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Nel pomeriggio di ieri si sono giocate le due semifinali previste dal tabellone femminile, che, rispetto al pronostico della vigilia, si sono concluse con due differenti responsi, visto che la Swiatek ha rispettato il suo ponendo fine alla bella avventura della brasiliana Beatriz Haddad Maia, al contrario di ciò che ha rovinosamente combinato Aryna Sabalenka, fuori in semifinale da una strepitosa Karolina Muchova che adesso se la vedrà con la numero uno polacca nella finale di domani.

La giornata di ieri

Giornata di riposo, ieri, per i maschietti, che tra i quarti e le semifinali godono, come da tradizione, di un Day Off per riordinare le idee dopo il gran finale che partirà oggi, con i quattro moschettieri pronti a darsi battaglia fin dalle prime ore del pomeriggio.

Ma come di consueto partiamo con l’analisi di ciò che è successo ieri, per una giornata dedicata totalmente al tennis femminile, con le due semifinali che hanno prodotto le due principesse che domani si giocheranno il titolo di regina della terra rossa di Parigi.

La sorpresa è arrivata al termine del primo match in programma ieri sul centrale dello Stade Roland Garros, dove la numero 2 del mondo Aryna Sabalenka, ha giocato un match piuttosto disordinato contro la rappresentante della Repubblica Ceca Karolina Muchova che, nonostante partisse con gli sfavori del pronostico, è riuscita a portare il match dalla sua parte fin dal primo set, per poi lottare come una leonessa nella seconda frazione di gioco vinta dalla bielorussa e chiudere infine al terzo e decisivo set col punteggio di 7-5, ricucendo uno strappo di ben tre game di svantaggio, 2-5 e neutralizzando un match point sul 5-3 e servizio Muchova. Da quel momento la ceca non ha più sbagliato nulla, strappando per due volte la battuta alla Sabalenka, al nono e all’undicesimo gioco, per poi chiudere il game decisivo addirittura a zero.

Tornano i fantasmi di una testa non sempre centratissima per la Sabalenka, apparsa piuttosto delusa a fine match.

Iga Swiatek ha invece avuto una congrua quantità di problemi con la Haddad Maia, coriacea nel conquistare il tie break del secondo set, perso poi 9-7 dalla sudamericana. Dotata di una prima di servizio accurata, la brasiliana ha messo una percentuale di prime pari al 75%, conquistando però il 53% dei punti complessivi con questo fondamentale, mentre la campionessa polacca ha servito una percentuale di prime più bassa, il 61%, ma ha incamerato un ottimo 72% di punti, 33 su 46 prime. Più in generale la polacca ha performato meglio in risposta e, soprattutto, ha convertito in punti tutte e 4 le palle break ottenute sul servizio della sua avversaria, a differenza della brasiliana che ne ha sfruttato 2 su 7.

Zverev-Ruud

Il clou del tabellone maschile, in attesa della finale femminile di domani, è invece oggi rappresentato dalle due semifinali, quelle che vedranno di fronte, in rigoroso ordine temporale, Carlos Alcaraz contro Novak Djokovic e casper Ruud contro Alex Zverev.

Cominciamo subito col dire che se vogliamo trovare un intruso in questo quartetto, bisogna puntare il dito su uno che fino a più di un anno fa non sarebbe stato sorprendente trovare tra i top 4 di uno Slam. Parliamo ovviamente di Alexander Zverev, il tedesco ora numero 27 del mondo, che ha preso il posto, se l’andamento del torneo fosse stato totalmente governato dalle teste di serie, della numero 3 assegnata a Daniil Medvedev.

La parte bassa del tabellone è infatti dominio del tedesco che ha avuto in dote addirittura la testa di serie numero 22, per una semifinale non certo sorprendente, completata, dall’altra parte del campo, dal norvegese Casper Ruud, vincitore nel match dei quarti contro l’altro nordico in top ten, Holger Rune, sconfitto in 4 set.

Il match sembrerebbe piuttosto equilibrato, in virtù della rinascita completa del tedesco e della comunque ottima attitudine di Ruud, sempre a suo agio sulla superficie argillosa. Il problema più grosso di Ruud, il numero uno norvegese, è l’assenza di titoli in tornei che non siano ATP 250 e questo tipo di cruccio, spesso mette in evidenza situazioni poco piacevoli ogni volta che il torneo arriva nelle sue fasi conclusive.

Dall’altra parte Zverev sembra tornato ai livelli pre infortunio alla caviglia, occorsogli l’anno scorso proprio a Parigi, che sembrerebbe del tutto assorbito dal campione tedesco, adesso in procinto di risalire ancora una volta la classifica verso i lidi che più gli competono.

Zverev e Ruud si sono incrociati durante la loro carriera in quattro occasioni, le prime tre delle quali portate a casa dal tedesco, tutte nel 2021 e tutte sul cemento, mentre la partita più recente, giocatasi. a Miami l’anno scorso, è andata a Ruud col punteggio di 6-3/1-6/6-3.

Djokovic-Alcaraz

Diciamocela tutta, la semifinale che darà il via alla giornata, è quella più nobile e attesa, visto che ad affrontarsi saranno gli attuali numero 1 e 3 del mondo, per un incontro che promette spettacolo.

In sala stampa il serbo ha parlato di match spettacolare da affrontare con il massimo dell’impegno e della concentrazione che non può scemare in nessun frangente della partita, visto che tutti i punti avranno la stessa importanza e serviranno a evitare che uno dei due scappi nel punteggio.

L’incontro tra Alcaraz e Djokovic è stato presentato in tutte le salse, ma quella preferita dagli osservatori e dagli addetti ai lavori, è quella che fa capo allo scontro che in tanti considerano “finale” tra i rappresentanti della cosiddetta new generation e quelli che invece hanno dominato in lungo e in largo i primi anni del nuovo millennio.

Ed è così che questo pomeriggio a partire dalle 14,45, Djokovic proverà a respingere l’attacco del giovane dominatore del tennis moderno, il baby fenomeno spagnolo con il quale il serbo ex numero del mondo, si è incontrato una volta sola, nel maggio dello scorso anno, alla semifinale di Madrid sulla terra battuta, ma con il pubblico che allora fu tutto per Carlitos, per una match che si risolse al tie break del terzo set, per un equilibrio che definire perfetto è addirittura un eufemismo.

Non sono in pochi a pensare che la partita sarà qualcosa di indimenticabile anche e soprattutto perché i due si incontrano in un momento di grandissima forma per entrambi, alla luce dell’unico set perso nel torneo da entrambi, con Khachanov nel turno precedente per il serbo e con Taro Daniel al secondo turno per Alcaraz.

Il programma di oggi

  • Ore 14,45 Alcaraz-Djokovic
  • Ore 17,30 Zverev-Ruud