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La decima giornata di Eurolega ha sancito la rovinosa sconfitta dell’Olimpia Milano, caduta sotto la sorprendente caterva di bombe sganciate dallo UNICS di Kazan.

Una partita senza storia, se si eccettuano i primi minuti in cui la AX sembrava tenere, durante la quale non ha funzionato la solita difesa che tiene spesso a galla gli uomini di Messina, questa volta surclassati in tutte le parti del campo.

Partita da dimenticare

È stato lo stesso coach catanese a stigmatizzare la prova negativa dei suoi ragazzi, parlando di partita terribile che, in una stagione così lunga e faticosa, prima o poi arriva a risvegliare da quel sogno che fino a questo punto, sia in EL che in campionato, ha conosciuto pochissimi coni d’ombra.

Abbiamo parlato del primo quarto, in cui Milano sembrava poter rispondere colpo su colpo alle scorribande offensive dei russi, con un OJ Mayo per la prima volta in questa stagione praticamente perfetto e una difesa dello UNICS molto attenta a non far scappare Milano come era successo contro il Fenerbahce.

Meno attenta, invece, è apparsa da subito la difesa meneghina, piuttosto distratta quando si è trattato di catturare rimbalzi importanti, ben 4 quelli in attacco nel primo quarto da parte dei russi e tutti trasformati in canestri, e soprattutto in almeno tre transizioni offensive degli avversari, con il quintetto milanese troppo pigro nel ripiego difensivo.

Dal secondo quarto, quando è maturato il parziale decisivo di 25-7, in poi, le cose sono andate via via peggiorando, fino al pesantissimo -26 di fine partita, 97-71.

Isaiah Canaan ha rappresentato l’incubo principale per Milano, realizzando 22 punti e ben 6 triple, seguito dal già citato OJ Mayo, per lui 20 punti e John Brown, fermatosi a quota 19.

Non c’è tempo per fermarsi, adesso sotto con lo Zenit

Non vi è la sicurezza per capire se dopo una sconfitta di questo tipo, il fatto che la partita successiva si possa giocare a meno di 48 ore da quella precedente, possa rivelarsi un toccasana o un nuovo passo falso, ma tant’è.

Alla Sibur Arena di San Pietroburgo, la AX gioca la sua terza trasferta consecutiva, la seconda in terra russa, dopo il trionfo contro il Fenerbahce e l’appena analizzata debacle di Kazan.

Lo Zenit non è esattamente la squadra più facile da affrontare in questo momento, in virtù delle 4 vittorie consecutive colte nella massima manifestazione europea e un ruolino di marcia positivo anche in campionato, dove è a sole due vittorie dalla vetta occupata in questo momento dallo UNICS, ma con due partite in meno.

In Eurolega, lo Zenit occupa la seconda posizione, dietro alle capoliste che, dopo la sconfitta della AX, sono diventate di nuovo tre, alla luce delle vittorie di Barcellona e Real Madrid.

Con 7 vittorie e 3 sconfitte, i russi sono in questo momento appaiati al Maccabi di Tel Aviv.

Jordan Loyd nemico pubblico numero 1

Nell’ultima partita giocatasi mercoledì sera, Jordan Loyd, MVP del match contro l’Alba, ha dimostrato per l’ennesima volta di essere uno degli uomini più pericolosi dello Zenit, chiudendo con un pesantissimo socre di 25 punti, 7 su 11 da due e 3 su 6 da tre punti, per un PIR pari a 33!

Una vittoria che porta la sua firma, quindi, e che fa da monito per i giocatori della AX che dovranno provare a fermarlo.

Mickey e Gudaitis li conosciamo tutti, non hanno bisogno di presentazioni, anche se il lituano sta offrendo ultimamente minori garanzie, soprattutto in difesa, al capo allenatore dei russi Xavi Pascual, che nella partita contro i tedeschi gli ha abbassato, e di parecchio, il minutaggio.

Dal canto suo la squadra milanese deve ritrovare tutto ciò che è sembrato scomparire di incanto nella partita contro l’UNICS, a partire dall’attenzione difensiva, anche perché l’intensità non è sembrata una componente completamente assente.

Il tiro da 3, arma micidiale delle precedenti partite vinte da Milano in questo scorcio iniziale di EL, non è stato così performante a Kazan, in virtù di una percentuale scesa sotto il 30%, a fronte di quella stratosferica dello UNICS, che ha sfiorato il 50%!

La mancanza di Malcom Delaney, ancora out per qualche giorno, si fa sentire, ma la sua assenza non può essere considerata come l’unico fattore significativo per giustificare un match così disastroso, anche perché non ci si può fermare e le partite si susseguono, con o senza la guardia statunitense.

Le altre partite

Dopo le appena citate vittorie delle due squadre spagnole, occhi puntati su Barcellona e Real Madrid, impegnate rispettivamente nel big match di giornata contro gli ostici francesi dell’ASVEL Villeurbanne e in casa contro la Stella Rossa.

Da seguire anche l’Olympiacos che ospita gli israeliani del Maccabi di Tel Aviv e i Campioni in carica dell’Anadolu, finalmente in ripresa dopo le ultime due vittorie contro Alba e Pireo, che ricevono a domicilio i frizzanti campioni assortiti del Monaco.

Il programma completo dell’undicesima giornata

  • 18.11 h. 20,30 Bayern Monaco-Panathinaikos
  • 18.11 h. 20,45 Real Madrid-Stella Rossa
  • 19.11 h. 17,00 UNICS Kazan-Alba Berlino
  • 19.11 h. 18,15 Anadolu-Monaco
  • 19.11 h. 18,45 Zenit San Pietroburgo-AX Milano
  • 19.11 h. 19,45 Zalgiris-Fenerbahce
  • 19.11 h. 20,00 Olympiacos Pireo-Maccabi Tel Aviv
  • 19.11 h. 20,30 Baskonia-CSKA Mosca
  • 19.11 h. 21,00 ASVEL Villeurbanne-Barcellona