo una gara 1 incolore risulta ancora meno incisivo nel secondo match della serie, mentre a tenere in piedi la compagine lombarda è il solito Jason Burnell, che chiude come miglior giocatore del match per valutazione (32).

Tornik’e Shengelia – 7.5

Giocatore infinto! In una partita nella quale le sue percentuali dicono 5/15 da due e 1/3 da tre, Shengelia riesce ugualmente a farsi apprezzare, fungendo da faro per i suoi compagni. 15 punti, 9 falli subiti, 8 rimbalzi, 7 assist per 22 di valutazione, la più alta in casa bianconera. Senza Clyburn è evidente che le responsabilità ricadano principalmente su di lui, che non si esime mai dal prendersele. Capace di risolvere le partite (come accaduto in gara 5 dei quarti di finale contro la Reyer Venezia) da solo, è in grado di coinvolgere i compagni quando le sue percentuali si abbassano. Se la Virtus dovesse vincere questo scudetto, Shengelia sarebbe con molta probabilità il giocatore da indicare come MVP della stagione bianconera.

Jason Burnell – 7.5

A tratti eroico, Burnell sembra essere l’ultimo baluardo di una Brescia che, in queste Finals, sta faticando a tenere il passo della Virtus, squadra sicuramente più lunga e maggiormente abituata a giocare gare di questa importanza. In gara 2 l’ala americana chiude con 21 punti (6/11 da due, 1/2 da tre, 6/8 ai liberi), 8 rimbalzi, 9 falli subiti, 5 recuperi, un assist per 32 di valutazione (la più alta del match), ma non basta per avere la meglio sugli avversari. Con Della Valle ancora non palesatosi in queste Finals e Bilan che in questo match è stato fermato a 10 punti e 7 rimbalzi, Burnell è oggi il punto di riferimento dell’attacco bresciano, che per cercare di allungare la serie dovrà ritrovare i suoi giocatori di riferimento.

Amedeo Della Valle – 4

Se gara 1 era stata incolore, gara 2 si avvicina al disastro. I soli 3 tiri dal campo sono sintono di una prova in cui l’esterno piemontese non è mai riuscito a entrare in partita, neutralizzato totalmente dalla difesa bianconera. Nei 33 minuti passati sul parquet, ADV chiude con appena 3 punti, un rimbalzo e 8 assist, unica nota positiva di una prestazione decisamente sotto media per il miglior italiano della stagione regolare. A Brescia sperano che gara 3, in casa, possa risvegliarlo. E lo speriamo anche noi che osserviamo da fuori, perché dopo essere stato trascinatore per tutta la stagione, Amedeo si merita di essere protagonista nella prima finale scudetto (da leader) della sua carriera.

Brandon Taylor – 7

Dopo alcune partite di “preparazione”, gara 2 è stato un bel biglietto da visita che potrebbe garantirgli la permanenza in bianconero anche nella prossima stagione, o un contratto dignitoso altrove. 13 punti con 2/2 da due e 3/5 da tre, con 13 di valutazione, per un elemento che ancora deve spiccare il volo, ma che ha doti tecniche non indifferenti. Il playmaker classe 1994, che ha firmato un accordo con le V Nere fino al termine della stagione, sta riuscendo a ritagliarsi un posto da protagonista nella corsa scudetto della Virtus, che nell’ottica della costruzione della squadra per la prossima stagione potrebbe fare un pensierino sulla sua permanenza, soprattutto se Morgan non venisse confermato.

Nikola Akele – 7

Spesso poco citato e lontano dalle luci dei riflettori, Nikola Akele è quel tipo di giocatore che in silenzio e col lavoro risulta essere molto utile a un progetto di squadra. Lo è stato fino alla passata stagione proprio con Brescia, lo è da questa con la Virtus. Chiude la sua gara 2 con 10 punti in 15 minuti di gioco, con 4/4 dal campo, 6 rimbalzi e 13 di valutazione, facendosi trovare pronto quando chiamato in causa. Akele è quello che possiamo definire un “utility man”, che pur non avendo i palloni decisivi tra le mani e uno status da leader, sa ritagliarsi un posto molto importante nello scacchiere di una squadra da titolo, come è la Virtus Bologna.