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La settimana decisiva di Wimbledon 2025 prosegue con i primi quarti di finale, ovvero quelli per la parte bassa del singolare maschile e della parte alta di quello femminile.

Siamo ancora scossi per quanto accaduto a Dimitrov nel match contro Sinner e già dobbiamo concentrarci sull’attualità, che in questo caso si chiama soprattutto Carlos Alcaraz.

Lo spagnolo e l’americano Taylor Fritz affrontano da netti favoriti due match per nulla banali.

Wimbledon 2025: i match clou del day 9 dopo la scorpacciata italiana

Il day 9 di oggi vedrà scendere in campo i protagonisti e le protagoniste dei quarti di finale per la parte alta del tabellone femminile, e per la parte bassa di quello maschile. Ci occupiamo proprio dei due incontri maschili, ma prima meritano qualche considerazione gli incontri dei tre azzurri scesi in campo nella storica giornata di ieri.

Lorenzo Sonego ha fatto il massimo contro un Ben Shelton ispirato, che adesso minaccia anche la serenità di Sinner insieme a un problema al gomito che affligge il numero 1 al mondo. Sinner ha vinto il suo match per improvviso ritiro di Grisha Dimitrov, che stava giocando un tennis perfetto ma si è fatto male al petto mentre serviva. Un ritiro sulla situazione di 2 set a 0 sopra e 2-2 nel terzo set è qualcosa di molto raro da vedere e certo doloroso per i tifosi di Dimitrov e del tennis, ma sono cose che capitano. Jannik non era in giornata, si è anche fatto male al gomito scivolando (cosa che gli capita anche un po’ troppo spesso, a Wimbledon 2025) e deve fare le sue valutazioni prima del quarto di domani contro Shelton.

Non ci sono invece più parole per Flavio Cobolli, che sembra camminare a un metro da terra, o meglio da erba. La superficie dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club sembra il suo giardino di casa e la relativa facilità contro cui ha battuto il ritrovato Marin Cilic fa ben sperare anche nel successivo “mostro” che lo attende: Novak Djokovic.

Taylor Fritz-Karen Khachanov

  • Campo n.1, ore 14 italiane

In un torneo devastato dalle sorprese, sia nel singolare maschile che in quello femminile, un quarto di finale fra Taylor Fritz e Karen Khachanov appare quasi normale. Il “quasi” è dovuto a Karen Khachanov, che a 29 anni centra il quinto quarto di finale Slam in carriera, a caccia della terza semifinale, che sarebbe anche la prima a Wimbledon. Il russo di origini armene ha sempre gli stessi pregi e difetti, ovvero un gioco di ritmo e potenza che non concede molte deroghe, forse più per pigrizia mentale che per reali limiti tecnici.

A proposito di limiti, Taylor Fritz si conferma come l’unico rimasto affidabile della “lost generation”, i nati negli anni ’90 che sono stati fagocitati prima dai Big 3 e poi dalla Generazione Z di Sinner e Alcaraz. Con il ritiro di Thiem, le gravi crisi di Tsitsipas e Zverev e il calo (forse anche motivazionale) di Medvedev, lo statunitense sembra davvero un’eccezione, certo l’unica alternativa credibile a Carlos Alcaraz nella parte bassa del tabellone. Fritz è arrivato all’appuntamento anche carico a 1000, tuttavia dovendo affrontare da subito match complicati con due quinti set nei primi due turni. Poi le cose si sono messe meglio per lui e oggi cerca di battere per la prima volta Khachanov. I due, sembra strano a dirsi, non si affrontano da 5 anni e mezzo e KK è al momento imbattuto in due confronti, entrambi sul sintetico.

Cameron Norrie-Carlos Alcaraz

  • Campo Centrale non prima delle ore 16:30 italiane

Se lo si guarda dall’esterno e senza aver visto una partita, il tabellone di Carlos Alcaraz sembra una sorta di scendiletto. Alla fine non è stato proprio così, per merito di Fabio Fognini che forse, con due anni in meno, l’avrebbe potuta portare a casa, ma anche di Andrey Rublev. Che il russo arrivi a tanto così dal battere i migliori senza però riuscirci non è certo una novità, anzi è quasi un ritornello nella carriera del giocatore che ha più quarti di finale slam giocati senza vincerne uno (10, il più vicino è Tommy Robredo con 7), e anche stavolta Andrei lascia il campo con rimpianti e una L.

Cam Norrie è invece un giocatore particolare, un mancino atipico che ha bisogno di essere in estrema fiducia per diventare competitivo ai massimi livelli. L’inglese è stato un disastro per tutto lo scorso anno e infatti era quasi uscito dalla top 100, ma negli ultimi mesi aveva dato segnali di risveglio, come la vittoria in cinque set su Medvedev al Roland Garros. A Wimbledon, poi, si sta completando la sua rinascita, con quattro vittorie una diversa dall’altra. Prima due difficili test con Bautista Agut e Tiafoe, poi ha fatto valere l’esperienza contro Bellucci e infine ha dato prova di maestosa condizione psicofisica riprendendo un match al quinto set contro Jarry, la cui rimonta sembrava ormai inevitabile.

Alcaraz è avvisato, ma lui lo saprà già anche perché Norrie lo ha battuto due delle ultime tre volte che i due si sono affrontati (quarti di Cincinnati 2022 e Finale di Rio 2023).